L’Agenzia Fides elenca i missionari uccisi nell’anno 2017

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Secondo l’Agenzia Fides nel 2017 sono stati uccisi nel mondo 23 missionari: 13 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 8 laici e per l’ottavo anno consecutivo il numero più elevato si registra in America, dove sono stati uccisi 11 operatori pastorali (8 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici), seguita dall’Africa, dove sono stati uccisi 10 operatori pastorali (4 sacerdoti, 1 religiosa, 5 laici); in Asia sono stati uccisi 2 operatori pastorali (1 sacerdote, 1 laico).

Dal 2000 al 2016, secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides, sono stati uccisi nel mondo 424 operatori pastorali, di cui 5 Vescovi. A questi elenchi stilati annualmente dall’Agenzia Fides, deve sempre essere aggiunta la lunga lista dei tanti, di cui forse non si avrà mai notizia o di cui non si conoscerà neppure il nome, che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano con la vita la loro fede in Gesù Cristo.

Raramente gli assassini di preti o suore vengono individuati o condannati. Inoltre desta preoccupazione il diffondersi dei sequestri di sacerdoti e suore, alcuni conclusi in modo tragico, altri con la liberazione degli ostaggi, altri ancora con il silenzio. Per non dimenticare chi ha lottato per difendere la libertà e la dignità delle persone è necessario non smarrire la memoria del sacrificio degli operatori pastorali, diventando quindi sostegno e incoraggiamento per le comunità a proseguire sulle loro tracce.

Così le famiglie di agricoltori di Anapu, nel sud del Pará (Brasile), si sono incontrate il 12 febbraio per ricordare la morte di suor Dorothy Stang, uccisa per la sua lotta per i poveri della regione. Le comunità dove lavorava suor Dorothy chiedevano una giusta riforma agraria e di fermare la crescente deforestazione della zona. Suor Dorothy Stang, 73 anni, nata negli Stati Uniti d’America, naturalizzata brasiliana, fu uccisa la mattina del 12 febbraio 2005 con sei colpi sparati a bruciapelo.

Oppure a Butembo è stato ricordato, nel primo anniversario dell’assassinio, p. Vincent Machozi, sacerdote assunzionista, che denunciava lo sfruttamento illegale del coltan nella regione. Tutta la popolazione di Butembo ha fermato le attività per partecipare alla commemorazione del coraggioso sacerdote, animata dal club ‘Amici di p. Vincent’ che ha presentato un video sulle gesta del padre ucciso.

L’Agenzia Fides ha anche ricordato l’apertura della fase diocesana della causa di beatificazione di padre Jacques Hamel, che fu ucciso la mattina del 26 luglio 2016 mentre stava celebrando la messa nella chiesa di Saint Etienne du Rouvray, in Normandia, da due uomini militanti del sedicente Stato islamico, che lo sgozzarono sull’altare.

In conclusione secondo i dati in possesso dell’Agenzia Fides, nel decennio 1980-1989 hanno perso la vita in modo violento 115 missionari. Tale cifra però è in difetto poiché si riferisce solo ai casi accertati e di cui si è avuta notizia. Il quadro riassuntivo degli anni 1990-2000 presenta un totale di 604 missionari uccisi, sempre secondo le nostre informazioni.

Il numero risulta sensibilmente più elevato rispetto al decennio precedente, tuttavia devono essere anche considerati i seguenti fattori: il genocidio del Rwanda (1994) che ha provocato almeno 248 vittime tra il personale ecclesiastico; la maggiore velocità dei mass media nel diffondere le notizie anche dai luoghi più sperduti; il conteggio che non riguarda più solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma tutto il personale ecclesiastico ucciso in modo violento o che ha sacrificato la vita consapevole del rischio che correva, pur di non abbandonare le persone che gli erano affidate. Negli anni 2001-2016 il totale degli operatori pastorali uccisi è di 393.

E non si può dimenticare Asia Bibi in carcere da più di 3100 giorni senza processo perchè cristiana.

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