Emilio Munda: emozionante essere a Sanremo

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Ormai è tempo del Festival di Sanremo, dal 5 al 9 febbraio: curiosando fra i partecipanti sono venuto a conoscenza che al festival partecipano anche due marchigiani come autori di testi, Piero Romitelli ed Emilio Munda, che hanno scritto il brano ‘Musica che resta’, interpretata da Il Volo, vincitori dell’edizione svoltasi nel 2015 con ‘Grande amore’.

Il brano è stato appositamente ritagliato sul loro stile musicale; è un’opera pop, che ha visto la partecipazione, oltre a Munda e Romitelli, anche di Antonello Carozza e di Gianna Nannini che ha impreziosito il testo finale.

Emilio Munda è fermano di origine, dove è nato nel 1982, ed ha composto musica e testi per Umberto Tozzi, Francesco Renga, Gemelli Diversi, Nomadi, Nina Zilli, DearJack, Michele Bravi, Silvia Mezzanotte e per altri artisti dei talent ‘The Voice’, ‘Amici’ e ‘X Factor’. A pochi giorni gli ho chiesto di raccontare le sensazioni che si provano per una sua canzone a Sanremo interpretata da Il Volo:

“Negli anni ho avuto modo di collaborare con molti artisti, ho scritto per Francesco Renga, Umberto Tozzi, Michele Bravi, I Nomadi, Nina Zilli… ogni volta è sempre una bellissima sorpresa poter ascoltare le mie composizioni con le voci di artisti importanti. In questo caso è un’emozione diversa, ancora più particolare, sia perché sarò in gara al Festival di Sanremo, sia per il fatto che ‘Il Volo’ è un gruppo internazionale e il brano sarà ascoltato in tutto il mondo”.

Può spiegarci come è nata questa canzone?
“E’ nata dalla collaborazione con i miei amici Piero Romitelli e Antonello Carozza. Successivamente il brano è stato impreziosito dalla penna di Gianna Nannini che ha voluto dare il suo contributo”.

Ha scritto anche per i Nomadi la canzone ‘Può succedere’, che è contenuta nell’album ‘Nomadi dentro’: di cosa parla?
“Parla di come sia possibile cambiare ogni cosa con la forza dell’amore. Non si sa mai da dove arrivi la vittoria, dove ‘vittoria’ nella vita io la intendo come sinonimo di felicità, quindi ‘può succedere’ che alla fine trovino il segreto della felicità proprio quelli che non ti aspettavi, quelli che avevi messo in fondo alla lista, ‘gli ultimi’, esattamente”.

Allora, ‘può succedere’ che la musica butti giù le barriere?
“E’ sicuramente possibile che attraverso la musica passino più velocemente dei concetti, ma è un’arma a doppio taglio poiché come è possibile far arrivare dei messaggi positivi, si possono anche trasmettere messaggi negativi. La musica ha il suo potere e bisognerebbe fare attenzione a chi darlo, perché citando una frase di un film molto conosciuto ai giovani: Da un grande potere derivano grandi responsabilità”.

In quale modo è iniziata la tua ‘carriera artistica?
“Sinceramente non pensavo di diventare autore, compositore e addirittura produttore. Ho iniziato come batterista a 4 anni e credevo che quella sarebbe stata la mia strada. Successivamente ho imparato da autodidatta a suonare pianoforte, tastiere, chitarra acustica, elettrica, basso e a cantare. Diciamo che avendo preso pratica con questi strumenti poi ho pensato di provare a scrivere qualcosa per il gusto di arrangiarlo autonomamente.

Inviai le mie prime due canzoni a Silvia Mezzanotte tramite ‘Myspace’; lei come sempre gentilissima le ascoltò e decise subito di inciderle nel suo disco. ‘Non c’è contatto’ divenne anche il singolo più importante del disco. Da lì poi iniziò un’ardua ricerca di contatti per inviare brani agli artisti. Scrissi nel 2008 il singolo per Umberto Tozzi, arrivai ad un contratto di esclusiva con Francesco Renga e scrissi quindi anche per lui in quegli anni.

Iniziai poi un’esclusiva con SugarMusic e continuai a scrivere per i vari artisti dei talent Amici, X Factor, The voice, quindi per i DearJack, Michele Bravi, di alcuni sono stato anche produttore artistico come per Simonetta Spiri, Claudia Megré, Lorenzo Campani, Davide Mogavero e altri”.

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