Papa in visita a Corviale: Cristo è risorto

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Domenica scorsa papa Francesco ha incontrato i fedeli della parrocchia di San Paolo della Croce, a Corviale, esortandoli a far entrare la verità di Cristo nel cuore, perché ‘Cristo è vivo, è risorto’: questa è stata la preghiera di papa Francesco nell’omelia della messa, celebrata nel ‘cuore’ di Corviale, periferia ovest di Roma, un quartiere popolare dominato dalla sagoma del ‘serpentone’, il complesso edilizio lungo un chilometro in cui si annidano disagio, delinquenza, povertà.

Prima della celebrazione eucaristica il papa si è soffermato a dialogare con i bambini e gli anziani. Nel rispondere alle domande dei bambini il papa ha affermato che il racconto più bello dei Vangeli è quello dell’incontro di Matteo con Gesù: “E perché mi piace? La seconda domanda: perché lì si vede la forza che ha Gesù per cambiare un cuore. Questo era dei peggiori, eppure Gesù è riuscito a cambiarlo. Forse voi conoscerete gente che dice: ‘Ah io non potrò mai essere buono, perché ho tante cose alle mie spalle, non potrò mai cambiare…’.

E Gesù è capace di cambiare il più cattivo e fare di lui un evangelista, un apostolo e un santo. Per questo mi piace tanto questo passo del Vangelo, perché si vede la forza di Gesù per cambiare i nostri cuori, per renderli buoni. Non dimenticatevi la promessa: qual era la promessa?” Eppoi ha risposto ad Emanuele, che è scoppiato a piangere per la morte del papà e delicatamente se lo è stretto al petto e gli ha detto che suo padre è in paradiso, consolandolo:

“Magari tutti noi, potessimo piangere come Emanuele quando avremo un dolore come lo ha lui nel cuore. Lui piangeva per il papà e ha avuto il coraggio di farlo davanti a noi, perché nel suo cuore c’è amore per il papà. Io ho chiesto il permesso ad Emanuele di dire in pubblico la domanda e lui mi ha detto di sì. Per questo la dirò: ‘Poco tempo fa è venuto a mancare il mio papà. Lui era ateo, ma ha fatto battezzare tutti e quattro i figli. Era un uomo bravo. E’ in Cielo papà?’ Che bello che un figlio dica del suo papà: ‘Era bravo’.

Bella testimonianza di quell’uomo che ha dato ai suoi figli, perché i suoi figli potranno dire: ‘Era un uomo bravo’… Quell’uomo non aveva il dono della fede, non era credente, ma ha fatto battezzare i figli. Aveva il cuore buono. E lui ha il dubbio che il papà, per non essere stato credente, non sia in Cielo. Chi dice chi va in Cielo è Dio.

Ma come è il cuore di Dio davanti ad un papà così? Come è? Come sembra a voi?… Un cuore di papà! Dio ha un cuore di papà. E davanti ad un papà, non credente, che è stato capace di battezzare i figli e di dare loro quella bravura ai figli, voi pensate che Dio sarebbe capace di lasciarlo lontano da sé? Pensate questo?… Forte, con coraggio”.

Mentre agli anziani ha detto di camminare con speranza: “Ma che questo non vi tolga la speranza e non vi tolga la gioia, perché Gesù è venuto a ‘pagare’ le nostre piaghe con le sue piaghe. E questa è la gioia: Gesù ha pagato per noi, è vicino a noi, ci vuole bene e quando noi siamo con il nostro dolore, con i nostri problemi pensiamo ai problemi e ai dolori di Gesù, con i quali ha voluto pagare per tutti noi; e andiamo avanti.

E facciamo anche del bene agli altri: tutti possiamo fare del bene, tutti. Incominciando con la preghiera per gli altri, e anche fare del bene agli altri. Tutti. E questo facciamolo con gioia, la gioia di essere cristiani. Grazie per essere venuti alla parrocchia. Il parroco ha detto che voi siete il tesoro della parrocchia. Avanti!”

Durante la concelebrazione eucaristica papa Francesco ha chiesto la grazia di credere: “Fratelli e sorelle, chiediamo la grazia di credere che Cristo è vivo, è risorto! Questa è la nostra fede, e se noi crediamo a questo, le altre cose sono secondarie. Questa è la nostra vita, questa è la nostra vera gioventù. La vittoria di Cristo sulla morte, la vittoria di Cristo sul peccato. Cristo è vivo.

‘Sì, sì, adesso farò la Comunione…’. Ma quando tu fai la Comunione, sei sicuro che Cristo è vivo lì, è risorto? ‘Sì, è un po’ di pane benedetto…’. No, è Gesù! Cristo è vivo, è risorto in mezzo a noi e se noi non crediamo questo, non saremo mai buoni cristiani, non potremo esserlo… Chiediamo la grazia di essere una comunità gioiosa, perché ognuno di noi è sicuro, ha fede, ha incontrato il Cristo risorto”.

Ed anche durante il Regina Coeli aveva insistito sulla realtà della Resurrezione: “L’insistenza di Gesù sulla realtà della sua Risurrezione illumina la prospettiva cristiana sul corpo: il corpo non è un ostacolo o una prigione dell’anima. Il corpo è creato da Dio e l’uomo non è completo se non è unione di corpo e anima.

Gesù, che ha vinto la morte ed è risorto in corpo e anima, ci fa capire che dobbiamo avere un’idea positiva del nostro corpo. Esso può diventare occasione o strumento di peccato, ma il peccato non è provocato dal corpo, bensì dalla nostra debolezza morale. Il corpo è un dono stupendo di Dio, destinato, in unione con l’anima, ad esprimere in pienezza l’immagine e la somiglianza di Lui.

Pertanto, siamo chiamati ad avere grande rispetto e cura del nostro corpo e di quello degli altri… In un mondo dove troppe volte prevalgono la prepotenza contro i più deboli e il materialismo che soffoca lo spirito, il Vangelo di oggi ci chiama ad essere persone capaci di guardare in profondità, piene di stupore e di gioia grande per avere incontrato il Signore risorto. Ci chiama ad essere persone che sanno raccogliere e valorizzare la novità di vita che Egli semina nella storia, per orientarla verso i cieli nuovi e la terra nuova”.

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