“Divine creature” dieci capolavori reinterpretati con la fotografia da persone speciali

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Una mostra singolare e affascinante quella inaugurata lo scorso 22 gennaio nella hall di ingresso dei Musei Vaticani che resterà accessibile gratuitamente fino al 3 marzo. Si intitola “Divine creature” ed è una mostra fotografica che presenta la riproduzione di dieci opere di arte sacra che va dal Rinascimento (1400) al Novecento, realizzando un percorso iconografico relativo alle principali tappe della vita del Cristo, dalla Annunciazione fino alla Resurrezione.

L’idea parte da Adamo Antonacci (Stranemani International) ed è stato realizzato con Silvia Garutti e il fotografo Leonardo Baldini. Ciò che questa mostra ha di sorprendente è che tutti gli “attori” coinvolti per ricreare i quadri famosi, uomini, donne, ragazzi e bambini sono tutti portatori di disabilità. Sono stati affiancati da truccatori, costumisti, scenografi direttori delle luci e della fotografia, ognuno ha dato il meglio di se stesso.

Ecco allora che grazie a Pietro, Sara, Gabriele, Benedetta e tanti altri sono divenuti protagonisti incarnando l’Annunciata di Palermo di Antonello da Messina(1476), la Cena di Emmaus di Caravaggio (1606), l’Adorazione del Bambino di Gherardo delle Notti (1620), Il Bacio di Giuda di Giuseppe Montanari(1918), l’Angiolino musicante di Rosso Fiorentino(1521), Cristo e il Cireneo di Tiziano (1560) per citarne alcuni.

Questa mostra è stata presentata in primis lo scorso anno presso il Museo dell’opera del Duomo di Firenze e ora è approdata per volere di Papa Francesco in Vaticano. Ciò che colpisce è l’assoluta fedeltà delle fotografie agli originali pittorici. Alta è la qualità degli “attori” svolto come “professionisti”. Non si sono semplicemente messi in posa ma hanno condiviso la scena rappresentata. Gli episodi della vita di Gesù vengono raccontate in queste fotografie da persone vere, non da attori professionisti ma da disabili che spesso la società mette ai margini.

«In queste immagini sono loro i protagonisti» commenta la curatrice Micol Forti. Presentando alla stampa questa mostra, la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, ha precisato che: «era mio dovere portare questa mostra nei Musei del Papa. Si tratta di prodotti artistici di alta fotografia capaci di toccare il cuore. Non sono copie di opere ma originali accanto agli originali». Un messaggio cristiano forte che Papa Francesco, ancora una volta, ha voluto lanciare all’umanità

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