Iran: Amnesty International chiede la liberazione di quattro cristiani

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Nel mese di ottobre Amnesty International propone un appello per la liberazione di quattro cristiani iraniani, condannati a 10 anni di carcere con l’accusa di ‘formare un gruppo composto da più di due persone allo scopo di interrompere la sicurezza nazionale’ e per ‘aver offeso le santità islamiche’ con un post satirico su facebook condiviso dall’account di qualcun altro.

Nel post si adottava uno stile di scrittura coranica per commentare il forte aumento del prezzo del pollo in Iran. Quindi sono stati condannati solo perché cristiani e praticanti: questa è la colpa di Victor Bet-Tamraz, Amin Afshar-Naderi, Shamiram Issavi e Hadi Asgari, arrestati dopo che le forze di sicurezza in borghese hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni di Teheran durante un privato raduno natalizio.

Sono stati presi di mira esclusivamente per aver praticato pacificamente la loro fede cristiana. Complessivamente sono stati chiesti per loro 45 anni di carcere. I quattro sono accusati di aver organizzato e condotto messe in casa e di aver viaggiato fuori dall’Iran per partecipare a seminari cristiani: prove che hanno fatto scattare il reato di ‘minaccia alla sicurezza nazionale’.

Yousef Nadarkhani è in carcere, mentre gli altri tre sono liberi su cauzione. Tutti sono in attesa del verdetto del tribunale d’appello. Nello scorso anno ci sono stati almeno 52 arresti. Molti cristiani (specialmente i cristiani ex-musulmani) sono stati processati e condannati a lunghi periodi di detenzione ed altri stanno ancora aspettando il processo. Durante questo periodo di attesa le loro famiglie devono affrontare delle umiliazioni pubbliche.

Nello stesso periodo di riferimento, molte comunità familiari sono state perquisite. La maggior parte di esse ha cessato di svolgere la loro funzione di comunità familiare.

Allo stesso tempo Amnesty International ha accolto la notizia del conferimento del Premio Nobel per la Pace a Nadia Murad e a Denis Mukwege ‘per i loro sforzi volti a porre fine all’uso della violenza sessuale come arma di guerra e conflitto armato’. Murad è una donna yazida che ha sconfitto l’Isis ed è stata prigioniera dell’Isis.

Brutalizzata in prigionia, simbolo del genocidio della sua comunità. Mukwege, un medico congolese, è stato critico del governo congolese ed ha curato le vittime degli stupri. Alla notizia il segretario generale di Amnesty International Kumi Naidoo ha sottolineato:

“Le più sentite congratulazioni a Denis Mukwege e a Nadia Murad per il riconoscimento del loro coraggioso lavoro a sostegno delle vittime della violenza sessuale nei conflitti. Sono un luminoso raggio di speranza in un mondo in cui stupro e altre forme di violenza sessuale continuano a essere un aspetto terribile e frequente degli attacchi nelle situazioni di conflitto, spesso usati per brutalizzare, ridurre al silenzio e diffondere la paura.

La notizia che Denis Mukwege si trovava in sala operatoria al momento dell’annuncio non è altro che la prova della sua incrollabile dedizione alle donne e alle ragazze nel suo ospedale. Grazie alla sua compassionevole cura, migliaia di sopravvissute a stupri e abusi sessuali nella Repubblica democratica del Congo orientale hanno superato le loro ferite fisiche.

Nonostante un tentativo di omicidio e le aggressioni contro la sua famiglia, Denis Mukwege porta avanti instancabilmente la sua campagna contro la violenza sessuale nei conflitti. E’ un eccezionale campione dei diritti umani.

La coraggiosa testimonianza di Nadia Murad alle Nazioni Unite ha svelato gli inimmaginabili orrori che hanno subìto le donne e le ragazze yazide imprigionate e ridotte in schiavitù sessuale dallo Stato islamico in Iraq e testimonia che le sopravvissute alla violenza sessuale e ad altri abusi non saranno ridotte in silenzio o ignorate.

La sua domanda di giustizia dà speranza alle sopravvissute e rende l’importanza che i loro aguzzini siano chiamati a rispondere secondo le leggi internazionali per i crimini commessi contro di loro”.

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