Verso la guarigione e il rinnovamento. Un simposio internazionale per prevenire gli abusi

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Non partire dall’omertà, ma dalla attenzione e guarigione per le vittime. È la linea indicata da Benedetto XVI per la Chiesa universale. È la linea che Charles Scicluna, promotore di Giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, indica durante la presentazione del simposio internazionale Verso la guarigione e il rinnovamento, che dal 6 al 9 febbraio radunerà presso l’università Gregoriana i delegati di 110 di conferenze episcopali cattoliche del mondo, i superiori di oltre 30 ordini religiosi, relatori dai cinque continenti e vittime. Il punto di partenza sarà la lettera della Congregazione della Dottrina della Fede, che ha chiesto a tutte le conferenze episcopali di dotarsi di linee guida per la lotta alla pedofilia. Alcune linee guida sono già giunte alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Quelle della Conferenza Episcopale Italiana saranno invece presentate il prossimo maggio, durante l’assemblea generale.

 

Le linee guida del Papa sono chiare da sempre. Attenzione per le vittime (ne ha incontrato personalmente rappresentanze negli Stati Uniti, in Australia, in Inghilterra, in Germania), maggior severità nel procedimento canonico, denuncia alle autorità civili. Linee guida che si leggevano e comprendevano già nella lettera agli irlandesi, del marzo 2010, che rappresentava una ammissione di responsabilità e allo stesso tempo un vademecum per tutta la Chiesa universale.

In quella lettera – strutturata come una lettera molto personale: non si parla di dimissioni forzate, rimozioni, riduzioni allo stato laicale – il Papa ripartiva dall’attenzione delle vittime, e sottolineava anche il problema di aver sottovalutato il diritto. Anche Scicluna ha sottolineato più volte il “dovere” di collaborare con la giurisdizione penale statale.

Scicluna parte proprio dalla lettera agli irlandesi. “Coscientizzazione e impegno – ha detto il promotore di giustizia – sono le parole d’ordine nella lotta agli abusi: sulla base delle parole molto chiare di Benedetto XVI la leadership della chiesa deve prendere coscienza, con formazione e informazione, e impegnarsi per guarire le vittime e prevenire ulteriori crimini di questo genere”.

Nella lettera agli irlandesi si trovano altre indicazioni: al Vaticano spetta un ruolo di coordinamento e sensibilizzazione, la “responsabilità principale e’ del vescovo: la Santa Sede ha il dovere di dare indicazioni i vescovi hanno il dovere di gestire i casi e la prevenzione, tutti, anche le comunità locali, dobbiamo sentirci responsabili di dare una risposta adeguata”.

Sarà il cardinal William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, a dare inizio al simposio  E’ previsto anche l’intervento di una vittima, una ulteriore testimonianza dell’attenzione che da sempre il Pontificato di Benedetto XVI ha dato a quanti sono abusati “E’ significativo – aveva spiegato Scicluna a Radio Vaticana – il fatto che il primo intervento sia proprio di una persona dolorosamente colpita da questa realtà così triste, una vittima. E’ altamente pastorale pensare a tutte le persone coinvolte, anche ai chierici che hanno fatto del male agli altri, perché noi siamo Chiesa e abbiamo il dovere del Buon Pastore: quello di andare alla ricerca delle pecorelle smarrite e ricondurle al pascolo e cercare di mettere balsamo sulle ferite”.

La parola a Marie Collins, circa sessant’anni, irlandese, che parteciperà al simposio dalla parte delle vittime: “Non è stato facile per me decidere di parlare, non è mai facile per noi sopravvissuti. Ma dopo essermi posta tante domande ho deciso che era qualcosa che potevo fare. Sono cattolica e sono una vittima di abusi del clero. Non è stata una decisione facile. Si va anche incontro a critiche per questo tipo di partecipazione. Ma ho deciso di farlo per cercare di proteggere il futuro del maggior numero possibile di bambini. Per questo è stato importante che io parli e che sia ascoltata”.

Dal simposio, sarà lanciato un grande istituto e-learning, dedicato proprio al tema degli abusi sessuali su minori: diventerà punto d’incontro fra gli episcopati di diverse nazioni che potranno confrontare così le varie risposte messe in campo per fare fronte al problema degli abusi. Il centro avrà sede a Monaco di Baviera, in Germania.

 

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