Droga: crescono i consumi

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Cresce il giro d’affari della droga in Italia, ma aumentano anche il numero delle operazioni antidroga, dei sequestri di stupefacenti e delle persone denunciate: è quanto emerge dalla Relazione al Parlamento 2018 sullo stato delle tossicodipendenze in Italia (con dati relativi al 2017).

Secondo quanto riportato dalla Relazione, le attività economiche connesse al mercato delle sostanze psicoattive illegali “rappresentano circa il 75% di tutte le attività illegali e pesano per circa lo 0,9% sul Pil. Il consumo di tali sostanze è stimato valere € 14.400.000.000, in aumento di oltre un punto percentuale rispetto all’anno precedente. Il 40% è attribuibile alla spesa per il consumo di cocaina”.

Il solo consumo di cocaina ha fatto finire nelle tasche della criminalità circa € 6.000.000.000. Sebbene più diffusa, il mercato della cannabis non riesce a superare quello della coca e si ferma a oltre € 4.000.000.000. Trend in crescita anche per le operazioni antidroga, che hanno fatto segnare un aumento dell’8%. Ben più corposo è l’aumento della droga sequestrata, che fa segnare un incremento del 60%. Quasi la totalità dei sequestri (95%) ha riguardato cannabinoidi, il 4% cocaina e il restante 1% tutte le altre sostanze.

Quindi aumentano i sequestri di cannabis e sostanze sintetiche, giù quelli di cocaina e hashish, come hanno spiegato gli osservatori del rapporto: “Un terzo delle sostanze sequestrate è stato intercettato nelle aree di frontiera, dato in leggera diminuzione rispetto al passato”.

Ad aumentare, inoltre, è anche la purezza degli stupefacenti: “Raddoppia la quantità media di principio attivo rilevato sia nella cannabis che nella cocaina sequestrate e, seppur in misura minore, crescono anche la purezza di eroina e metamfetamine”. Sono 144, infine, le segnalazioni raccolte dal sistema di allerta rapido del Dipartimento antidroga in merito alle nuove droghe: 95 le nuove sostanze psicoattive intercettate.

Il quadro che emerge dalla relazione è in espansione anche per quanto riguarda il trend dei consumi, con una “crescita sia relativamente all’ultimo anno sia all’ultimo mese, mentre il consumo frequente nell’ultimo mese (20 o più volte per la cannabis, 10 o più volte per le altre sostanze psicoattive) si mantiene stabile, interessando l’1% della popolazione generale”.

Le stime contenute nella Relazione, inoltre, parlano di un terzo della popolazione fra i 15 ed i 64 anni che ha sperimentato sostanze psicoattive illegali almeno una volta nella vita e uno su dieci (circa 4.000.000) lo ha fatto nel 2017. La maggioranza degli utilizzatori è di genere maschile, mentre è la cannabis la sostanza più diffusa. Il 10% della popolazione ne ha fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno.

Inoltre è cresciuto il numero di persone denunciate per reati in violazione del testo unico sulle droghe: nel 2017 sono 35.190 persone: “Dato in crescita rispetto al biennio precedente. Il 71% dei soggetti è in stato di arresto, il 28% in libertà e l’1% è irreperibile. Il 4% dei soggetti segnalati è minorenne. La sostanza per cui sono state effettuate più denunce è stata la cocaina”.

Ad aumentare sono anche i procedimenti penali per reati di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti che sono stati 81.665 ed hanno coinvolto 166.301 persone, ma crescono anche le segnalazioni per art. 75 DPR n. 309/1990 che hanno coinvolto 38.614 persone. Le sostanze che più frequentemente i consumatori riferiscono di potersi procurare online, si legge nella relazione, sono gli allucinogeni (15,9%) senza sostanziali differenze tra le fasce di età (15-34 anni: 16,5%; 35-64 anni: 15,5%).

Seguono gli oppiacei (8,1%) e gli stimolanti (7,6%), con qualche differenza tra le fasce di età. I consumatori 35- 64enni, infatti, dichiarano una maggiore facilità di reperimento di oppiacei su internet (8,9%) rispetto ai 15- 34enni (5,4%). Una proporzione si inverte nel caso del reperimento di stimolanti (15-34 anni: 9,1%; 35-64 anni: 6,5%). Cannabis e cocaina sono le sostanze che meno vengono acquistate online e si attestano rispettivamente al 4% (15-34 anni: 5,7%; 35-64 anni: 3,4%) e al 3,4% (15-34 anni: 4,1%; 35-64 anni: 2,9%).

Inoltre sono stati quasi 130.000 gli utenti in carico ai SerD italiani, con un 16% di questi trattati per la prima volta. E’ uno dei dati emersi dalla Relazione Parlamentare sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, che evidenzia come l’età media dei 129.945 utenti in carico dei SerD arriva a 39 anni (dato in crescita rispetto all’ultima relazione).

Infine sono aumentati i casi di overdose: “I decessi riconducibili all’abuso di sostanze stupefacenti rilevati dalle Forze di Polizia o segnalati dalle Prefetture sono stati 294, con un aumento pari al 9,7% rispetto al 2016, anno in cui i decessi droga-correlati sono stati 266”. Per 148 casi si tratta di eroina, al secondo posto, con 53 casi, c’è la cocaina. Le regioni con il più elevato numero di decessi droga-correlati sono state Toscana, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Campania.

Rispetto al 2016, sono stati registrati aumenti consistenti dei decessi riconducibili all’abuso di sostanze stupefacenti in Abruzzo (11 casi nel 2017 contro i 3 del 2016, ovvero il 266,7% in più rispetto al 2016), Puglia (200% in più), Friuli Venezia Giulia (100% in più) e Lazio. Le regioni col maggior numero di decessi per intossicazione acuta da stupefacenti, però, sono Toscana (43 decessi), Lazio (37), Veneto (36) e Emilia Romagna (34).

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