E’ scomparsa Maria Eletta Martini, madre del volontariato

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Oggi si conclude l’anno europeo del volontariato con un lutto: giovedì 29 dicembre è deceduta a Lucca, all’età di 89 anni, Maria Eletta Martini, che nel 1991 contribuì alla nascita della legge 266, organizzando  con il Centro Nazionale per il Volontariato i primi convegni nazionali. Nel 1984  ha fondato insieme a Giuseppe Bicocchi il Centro Nazionale per il Volontariato e per 10 anni ha fatto parte dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato su nomina del Presidente del Consiglio dei ministri. Dal 1963 fu deputato al Parlamento; nel corso della sua carriera parlamentare ha lavorato per le commissioni lavoro, giustizia, antimafia e sanità (di cui è stata presidente). Vicepresidente nazionale del Centro Italiano Femminile, si era interessata alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle fasce di emarginazione sociale. Fra le altre cose ha portato a conclusione la legge istitutiva del servizio sanitario nazionale e si è impegnata nelle leggi sull’adozione e l’obiezione di coscienza. E stata inoltre relatore della legge per la cooperazione ai paesi in via di sviluppo e delle normative Stato-Chiesa.

 

 

Parole di cordoglio sono giunte dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Partecipo con sentimenti di profonda commozione al dolore per la scomparsa di Maria Eletta Martini, che ho conosciuto personalmente e con la quale ho condiviso una lunga e intensa stagione di attività parlamentare, in anni che furono determinanti per consolidare la vita democratica del paese. Ne ricordo la indomita passione civile e politica che, sin dalla giovinezza, nel solco dei grandi valori del cattolicesimo democratico, ha ispirato il suo impegno, prima nelle file della Resistenza antifascista e, poi, nelle aule parlamentari. Sempre tenacemente schierata in difesa della libertà e dei diritti umani e civili, è stata convinta assertrice del dovere irrinunciabile, per le istituzioni tutte, di perseguire il bene comune e assicurare una piena ed efficace tutela alle fasce più deboli ed emarginate della popolazione. Con Maria Eletta Martini il mondo della politica e il volontariato, per il quale tanto si è prodigata, perdono una figura esemplare per il rigore, l’intransigenza e la forte sensibilità che sempre ne hanno guidato l’impegno sociale e parlamentare”.

Anche l’attuale presidente del Cnv, nonché ex Ministro e padre della protezione civile moderna, Giuseppe Zamberletti, ha ribadito che “con Maria Eletta Martini se ne va una parte pezzo della nostra storia… Maria Eletta era una donna estremamente sensibile ai temi del volontariato. La sua storia è stata segnata dalla forte passione civile e sociale. Ma non è tutto. Perché se consideriamo le sue radici valoriali, possiamo riconoscere nel volontariato il centro e l’origine della sua cultura, che non ha trascurato neppure nelle sue attività parlamentari. Al volontariato si è sempre dedicata con grande impegno. A Maria Eletta va inoltre il merito di aver saputo cogliere le sfide della contemporaneità”.

Anche il Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha espresso le sue condoglianze: “È con tristezza che abbiamo appreso la notizia della morte della cara Maria Eletta, cui ci ha unito un intenso rapporto di amicizia. La sua persona e il suo impegno civile e politico nella società italiana, animati da una profonda vita cristiana, meritano tutta la nostra gratitudine. Il ricordo vivo e la testimonianza limpida della vita di Maria Eletta, ne siamo certi, orienteranno l’impegno di molti uomini e donne di buona volontà per migliorare lo spessore etico della società italiana. È con questi sentimenti che siamo vicini a tutti voi nella certezza che Maria Eletta viene accolta tra le braccia misericordiose del Signore”.

Infine Emanuele Alecci, Presidente Associazione Tavazza e Vice Presidente Commissioni Politiche Sociali Cnel, l’ha voluta ricordare: “Ci ha sempre spronato affinchè si preservassero i valori fondamentali del volontariato in particolare la gratuità. Personalmente ho sempre apprezzato in lei la grande capacità di coniugare azione politica con azione volontaria. Credo sia stata insieme a Luciano Tavazza una delle poche persone che è riuscita a farci capire che non può esserci attività volontaria senza impegno verso la rimozione delle cause che generano emarginazione. Insomma di un volontariato che si fa anche azione politica”.

Noi vogliamo ricordare Maria Eletta Martini con un suo scritto del 2003 sulle ragioni di essere volontario nella nostra società, che a distanza di quasi dieci anni, ha il sapore di una visione profetica verso la speranza: “Anche perché i luoghi del dono del proprio tempo, delle proprie energie possono diventare i focolai di speranza. E di questa, come singoli e come comunità, abbiamo tutti il bisogno… Perché le difficoltà diventano stimolo ad essere, nel senso più autentico della parola, ‘volontari’, noi vogliamo continuare”.

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