Papa Francesco: la famiglia è una bella avventura

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Sabato scorso papa Francesco ha ricevuto una delegazione del Forum delle Famiglie, che ha festeggiato 25 anni di vita, come ha precisato il suo presidente Gigi De Palo nel saluto introduttivo: “Santità, le famiglie italiane sono stanche di portare sulle loro spalle il welfare del Paese e di non aver nessun riconoscimento per questo sforzo di amore e di solidarietà.

I giovani italiani sono stanchi di dover andare all’estero a realizzare i propri sogni, non solo lavorativi, ma anche familiari. Le donne italiane sono stanche di dover nascondere il pancione, perché altrimenti rischiano il licenziamento e quindi di perdere il lavoro… In Italia da troppi anni viviamo una condizione di discriminazione fiscale dove le famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese. Dove una tra le cause di povertà è la nascita di un bimbo… La famiglia non è un problema, ma la soluzione dei problemi del Paese”.

Davanti queste parole papa Francesco ha risposto abbandonando il discorso preparato, consegnato agli uditori: “Io pensavo che sarebbe stato un discorso di benvenuto… Ma sentendo parlare Gianluigi ho visto che lì c’era fuoco, c’era mistica. E’ una cosa grande: da tempo non sentivo parlare della famiglia con tanta passione. E ci vuole coraggio per farlo oggi! Ci vuole coraggio. E per questo, grazie! Io ho preparato un discorso, ma dopo il calore con il quale ha parlato lui, questo lo trovo freddo. Lo consegno, perché lui dopo lo distribuisca, e poi lo pubblicherò.

Mentre lui parlava, mi venivano alla mente e al cuore tante cose, tante cose sulla famiglia, cose che non si dicono, non si dicono normalmente, o, se si dicono, si dicono in modo bene educato, come fosse una scuola sulla famiglia… Lui ha parlato col cuore, e tutti voi volete parlare così. Prenderò qualcosa che lui ha detto, e anch’io vorrei parlare col cuore, e dire a braccio quello che mi è venuto nel cuore quando lui parlava”.

Ed ha raccontato tre aneddoti di vita familiare: “La vita di famiglia: è un sacrificio, ma un bel sacrificio. L’amore è come fare la pasta: tutti i giorni. L’amore nel matrimonio è una sfida, per l’uomo e per la donna. Qual è la più grande sfida dell’uomo? Fare più donna sua moglie. Più donna. Che cresca come donna. E qual è la sfida della donna? Fare più uomo suo marito. E così vanno avanti tutti e due. Vanno avanti”.

Eppoi ha confermato che la pazienza è un grande aiuto nella vita familiare sulla strada della santità: “Un’altra cosa che nella vita matrimoniale aiuta tanto è la pazienza: saper aspettare. Aspettare. Ci sono nella vita situazioni di crisi (crisi forti, crisi brutte) dove forse arrivano anche tempi di infedeltà. Quando non si può risolvere il problema in quel momento, ci vuole quella pazienza dell’amore che aspetta, che aspetta.

Tante donne (perché questo è più della donna che dell’uomo, ma anche l’uomo a volte lo fa) tante donne nel silenzio hanno aspettato guardando da un’altra parte, aspettando che il marito tornasse alla fedeltà. E questa è santità. La santità che perdona tutto, perché ama. Pazienza. Molta pazienza, l’uno dell’altro. Se uno è nervoso e grida, non rispondere con un altro grido… Stare zitti, lasciar passare la tempesta, e poi, al momento opportuno, parlarne”.

Dopo aver ricordato le tre parole che permettono una ‘santa’ vita familiare ha consigliato la lettura del quarto capitolo dell’esortazione ‘Amoris laetitia’: E’ proprio la spiritualità di ogni giorno della famiglia. Alcuni hanno ridotto ‘Amoris laetitia’ a una sterile casistica del ‘si può, non si può’.

Non hanno capito nulla! Poi, in ‘Amoris laetitia’ non si nascondono i problemi, i problemi della preparazione al matrimonio”. Un altro tasto su cui il papa ha ribattuto forte ha riguardato l’educazione dei figli: “Poi, un altro problema che vediamo in Amoris laetitia è l’educazione dei figli. Non è facile educare i figli. Oggi i figli sono più svelti di noi! Nel mondo virtuale, loro ne sanno più di noi.

Ma bisogna educarli alla comunità, educarli alla vita familiare. Educarli al sacrificio gli uni per gli altri. Non è facile educare i figli. Sono problemi grossi. E voi, che amate la famiglia, potete aiutare tanto in questo le altre famiglie. La famiglia è un’avventura, un’avventura bella!..

Questa superficialità sul dono più grande che ha dato Dio all’umanità: la famiglia. Perché, dopo il racconto della creazione dell’uomo, Dio fa vedere che creò l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza. E Gesù stesso, quando parla del matrimonio, dice: ‘L’uomo lascerà il padre e la madre e con sua moglie diventeranno una sola carne’. Perché sono immagine e somiglianza di Dio. Voi siete icona di Dio: la famiglia è icona di Dio. L’uomo e la donna: è proprio l’immagine di Dio. Lui lo ha detto, non lo dico io. E questo è grande, è sacro”.

Ed ha sottolineato che non esistono diversi tipi di famiglia: “Sì, è vero che la parola ‘famiglia’ è una parola analogica, perché si parla della ‘famiglia’ delle stelle, delle ‘famiglie’ degli alberi, delle ‘famiglie’ degli animali… è una parola analogica. Ma la famiglia umana come immagine di Dio, uomo e donna, è una sola. E’ una sola.

Può darsi che un uomo e una donna non siano credenti: ma se si amano e si uniscono in matrimonio, sono immagine e somiglianza di Dio, benché non credano. E’ un mistero: san Paolo lo chiama ‘mistero grande’, ‘sacramento grande’. Un vero mistero. A me piace tutto quello che tu hai detto e la passione con cui lo hai detto. E così si deve parlare della famiglia, con passione”.

Ed infine ha parlato dei figli, ricordando un episodio avvenuto: “I figli sono il dono più grande. I figli che si accolgono come vengono, come Dio li manda, come Dio permette (anche se a volte sono malati). Ho sentito dire che è di moda, o almeno è abituale, nei primi mesi di gravidanza fare certi esami, per vedere se il bambino non sta bene, o viene con qualche problema… La prima proposta in quel caso è: ‘Lo mandiamo via?’. L’omicidio dei bambini. E per avere una vita tranquilla, si fa fuori un innocente”.

Quindi i figli hanno bisogno di tempo: “Famiglia, amore, pazienza, gioia, e perdere tempo nella famiglia. Tu hai parlato di una cosa brutta: che non c’è possibilità di ‘perdere tempo’, perché per guadagnare oggi si devono avere due lavori, perché la famiglia non è considerata. Hai parlato anche dei giovani che non possono sposarsi perché non c’è lavoro. La famiglia è minacciata per la mancanza di lavoro”.

Ed ha concluso chiedendo di non dimenticare i nonni: “Ho parlato dei bambini come tesoro di promessa. Ma c’è un altro tesoro nella famiglia: sono i nonni. Per favore, abbiate cura dei nonni! Fate parlare i nonni, che i bambini parlino con i nonni. Accarezzate i nonni, non allontanateli dalla famiglia perché sono fastidiosi, perché ripetono le stesse cose. Amate i nonni, e che loro parlino con i bambini”.

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