Papa Francesco a Dublino spiega la Pentecoste domestica

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“Chiedo alla nostra Madre Beata di intercedere per la guarigione di tutte le persone che hanno subito abusi di qualsiasi tipo e di confermare ogni membro della famiglia cristiana nel risoluto proposito di non permettere mai più che queste situazioni accadano”: con questo tweet papa Francesco ha aperto l’ultima giornata dell’incontro mondiale delle famiglie a Dublino.

In mattinata il papa si è recato in visita alla Cappellina del Santuario di Knock, situato sull’altopiano della Contea irlandese di Mayo, accolto da circa 200 fedeli, dove ha recitato l’Angelus: “Nella Cappella dell’Apparizione ho affidato all’amorevole intercessione della Madonna tutte le famiglie del mondo e, in modo speciale, le vostre famiglie, le famiglie irlandesi. Maria nostra Madre conosce le gioie e le fatiche che si sperimentano in ogni casa. Tenendole nel suo Cuore immacolato, le presenta con amore al trono del suo Figlio”.

Deponendo un rosario nel Santuario il papa ha invitato le famiglie a recitarlo: “Maria è Madre. Maria è nostra Madre, è anche la Madre della Chiesa, ed è a lei che affidiamo oggi il cammino del popolo fedele di Dio in questa ‘Isola di smeraldo’. Chiediamo che le famiglie siano sostenute nel loro impegno di diffondere il Regno di Cristo e di prendersi cura degli ultimi tra i nostri fratelli e sorelle.

Fra i venti e le tempeste che imperversano sui nostri tempi, siano le famiglie baluardi di fede e di bontà che, secondo le migliori tradizioni della nazione, resistono a tutto ciò che vorrebbe sminuire la dignità dell’uomo e della donna creati a immagine di Dio e chiamati al sublime destino della vita eterna”.

Ed ha affidato alla Madre di Dio le vittime degli abusi sessuali: “La Madonna guardi con misericordia tutti i membri sofferenti della famiglia del suo Figlio. Pregando davanti alla sua statua, le ho presentato, in particolare, tutti i sopravvissuti vittime di abusi da parte di membri della Chiesa in Irlanda.

Nessuno di noi può esimersi dal commuoversi per le storie di minori che hanno patito abusi, che sono stati derubati dell’innocenza o che sono stati allontanati dalle mamme, e abbandonati allo sfregio di dolorosi ricordi. Questa piaga aperta ci sfida ad essere fermi e decisi nella ricerca della verità e della giustizia.

Imploro il perdono del Signore per questi peccati, per lo scandalo e il tradimento avvertiti da tanti nella famiglia di Dio. Chiedo alla nostra Madre Beata di intercedere per tutte le persone sopravvissute di abusi di qualsiasi tipo e di confermare ogni membro della famiglia cristiana nel risoluto proposito di non permettere mai più che queste situazioni accadano; e anche di intercedere per tutti noi, perché possiamo procedere sempre con giustizia e riparare, in quanto da noi dipenda, tanta violenza”.

Poi è ritornato a Dublino, dove a Phoenix Park, accolto da molte famiglie che hanno sfidato il freddo e la pioggia, ha celebrato la celebrazione eucaristica, salutato dal Primate d’Irlanda, mons. Diarmuid Martin, che ha ricordato la visita di san Giovanni Paolo II 39 anni prima: “In questi anni l’Irlanda ha avuto i suoi momenti invernali, ma anche i suoi momenti di primavera. Quelli di noi che sanno com’è un inverno irlandese, e ne abbiamo fatto una buona esperienza quest’anno, sanno anche che cosa accade quando spuntano i primi raggi di sole a Primavera.

L’Irlanda cambia. Oggi siamo riuniti attorno alla stessa croce sperando una primavera per la Chiesa irlandese. Guardiamo verso un sole primaverile che non vuole nascondere la durezza dei giorni bui. Desideriamo piuttosto aiutare le famiglie a rendersi conto di nuovo che il futuro dell’Irlanda, per mostrarsi nuovamente in tutta la sua essenzialità e la sua speranza, ha bisogno della luce del messaggio di Gesù Cristo”.

Nell’omelia il papa ha invitato i fedeli a non perdere la fede, perché solo Cristo ha parole di vita eterna: “In questo prezioso momento di comunione gli uni con gli altri e con il Signore, è bene fare una sosta e considerare la fonte di tutte le cose buone che abbiamo ricevuto. Gesù rivela l’origine di queste benedizioni nel Vangelo di oggi, quando parla ai suoi discepoli. Molti di loro erano sconvolti, confusi e anche arrabbiati, dibattuti se accettare le sue ‘parole dure’, così contrarie alla sapienza di questo mondo”.

Le parole del Vangelo sono per le famiglie la promessa della Pentecoste: “Queste parole, con la loro promessa del dono dello Spirito Santo, sono traboccanti di vita per noi che le accogliamo nella fede. Esse indicano la fonte ultima di tutto il bene che abbiamo sperimentato e celebrato qui in questi giorni: lo Spirito di Dio, che costantemente soffia nuova vita sul mondo, nei cuori, nelle famiglie, nelle case e nelle parrocchie.

Ogni nuovo giorno nella vita delle nostre famiglie, e ogni nuova generazione, porta con sé la promessa di una nuova Pentecoste, una Pentecoste domestica, una nuova effusione dello Spirito, il Paraclito, che Gesù ci manda come nostro Avvocato, nostro Consolatore e Colui che veramente ci dà coraggio”.

Poi ha invitato le famiglie a portare ‘buone notizie sulle orme di san Patrizio e di san Colombano: “Penso a san Colombano, che col suo piccolo gruppo di compagni portò la luce del Vangelo nelle terre europee in un’epoca di oscurità e di decadenza culturale. Il loro straordinario successo missionario non era basato su metodi tattici o piani strategici, ma su una umile e liberante docilità ai suggerimenti dello Spirito Santo. Fu la loro quotidiana testimonianza di fedeltà a Cristo e tra di loro che conquistò i cuori che desideravano ardentemente una parola di grazia e che contribuì a far nascere la cultura europea.

Tale testimonianza rimane una perenne fonte di rinnovamento spirituale e missionario per il popolo santo e fedele di Dio. Naturalmente, ci saranno sempre persone che si opporranno alla Buona Notizia, che ‘mormoreranno’ contro le sue ‘parole dure’. Tuttavia, come san Colombano e i suoi compagni, che affrontarono acque ghiacciate e mari tempestosi per seguire Gesù, non lasciamoci mai influenzare o scoraggiare dallo sguardo gelido dell’indifferenza o dai venti burrascosi dell’ostilità”.

Infine, ribadendo la necessità di una ‘Chiesa in uscita’, secondo la preghiera di san Patrizio (‘Cristo dentro di me, Cristo dietro di me, Cristo accanto a me, Cristo sotto di me, Cristo sopra di me’) papa Francesco ha esortato la famiglia a portare la ‘gioia’ del Vangelo:

“Possa la nostra celebrazione di oggi confermare ciascuno di voi, genitori e nonni, bambini e giovani, uomini e donne, frati e suore, contemplativi e missionari, diaconi e sacerdoti, nel condividere la gioia del Vangelo!” In fondo solo Cristo “ha parole di vita eterna”.

Al termine della celebrazione eucaristica il card. il card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, ha invitato le famiglie a Roma nel 2021. E prima di fare ritorno a Roma papa Francesco ha incontrato alcune persone che hanno subito abusi da parte di alcuni ‘pastori’ della Chiesa.

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