The Sun: dalla Terra Santa a Panama con i giovani a ritmo di rock

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Non capita tutti i giorni sentire un concerto del gruppo rock italiano più conosciuto nel panorama italiano come ‘The Sun’ nella propria città con presentazione dell’ultimo libro scritto da Francesco Lorenzi, ‘I segreti della luce’ con la prefazione del card. Luis Antonio Tagle. Il concerto-presentazione è stato seguito da molti giovani che hanno cantato e ballato i loro migliori successi di 20 anni di carriera come ‘San Salvador’:

“Ci sono cose di me che non mi spiego e non vedo via che dicano chi sono io veramente non so. Mi specchio in un passato che oggi non c’è ma c’è una faccia che chiede: chi sei? La Luce schiude intenti che oggi non vuoi se dunque cambi il passo nelle cose che sei. Qui non c’è acceso e spento; quel che esiste lo sai. Vince solo quello… Ed è così che ho sentito questo intenso impulso che salva la Vita, che salva l’amicizia, che salva una Casa, che salva continuamente e guida quest’Anima alla sua sorgente”.

Parto da queste parole per chiedere al chitarrista Gianluca Menegozzo di spiegare quali sono i ‘segreti della luce’: “I ‘segreti della luce’ consistono in 21 passi. Credo che la cosa migliore da fare nella nostra vita è iniziare proprio dalla ‘base’, che consiste nel ‘respiro’, cioè nel mettersi in ascolto: affidare la nostra vita a Colui che ci ha creato, visto che noi siamo creature e non creatori”.

Anche se il libro è stato scritto dal fondatore del gruppo, Francesco Lorenzi, ci puoi spiegare cosa racconta?
“Dopo aver raccontato nel libro ‘La strada del Sole’ il suo percorso di conversione da una vita senza luce a un’altra illuminata da Dio, in cui tutto trova un senso, Francesco presenta un cammino in 21 passi, un itinerario lineare e graduale che può intraprendere chiunque senta l’esigenza di indagare sul significato della vita.

Un cammino rivolto però anche a chi ha paura, a chi è bloccato tra mille dubbi, a chi vorrebbe amare e non ci riesce, a chi ama e si ritrova ad essere ferito e stanco, a chi si sente vittima della vita o non protagonista della propria, a chi non si arrende e vuole portare più luce nella propria vita. Un libro rivolto a chi cerca: un cammino per tutti, perché ciascuno di noi è un’anima alla ricerca della felicità”.

Nei 20 anni di carriera come è evoluto il concetto di ‘mettersi in ascolto’?
“Nel 1997 siamo nati come band di punk rock, che ha fatto tanti concerti con ‘The Cure’, ‘The Offspring’, ‘Misfits’, ‘Muse’, ‘Ok Go’, ‘The Vandals’ e dei ‘Deep Purple’. Belle esperienze e molto edificanti.

Però ad un certo punto della carriera abbiamo lasciato spazio alle falsità e stavamo rinnegando quei valori che ci tenevano insieme: non siamo gli ‘U2’, ma un gruppo di ragazzi che stiamo insieme perché ama la musica e crede nell’amicizia. Lasciando da parte questi valori, purtroppo abbiamo perso la strada, che qualche anno dopo abbiamo ritrovato grazie all’incontro che ha fatto Francesco con Cristo: un incontro che libera; un incontro meraviglioso che ti aiuta a vivere in pieno la tua vita”.

Ad agosto avete suonato per i giovani a Roma davanti al papa e fra pochi giorni di nuovo suonerete a Panama nella GMG: cosa cercano i giovani?
“Ad agosto abbiamo suonato al Circo Massimo davanti a 70.000 giovani arrivati da tutta Italia ed avevano fatto un cammino importante, mettendosi in gioco e camminando a piedi per molti giorni. Ed ora, dopo aver partecipato alla GMG di Rio in Brasile nel 2013 e a quella di Cracovia, non potevamo mancare a questa di Panamà!

Siamo stati invitati dall’organizzazione panamense per esibirci in cinque occasioni nei main stages, rappresentando l’Italia e l’Europa musicale del rock cristiano o, come piace a noi definirlo, del rock positivo. Questo ci riempie di gioia e non vediamo l’ora di partire! Però non conosciamo affatto quel lato del mondo, ma crediamo che in realtà i giovani di oggi cerchino, dietro questa rabbia, davvero un confronto fraterno nella relazione.

Non diciamo sempre che va bene avere un profilo social, perché viviamo ‘qui ed ora’; però li esortiamo ad investire nelle relazioni vere e nel ritrovarsi nei gruppi reali, condividendo esperienze e passioni, e non rifugiarsi dietro lo schermo di uno smartphone, perché quella non è vita. La vita è altro; la vita è confronto, anche a volte duro,ma questa fraternità può viaggiare insieme ad altre passioni, ma li porterà più lontano, come ci dicevano i nostri ‘padri spirituali’: da soli si viaggia più velocemente, ma insieme si va più lontano”.

Nel mese di ottobre avete fatto un pellegrinaggio-concerto in Terra Santa ed in Giordania: cosa è rimasto?
“Questo viaggio è una nostra iniziativa che facciamo per i nostri fan dell’ ‘Officina del Sole’, che consiste in un viaggio dell’animo e dell’amicizia, che è anche un pellegrinaggio, ma un viaggio per quei giovani che non si avvicinerebbero mai alla parrocchia. Il concerto di Cafarnao è il coronamento del viaggio in Terra Santa, per cui la musica serve solo da legante; è il mezzo per arrivare al cuore dei giovani e lega tanti incontri della nostra vita”.

(Foto: Michele Vitali)

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