Mons. Marchetto: la Madonna aiuta a ‘far benzina’ alla fede

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Sabato 8 settembre la diocesi di Vicenza ha rinnovato la devozione alla Madonna di Monte Berico, in occasione della Natività della Beata Vergine Maria, Patrona della diocesi e della città, con una celebrazione eucaristica presieduta da mons. Agostino Marchetto, segretario emerito del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, che ha ricordato l’invocazione alla Madonna:

“Dalla peste, dalla fame e dalla guerra liberaci o Signore! Così ancora invochiamo oggi cantando le Litanie dei Santi. In effetti si tratta di tre spettri, nelle loro varianti contemporanee, che tuttora tormentano e mettono in croce l’umanità, facendo patire moltissimi fratelli e sorelle nostri di fede o in umanità”.

Prendendo spunto dall’episodio della peste avvenuto nel marzo 1426, ha ricordato la nascita della Madonna: “Di questa nostra Patrona, della nostra Madre del Cielo, oggi celebriamo la nascita, che segna appunto l’inizio della salvezza per il suo essere stata preservata dal peccato originale, in vista dei meriti del suo benedetto Figlio.

Così già abbiamo il legame tra la festa liturgica odierna e la liturgia della Parola di Dio che vi viene proclamata ed inizia con la profezia di Michea su Betlemme, dove Gesù nascerà, così piccola Betlemme, ma dalla quale uscirà il ‘Dominatore’ le cui origini sono dall’antichità. Rileviamo che si tratta del luogo della nascita di Cristo, non di quello di Maria, anche se la gloria del Figlio riverbera sulla Madre”.

Ed ha ricordato l’importanza datagli dal Concilio Vaticano II: “Se così è non ci meravigliamo dell’impegno posto dal Concilio Vaticano II di mettere ogni cura nel porre la beata Vergine Madre di Dio nel contesto del mistero di Cristo e della Chiesa. Fu un approfondimento della formula popolarissima per Mariam ad Jesum, con l’aggiunta della Chiesa, di cui, fu proclamato in Concilio, Ella è pure Madre, grazie alla visione vera ed equilibrata del beato Paolo VI, in procinto di essere dichiarato, il 14 ottobre prossimo, ‘santo da altare’…

La Madonna si vide dunque come tipo, figura e modello della Chiesa, per il suo essere Vergine e Madre. Ciò significa che anche la Chiesa deve conservare verginalmente, fedelmente, il depositum fidei e dev’essere generosa e feconda nel generare figli di Dio”.

Ed ha invitato i fedeli ad essere ‘cattolici impegnati’: “Non considerate l’assemblea domenicale quale luogo in cui si va come a ‘far benzina’! Noi siamo Chiesa, comunione, Popolo di Dio, nel mondo di oggi, ispirati dalla ‘Gaudium et Spes’ del Vaticano II, la Costituzione pastorale ecclesiale nel mondo contemporaneo.

Riprendiamolo in mano questo testo che è rimasto freschissimo, dopo tanti anni, come me lo qualificò il Card. Lustigier, arcivescovo di Parigi, l’ultima volta che lo incontrai a Roma, là di fronte al Panteon. Tale documento è la bussola per il nostro navigare sulle acque dell’oggi per incarnarci in esso, senza prostituirci e restando cristiani”.

Però il cristiano ‘vicentino’ non può non ricorrere alla protezione della Madonna di Monte Berico, che dà speranza: “Di questa virtù abbiamo particolarmente bisogno oggidì e Maria ce la ottenga con sua intercessione misericordiosa, ricordando quel bellissimo dire del poeta francese Péguy il quale chiama la speranza ‘la piccola sorella’ di fronte alle due sorelle, per lui, maggiori, cioè la Carità e la Fede.

E’ la piccola, eppure è essa che le conduce per mano al sepolcro del Signore Risorto quel mattino primo giorno della settimana in cui si fecero nuove tutte le cose proprio in spe”.

Ed ha concluso l’omelia riprendendo il n^ 176 dell’esortazione apostolica ‘Gaudete et exultate’: “E’ finalmente una presentazione della spiritualità, della santità che ci propone il Concilio Ecumenico Vaticano II. Come quello di Trento offrì una spiritualità tridentina e ci fu un coro magnifico di santi da essa forgiati, così ora facciamo tesoro della indicazione della ‘via dei carri’ da percorrere per giungere oggi alla santità ordinaria ‘quella della porta accanto’, di gente della ‘classe media’, della santità non diretta necessariamente ad essere messi sugli altari ma che tende a incarnare le Beatitudini”.

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