A Roma con i ‘Santi della porta accanto’

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Nell’esortazione apostolica ‘Exultate et Gaudete’ (nn. 6-7) papa Francesco ha invitato i credenti a scoprire i ‘santi della porta accanto’: “Il Signore, nella storia della salvezza, ha salvato un popolo. Non esiste piena identità senza appartenenza a un popolo. Perciò nessuno si salva da solo, come individuo isolato, ma Dio ci attrae tenendo conto della complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella comunità umana: Dio ha voluto entrare in una dinamica popolare, nella dinamica di un popolo”.

Provocati da questa sollecitazione molti giovani italiani, in questa settimana, si sono messi ‘in marcia’ dalle diocesi per incontrare nel fine settimana il papa in piazza san Pietro a Roma con il desiderio di vivere la santità. L’incontro con il papa è una tappa di avvicinamento verso il prossimo Sinodo dei vescovi, convocato ad ottobre sul tema ‘I giovani, la fede ed il discernimento vocazionale’.

In quest’ottica, l’associazione ‘Don Zilli’ ed il centro culturale ‘San Paolo’, con il supporto comunicativo del Gruppo editoriale ‘San Paolo’, propongono una mostra dal titolo ‘Santi della porta accanto. Giovani testimoni della fede’, in collaborazione con il Servizio Nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana e l’Azione Cattolica ambrosiana, allestita a Roma, nella ‘Chiesa Nuova’, costruita da san Filippo Neri, durante la ‘Notte Bianca’ dell’incontro dei giovani con il papa.

Hanno collaborato alla realizzazione i giornalisti Ilaria Nava e Stefano Femminis per i testi, la grafica Mariangela Tentori, l’artista camerunese Francis Nathan Abiamb (in arte Afran), autore delle illustrazioni. A Gerolamo Fazzini, giornalista e scrittore, ideatore e curatore della mostra, abbiamo chiesto di spiegarci chi sono i ‘santi della porta accanto’:

“Sono i testimoni della fede e della carità che fanno parte del popolo di Dio, persone normali eppure straordinarie per la qualità della loro vita cristiana. Il papa, in ‘Gaudete et Exsultate’ scrive: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere.

In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante’. Il Papa parla dei ‘santi della porta accanto’ come di ‘un riflesso della presenza di Dio’. Di questa schiera fanno parte tanti giovani, tant’è che nel documento preparatorio al Sinodo dei vescovi su ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale’, leggiamo ‘La Chiesa stessa è chiamata a imparare dai giovani: ne danno una testimonianza luminosa tanti giovani santi che continuano a essere fonte di ispirazione per tutti’”.

Nell’esortazione apostolica ‘Gaudete et Exsultate’ papa Francesco espressamente invita a vivere la santità con umorismo: come è possibile?
“Se l‘umorismo come l’arte di saper dare il giusto valore alle cose -relativizzando, col sorriso appunto, quanto non è decisivo- il santo è umorista, perché sa mettere al primo posto ciò che conta e, di conseguenza, dare alle persone e alle cose il posto che meritano.

L’umorismo, inoltre, si nutre della gioia che viene dalla fede. In un passo del documento citato papa Francesco ricorda che il cristiano, ‘senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza’”.

E’ difficile per un giovane desiderare la santità?
“Oggi è difficile, sì, ma non impossibile. E’ difficile perché la cultura del ‘mondo’ presenta modelli di realizzazione che sono altri rispetto a quelli del Vangelo.

Tuttavia, se ai giovani sono proposti in maniera adeguata modelli di persone realizzate, donne e uomini pienamente tali non ‘nonostante’ il fatto che sono cristiani ma proprio in virtù della fede, io credo che si possano affascinare alla santità anche i giovani di oggi, troppo spesso liquidati con disprezzo come ‘sdraiati’ o ‘bamboccioni’ e invece spesso così carichi di quell’entusiasmo ed energia che noi adulti abbiamo forse perso!”

Allora, come si struttura la mostra?
La mostra consiste in 32 pannelli autoportanti; presenta 24 figure di giovani ‘testimoni della fede’ (alcuni già beati, altri Servi di Dio, altri ancora giovani ‘normali’, ma esemplari per la qualità della loro fede), italiani e stranieri. Ogni pannello propone un ritratto artistico, una breve biografia del ‘santo’, una frase incisiva (scritta o pronunciata dalla persona stessa) in grande evidenza e un QR code che rimanda a siti, libri…

Le suddette figure sono presentate suddivise in cinque sezioni che abbiamo chiamato così: ‘Sulle orme dei santi di ieri’, ‘La santità del quotidiano’, ‘Vivere con fede la malattia’, ‘Martiri della missione’ e ‘Credenti di altri continenti’.

Per concludere, va detto che la stragrande maggioranza dei profili presentati è di laici e che i personaggi scelti sono da mondi ecclesiali diversi (Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Agesci, Rinnovamento nello spirito, Movimento dei Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant’Egidio….) a dimostrazione della ricchezza del laicato di oggi.

Infine, se è vero che la mostra privilegia personaggi italiani, abbiamo voluto che ce ne fossero anche alcuni di vari continenti per dare un’immagine ‘globale’, autenticamente cattolica, della Chiesa”.

Per informazioni e prenotazioni: Centro Culturale San Paolo (Vicenza), cell. 346.9633801; mail: centroculturale.vicenza@stpauls.it

(Tratto da Aci Stampa)

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