Sui Passi di Paolo, dall’esperienza all’impegno

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Siamo giunti a Roma! Per le mille strade da cui ci ha chiamato il Signore, dal Veneto alla Sicilia, dalla Lombardia alla Campania, dalla Sardegna al Lazio, dalla Spagna alla Cina, siamo i 70 giovani che hanno percorso i passi dell’apostolo Paolo in compagnia della famiglia religiosa che porta il suo nome.

Partiti dal porto di Pozzuoli, dove, a bordo di una nave commerciale, quasi 2000 anni fa, è arrivato Paolo, ci siamo interrogati sul senso profondo del nostro essere cristiani, figli di Dio, capaci di entrare in una relazione significativa con tutti.

La nostra marcia ci ha visto percorrere alcuni tratti di via Appia, la ‘regina viarum’, scoprendo che il Vangelo deve attraversare le periferie (non solo geografiche) per arrivare al cuore di ogni uomo. Da Pozzuoli a Minturno e poi da Itri a Fondi, abbiamo calcato le orme dei primi cristiani, che hanno versato il sangue per dare una testimonianza credibile e coerente, diventando spettacolo per gli uomini e cibo per le fiere.

Il cammino è stato scandito, oltre che dalla lettura meditata degli Atti degli Apostoli e dalle catechesi, dalla condivisione delle nostre esperienze. Fondamentali gli incontri con i vescovi di Pozzuoli e di Gaeta, che hanno augurato a tutti di essere cristiani senza compromessi, e con don Francesco Fiorillo, fondatore della comunità del monastero di San Magno di Fondi, che ha condiviso la sua esperienza di conversione e di gioiosa missione attraverso la musica.

Abbiamo scoperto la figura del Beato Giacomo Alberione, che ci ha preceduto ‘Sui Passi di Paolo’, fondando i dieci rami della grande famiglia che si propone di rendere presente nella società Gesù Maestro Via Verità e Vita, con tutti i mezzi di comunicazione. Dietro ai nomi delle congregazioni e degli istituti si nascondono volti e storie, quelle dei nostri animatori che hanno ascoltato e dato una risposta ai dubbi e alle curiosità che portavamo nel cuore; risposte che riflettevano la sensibilità e il carisma della propria appartenenza.

La Marcia si è conclusa con la Veglia di Preghiera al Circo Massimo, la Celebrazione Eucaristica e l’Angelus in Piazza San Pietro. Questi tre momenti hanno aperto il nostro cuore ai sogni, alla speranza, alla responsabilità, alla scelta, alla coerenza nella testimonianza: fortificati nella fede, abbiamo riscoperto la bellezza di essere donne e uomini, chiamati a manifestare l’immagine di Dio, specialmente quando sembra che non vi siano più vie d’uscita.

Come ha detto il Papa, questo è un rischio, ma ad esso corrisponde la certezza del trionfo della vita sulla morte e la disperazione. Siamo, come l’apostolo Giovanni, testimoni della Resurrezione, perché abbiamo ‘visto e creduto’! Perciò, viviamo da protagonisti nel bene, fermiamo la catena diabolica del male e facciamo risuonare la nostra voce come sentinelle del mattino, diffondendo dappertutto profumo di bene e forza di vita!

(Foto: Andrea Miccichè)

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