L’Università Cattolica rende i giovani protagonisti della storia

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Domenica 15 aprile la Chiesa italiana celebra la 94ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dedicata al tema ‘Eredi & Innovatori. Giovani protagonisti della storia’, con la trasmissione diretta su Rai1 della celebrazione eucaristica, presieduta dall’assistente ecclesiastico generale, mons. Claudio Giuliodori.

Presentando la Giornata il prorettore, prof.ssa Antonella Sciarrone Alibrandi, ha sottolineato l’impegno dell’Università per la formazione dei giovani: “Il tema della Giornata dell’Università è volutamente un po’ provocatorio. Oggi più che mai c’è bisogno che i giovani si sentano protagonisti e che vivano il presente coscienti del loro passato e dell’eredità ricevuta. Un’eredità che, reinterpretata, li porta ad entrare con il passo giusto nella realtà.

L’impegno dell’Università consiste nel dare loro, più che un bagaglio di conoscenze specifiche, tutti gli strumenti necessari per muoversi in un mondo complesso e in continua trasformazione. Credo che i giovani abbiano bisogno soprattutto di sentire che ci si fida di loro; devono essere aiutati a guardare avanti”.

Nel messaggio agli studenti il Rettore dell’Università Cattolica, prof. Franco Anelli, ha preso spunto dal recente messaggio per la Giornata Mondiale dei Giovani in cui il papa ha invitato i giovani a valorizzare i propri talenti: “L’Università Cattolica del Sacro Cuore è nata, quasi un secolo fa, proprio per farsi carico, con passione, competenza scientifica e attenzione alle trasformazioni sociali, delle domande di conoscenza, partecipazione e maturazione personale dei giovani, incluse quelle che, spesso rimosse dalla cultura contemporanea, riguardano il senso della vita umana.

Ed è questa la cifra che, prima e più di ogni altra, caratterizza tuttora il nostro impegno educativo. La consapevolezza della missione che è stata affidata all’Ateneo si rinnova e rinvigorisce ogni anno quando, nell’occasione della Giornata che la Chiesa italiana dedica all’Università Cattolica, ci presentiamo ai cattolici italiani, ai giovani e alle loro famiglie.

A loro, infatti, si rivolge anzitutto ogni sforzo dell’Ateneo, che è insieme ed inscindibilmente luogo di elaborazione culturale, di riflessione scientifica in cui l’impegno rigoroso nello studio e nella ricerca trae alimento e indirizzo dai valori cristiani, e proposta di una formazione dei giovani volta a consegnare loro competenze e, soprattutto, a contribuire a costruire una personalità matura, critica e salda nei valori”.

Secondo il rettore il compito dell’Università Cattolica è quello di fornire un’educazione capace di migliorare l’Italia: “Il principale contributo alla collettività che l’Università Cattolica si propone di dare consiste proprio in un’azione educativa diffusa, solida e aggiornata, ma non assoggettata alla specializzazione esasperata e perciò inevitabilmente di ristretta prospettiva. Le migliaia di nostri laureati sono la testimonianza vitale e la ragione stessa di un Ateneo cattolico.

Tra loro continueranno ad emergere (e ne saremo orgogliosi) figure di spicco, che saranno punti di riferimento nei rispettivi ambiti di attività, ma tutti porteranno con sé il segno della formazione umana e culturale, prima che tecnica e professionale, ricevuta negli anni di studio. E questo è il primo e autentico obiettivo della nostra azione educativa”.

Ed anche la presidenza della Conferenza episcopale italiana nel messaggio ha sottolineato il compito dell’Università: “L’università è il luogo dove si vive una particolare tensione tra il patrimonio di conoscenze da tramandare e le necessarie innovazioni che consentono di mettere a frutto quanto ricevuto per costruire un futuro migliore. Si tratta di declinare in modo armonico e fecondo lo straordinario bagaglio di conoscenze accumulate con le problematiche del nostro tempo che esigono un di più di sapienza e discernimento”.

Ripercorrendo le tappe della storia dell’Università, fondata da padre Agostino Gemelli, la presidenza della Cei ha sottolineato le tre condizioni della missione dell’Università Cattolica: “La prima condizione è quella di rispondere in modo efficace e appropriato alle attese profonde di chi si accosta all’Università Cattolica cercando una formazione integrale capace di dare qualificate conoscenze umane e scientifiche utili ad elaborare una sapiente visione della vita, di promuovere un’alta professionalità che sia in grado di contribuire alla costruzione del bene comune, di far maturare un impegno generoso di testimonianza cristiana in tutti gli ambiti della vita personale, familiare e sociale.

L’accompagnamento degli studenti nel loro discernimento vocazionale, inteso in senso ampio come capacità di riconoscere e mettere a frutto i doni ricevuti, esprime lo spirito e la missione dell’Ateneo dei cattolici italiani… La seconda condizione per fare tesoro dell’eredità ricevuta e affrontare con decisione le necessarie innovazioni è quella di saper tendere nel migliore dei modi l’arco dell’impegno nel presente tra memoria e profezia, usando tutti gli strumenti attraverso cui non solo si favorisce la trasmissione del sapere da generazione a generazione, ma si sviluppano le condizioni per una visione della realtà capace di incidere sulle grandi questioni del nostro tempo”.

Ed infine essere al passo con i tempi: “La crescente mobilità umana con le sue attese e le sue tragedie, la cura della casa comune che richiede un radicale cambiamento di mentalità per contrastare il degrado dell’ambiente, l’uso saggio e responsabile delle conoscenze tecnico-scientifiche in ambito medico per assicurare a tutti la salute e un corretto approccio etico alle problematiche del nascere e del morire, la necessità di ripensare l’economia e la finanza per un sistema più equo che riconosca e tuteli il primato del diritto al lavoro, soprattutto per i giovani”.

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