Chiese e Unione Europea a Bucarest per porre ‘la persona’ al centro dei processi decisionali

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Lunedì 28 gennaio, a Bucarest, si è svolto l’incontro tra la presidenza dell’Ue e la delegazione delle Chiese composta da Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), Conferenza delle Chiese europee (Kek) e Comitato dei rappresentanti delle Chiese ortodosse presso l’Ue (Croceu).

Con una nota diramata dalla Comece, si spiega come il confronto ha riguardato l’attuale periodo, saturo ‘di grandi cambiamenti che avranno ricadute sul futuro dell’Ue e su molti aspetti della vita personale e sociale’. Nella fattispecie sono ‘i futuri passaggi istituzionali, la digitalizzazione e l’inverno demografico’ che generano “paure e incertezze, ma anche attese e speranze”.

Sulla scorta di tale vento del cambiamento, ecco che dalla Comece arriva l’incoraggiamento “a porre la persona umana al centro di tutti i processi politici e gli sviluppi tecnologici”. Di fondamentale rilevanza è “promuovere una visione di un lavoro dignitoso, sostenibile e inclusivo per tutti” affinché giovani e famiglie possano “esprimere pienamente i loro talenti e aspirazioni nelle loro comunità locali”.

Dalle Chiese coinvolte, un appello alla “legittima preoccupazione dei cittadini europei per la loro sicurezza informatica: lo stato di diritto e i diritti fondamentali siano la chiave di volta di ogni misura politica in questo ambito”. Dalla Comece la proposta di ‘una riflessione’ sul partenariato orientale “per una cooperazione equa, responsabile e incentrata sui cittadini”, in una prospettiva credibile di allargamento dell’Ue.

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