Un laico consultore

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Nell’infornata di nomine di membri e consultori del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, spicca quello di Antonio Preziosi, direttore del Gr1. Un laico, fuori dai circoli dei media cattolici, come il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, e da quelli di quanti sono considerati un ponte tra la Chiesa, il giornalismo e i media digitali, come padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, o il direttore dell’Osservatore Romano, giornale della Santa Sede, Gian Maria Vian. Preziosi è un laico, che fa un radiogiornale laico, e che però da sempre è molto attento ai rapporti con le gerarchie cattoliche.

Lo si vide chiaramente due anni fa. Da sempre, verso il termine dell’Assemblea Generale della Cei (che si tiene alla fine di maggio), il numero uno dei vescovi italiani incontra per una cena informale i giornalisti delle testate italiane. Un modo per tastare il polso dell’informazione, per stringere i contatti e scambiarsi i pareri, molto apprezzato nel circuito dei vaticanisti. Solo due sono i direttori che partecipano a questi incontri informali: Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e Paolo Bustaffa, direttore del Sir. Sono entrambi organi legati alla Conferenza Episcopale. Ma due anni fa, alla destra del cardinal Bagnasco spuntò Antonio Preziosi, da poco nominato direttore del Giornale Radio di Rai 1, “molto attento ai rapporti con le istituzioni”, come fece notare un giornalista della Rai.Da lì, l’avvicinamento di Preziosi verso il Vaticano è stato progressivo. Molto presente presso la Pontificia Università Lateranense, fu lo stesso Preziosi a voler intervistare il rettore Enrico dal Covolo lo scorso ottobre, per parlare dei fatti di Roma, gli scontri durante la manifestazione degli indignados romani. Il direttore del Gr Radio non manca di farsi vedere nei posti “vaticani” più rappresentativi (ad esempio, alla presentazione del libro sugli 80 anni di Radio Vaticana), il suo parere è diventato di quelli che contano, almeno all’interno di una ristretta cerchia.

Ora, la sua marcia di avvicinamento al mondo vaticano viene coronata dalla nomina a consultore. I consultori dei Pontifici Consigli non hanno incarichi all’interno dei dicasteri, ma vengono chiamati a gruppi di lavoro ristretti su temi specifici, e partecipano alle assemblee plenarie. Hanno un peso specifico notevole, e da sempre la Chiesa si è avvalsa anche di personalità “esterne” ed autorevoli, che possano dare un contributo.  Preziosi è tra queste, ci tiene molto ad esserlo.

D’altronde,  il Vaticano è ancora considerato qualcosa di importante e influente, come dimostra bene un gossip vaticano di qualche tempo fa. Gossip indimostrabile, ma che racconta bene di come il mondo vaticano eserciti ancora un certo fascino sul mondo laico. Raccontano che tempo fa il direttore di un quotidiano venne chiamato in Segreteria di Stato, e che fu oggetto di lamentele da parte del Segretario di Stato Bertone in persona per degli articoli “poco corretti, al limite del diffamatorio” nei confronti del lavoro in loggia apostolica. Il direttore chinò il capo, e disse che sarebbe stato attento che episodi del genere non si sarebbero più verificati. Tutto finì in grande allegria, con la promessa di un continuo e reciproco confronto.

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