I giovani dell’Azione Cattolica protagonisti al Sinodo dei Vescovi

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La Sala Stampa vaticana ha pubblicato nei giorni scorsi l’elenco dei partecipanti alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si terrà in Vaticano dal 3 al 28 ottobre 2018 sul tema ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale’, a cui partecipano Gioele Anni (uditore), Consigliere nazionale per il Settore Giovani di Ac e Margherita Anselmi (collaboratore del Segretario speciale), dell’Ac della diocesi di Ascoli Piceno, mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno ed assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana, e mons. Eduardo Horacio Garcìa, vescovo di San Justo ed assistente ecclesiastico dell’Ac Argentina e del Forum internazionale di Ac (Fiac).

Ed in vista del Sinodo i giovani dell’Azione Cattolica, nelle settimane scorse hanno elaborato un ‘Manifesto’ usando il metodo della scrittura collettiva per “dare il nostro contributo concreto per le nostre comunità ecclesiali e le nostre città, a partire dagli ambienti di vita che abitiamo quotidianamente. Vogliamo essere testimoni credibili e assumerci la responsabilità di custodire il tempo e i luoghi che abitiamo”.

Quindi per essere testimoni di fede i giovani di A.C. si impegnano “a promuovere percorsi annuali che ci aiutino a comprendere cos’è l’accompagnamento, anche conoscendo le esperienze vive di laici, religiosi e religiose, sacerdoti che si occupano ordinariamente di accompagnare giovani e adulti nel discernimento. Ci impegniamo a puntare sulla formazione di giovani, adulti e sacerdoti che possano essere buoni ‘accompagnatori’ capaci di vivere tutte le dimensioni dell’accompagnamento (spirituale, relazionale, umano, psicologico)”.

Nel manifesto evidenziano la necessità di intraprendere percorsi formativi riguardanti l’affettività: “Ci impegniamo a trattare i temi della corporeità, dell’affettività e della sessualità in modo più concreto nei percorsi formativi, acquisendo gli strumenti e favorendo le occasioni per discutere di questi temi in modo più aperto, senza pregiudizi e con lo sguardo attento al contesto in cui siamo immersi.

Per far questo, vogliamo promuovere itinerari di educazione all’affettività, curando la formazione specifica degli educatori, sia a livello diocesano che a livello parrocchiale”. Quindi fedeli al percorso triennale dell’associazione si impegnano ad essere ‘generatori di autenticità’ secondo il documento conclusivo della riunione pre sinodale (‘Una chiesa attraente deve essere necessariamente relazionale’):

“Ci impegniamo a farci promotori di uno stile sempre più relazionale fondato sull’accoglienza e sull’ascolto reciproco, valorizzando l’esperienza della correzione fraterna e il dialogo tra le generazioni, avendo cura di coinvolgere e valorizzare anche i sacerdoti. Ci impegniamo a coinvolgere sempre più nella vita delle nostre comunità quei giovani che, per varie ragioni, rischiano di esserne esclusi.

Ci impegniamo a dedicare un’attenzione sempre maggiore alla cura delle persone, che spesso viene sacrificata a fronte delle ansie organizzative”.

Eppoi ad essere presenza viva nel territorio, curando la formazione: “Ci impegniamo a integrare sempre più nei nostri percorsi formativi iniziative culturali, artistiche e sportive, imparando a collaborare con le altre realtà associative ed istituzionali del territorio e valorizzando i beni comuni di cui sono piene le nostre città.

Ci impegniamo a creare spazi di formazione, scambio di idee e fraternità orientati a maturare vocazioni di impegno diretto in ambito socio-politico; a far sì che i nostri gruppi siano luoghi in cui acquisire conoscenze e competenze da spendere nella vita della città, in cui sviluppare un pensiero critico e la capacità di fare proposte costruttive”.

Infine i giovani affrontano i punti più nevralgici, quali il lavoro e le ‘alleanze’ territoriali: “Ci impegniamo a offrire strumenti, come ad esempio l’esperienza della progettazione sociale, per aiutare i giovani a misurarsi con i sempre maggiori cambiamenti del mondo del lavoro.

Sentiamo il bisogno di promuovere percorsi di discernimento che facciano incontrare le peculiarità e le aspirazioni dei singoli con il concreto evolversi del mondo del lavoro. Ci impegniamo a conoscere, incontrare e a lavorare insieme con le realtà impegnate nei nostri territori sui temi della giustizia, della lotta alle povertà, alla corruzione e alle discriminazioni, del lavoro, della promozione della dignità della donna, a partire da quelle con cui la Presidenza nazionale già ha in campo alleanze e iniziative comuni”.

Ed hanno concluso il manifesto con la frase di don Primo Mazzolari (‘Ci impegniamo noi e non gli altri’) per un concreto impegno nella Chiesa e nella città: “Ci impegniamo, come giovani di Ac, nella realtà concreta della nostra Chiesa e della nostra associazione, con il coraggio dei sognatori e la fiducia nelle persone che incontriamo ogni giorno…

Ci impegniamo a condividere questo ‘slancio’ con tutti, e a camminare insieme perché il prossimo Sinodo possa generare frutti di gioia e speranza”.

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