Bonaria, Buenos Aires, maria che protegge i porti dalla Sardegna all’ Argentina

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“Maria è porto, rifugio e protezione per il popolo sardo, che ha in sé la forza della quercia…Le generazioni dei Sardi, ne sono certo, continueranno a salire al Santuario di Bonaria per invocare la protezione della Vergine. Mai resterà deluso chi si affida a Nostra Signora di Bonaria, Madre misericordiosa e potente”. Con queste parole Benedetto XVI concludeva l’omelia della Messa celebrata a Cagliari, il 7 settembre 2008; una visita nel capoluogo sardo, e idealmente a tutta la regione, motivata dal centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria a Patrona massima della Sardegna.

Al secolo già trascorso si è aggiunto un decennio. Era infatti il 13 settembre 1907 quando Papa Pio X, con un decreto, decise di suggellare una devozione alla Vergine la cui storia dura da più di seicento anni.

Il 25 marzo 1370 un veliero carico di mercanzie proveniente dalla Spagna e diretto in Italia, al largo delle coste meridionali sarde viene colto da un’improvvisa tempesta. Allo scopo di alleggerire la nave che rischia di affondare, mentre l’equipaggio invoca la misericordia divina, il comandante ordina di gettare a mare il carico, tra cui una grossa e pesante cassa di legno recante sotto la serratura uno scudo con lo stemma dei padri mercedari. Non appena la cassa viene a contatto con l’acqua la tempesta si calma, e quando i marinai riprendono il controllo della nave si accorgono che, mentre tutto il resto è colato a picco o ridotto in frantumi, essa galleggia intatta. Cercano di recuperarla, ma la cassa viene sospinta verso le coste sarde, arenandosi sulla spiaggia “Su Siccu” ai piedi del colle di Bonaria, al di sopra del quale sorgeva un convento dei Padri Mercedari; i religiosi erano giunti a Cagliari nel 1335, quando il re Alfonso di Aragona aveva fatto loro dono della chiesa da lui costruita in ringraziamento per aver strappato la città al dominio di Pisa.

Nessuno riesce ad aprire o a sollevare la cassa finché un bambino, presente fra la folla che si è radunata, suggerisce di chiamare i frati della Mercede. Due religiosi scendono dal convento e, riconosciuto lo stemma, fra lo stupore di tutti la sollevano e senza alcuna difficoltà la trasportano a spalle fino alla chiesa. Qui la cassa viene aperta e, tra le preghiere e la gioia dei presenti, ne è tratta fuori una maestosa immagine della Vergine Maria, col Bambino Gesù seduto sul braccio sinistro e una candela accesa nella mano destra. Dal luogo in cui venne rinvenuta la Madonna prese quindi il nome di Nostra Signora di Bonaria, divenendo anche protettrice dei naviganti. Nel XVIII secolo iniziarono i lavori di costruzione della grande chiesa che affianca quella più piccola originaria, terminati nel 1926 contemporaneamente all’elevazione a Basilica minore da parte di Pio XI.

La solennità della Madonna di Bonaria viene celebrata il 24 aprile, giorno nel quale nel 1870 per volere di Pio IX il simulacro fu incoronato, mentre la prima domenica di luglio si svolge la sagra estiva, nata nel 1866 come ringraziamento dei giovani sardi alla Vergine per essersi salvati durante la terza guerra d’Indipedenza, il cui momento culminante è la suggestiva processione a mare della statua.

Un fede profonda non solo per i sardi ma anche per gli abitanti di Buenos Aires. La capitale argentina deve infatti il suo nome alla devozione verso la Madonna “del Buen Aire” o “de los Buenos Aires” dei marinai sardi che approdarono al Rio de la Plata nel 1536, facendo iniziare un’antica storia di fratellanza fra la città e Cagliari. Proprio per questo, a pochi mesi dall’elezione, il 22 settembre 2013 Papa Francesco si è recato in visita nel capoluogo sardo, consolidando il forte legame tra il colle di Bonaria e i Pontefici, reso tangibile dai pellegrinaggi compiuti, oltre che da Papa Benedetto, da Paolo VI nel 1970 e da Giovanni Paolo II nel 1985.

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