Banco alimentare: donazioni in leggero decremento

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Sabato 25 novembre, milioni di italiani hanno risposto al consueto invito alla carità e alla solidarietà che i volontari del Banco Alimentare hanno loro proposto, in quasi 13.000 supermercati in tutta Italia. Questa grande ‘festa del dono’, giunta alla sua 21^ edizione, ha visto una straordinaria partecipazione, con oltre 145.000 volontari impegnati in tutta Italia. Sono state donate, in un solo giorno, 8.200 tonnellate di alimenti, con un decremento del 3,5% sul 2016.

Gli alimenti, a partire da dicembre, saranno ridistribuiti ad oltre 8.000 Strutture Caritative. Di fronte a tali dati il presidente del Banco Alimentare, Andrea Giussani, ha dichiarato: “Abbiamo rilevato un risultato di poco inferiore a quello del 2016 dovuto, riteniamo, al perdurare di una crisi economica che ancora rende cauti i comportamenti di spesa dei cittadini che comunque rispondono sempre più frequentemente ad altre proposte di solidarietà.

Il nostro invito a donare è sempre stato guidato dalla consapevolezza di essere tutti bisognosi di risposte che, nel caso di persone gravemente indigenti, sono primariamente risposte alla povertà materiale. I tempi difficili e l’esperienza della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare hanno reso però più evidente che è diminuita la distanza e ridotto il confine tra ‘chi dona’ e ‘chi riceve’, rimescolando talvolta ruoli e sensibilità sociali ed umane.

Così abbiamo incontrato persone che, dopo aver dichiarato aggressivamente al volontario ‘altro che fare una spesa in più, non ne ho per me!’, gli hanno consegnato una scatoletta o un omogeneizzato, dicendogli ‘oggi anch’io posso aiutare gli altri’. Di più: alcune delle persone aiutate continuativamente durante l’anno dalla consegna di alimenti recuperati dal Banco Alimentare, hanno fatto i volontari essi stessi, impegnando il loro tempo davanti ai supermercati”.

Anche molti detenuti/volontari hanno proposto la Colletta in 28 carceri, ottenendo rilevanti risultati di alimenti raccolti. Molte équipe di volontari, davanti ai supermercati, erano composte da persone di condizione sociale, di fede e di etnia diversa; tutti hanno reso concreto e operativo l’invito che il papa ha lanciato alla Giornata Mondiale dei Poveri, quando ha ricordato di non amare ‘a parole, né con la lingua, ma con i fatti e nella verità’, in una atmosfera diffusa di festa.

Alla ‘colletta’ del Banco Alimentare hanno partecipato anche molti vescovi italiani, dalla Sicilia al Piemonte. A Catania mons. Salvatore Gristina ha partecipato, acquistando prodotti da donare ai più poveri in un discount catanese: “Una provvidenziale iniziativa di raccolta di generi di prima necessità che il Banco alimentare valorizzerà durante l’anno. La perseveranza dell’iniziativa va rimarcata perché significa fratellanza e costanza.

Sappiamo quanto bisogno hanno le famiglie mentre aumentano quelle in stato di indigenza. Non abbiamo bacchette magiche, ma possiamo aiutare e la Colletta è un vero aiuto… Il nostro è un importante gesto di partecipazione. La solidarietà e la carità impreziosiscono le nostre giornate”.

L’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, si è unito ai volontari e ha dichiarato: “Considero importante l’evento della Colletta, lo reputo un gesto educativo che fa capire che è possibile aiutare tante persone che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. E questo a dispetto del fatto che in Italia, ogni giorno, si spreca tanto cibo”.

A proposito del gesto educativo Andrea Giussani ha commentato il gesto del papa di ospitare a pranzo i poveri come un ‘farsi prossimo’ a chi è in difficoltà: “La proposta della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare si colloca in questa linea: riscoprire la dimensione del ‘dono’ rendendola accessibile a tutti, senza nessuna esclusione. Che cosa c’è di più semplice che acquistare alimenti per la mia famiglia e per me stesso, un gesto abituale e quotidiano e fare lo stesso, almeno una volta, per una famiglia che questa spesa non può fare.

E’ come entrare in rapporto con questa famiglia, entrando in casa sua, quasi mangiando insieme. Questo può essere un inizio: il gesto proposto dai volontari del Banco Alimentare, donare una spesa in più, forse accompagnerà ognuno, rimanendo presente negli occhi e nel cuore per tutto l’anno, così da pensare ad altri gesti di solidarietà e di bene da compiere insieme ad altri amici.

Il Papa ricorda sempre che i poveri non sono un fatto sociale, una statistica ma volti, corpi, pensieri e persone di cui dobbiamo rispettare e sostenere la dignità. Così, donando alimenti, con la Colletta Alimentare, noi non doniamo un bene, un cibo ma la possibilità che queste persone riacquistino la voglia di riprendere la strada, riscoprano una dignità e una energia”.

E sono molte le storie di chi all’inizio ha dubitato della bontà dell’iniziativa, come ha raccontato Marco questa vicenda milanese: “Marito e moglie si avvicinano al banchetto preparato per la Colletta Alimentare®. E’ quasi mezzogiorno e piove ancora. Il fare è sospettoso; all’inizio non parlano, si limitano a guardare. Ci sono volontari all’ingresso del supermercato, qualcuno sta riempiendo gli scatoloni.

L’uomo ad un certo punto butta lì una domanda: ma voi chi siete? Che cosa state facendo? A chi date tutta questa roba? Iniziamo a raccontare, con semplicità. Che cos’è il Banco Alimentare, la storia della Giornata nazionale della Colletta Alimentare, le strutture caritative che, anche così, vengono aiutate.

Il dialogo dura a lungo, perché a loro non basta quello che stiamo dicendo, vogliono sapere di più. Allora interviene Nicola e racconta delle due famiglie a cui tutti i mesi porta il pacco con gli alimenti. Racconta come le ha conosciute, la loro disperazione, la loro povertà e la loro dignità nel chiedere aiuto… Marito e moglie salutano e se ne vanno.

La Colletta Alimentare® continua e continua anche a piovere. Passano le ore e di quelle due persone nessuno si ricorda più. Ma verso la sette di sera li vediamo uscire dal supermercato con un carrello pieno di prodotti. Si avvicinano, lo consegnano ai volontari e ci salutano con un sorriso e poche parole: Grazie per quello che fate”.

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