Banco Farmaceutico: in crescita la povertà sanitaria

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A metà novembre è stato presentato il rapporto 2017 di Banco Farmaceutico ‘Donare per curare: povertà sanitaria e donazione farmaci’, secondo cui il bisogno cresce del 9,7%, per un totale di 580.000 persone che non possono acquistare medicinali (+27,4% in 5 anni). A testimoniare l’aumento delle necessità è la richiesta di medicinali da parte di 1.722 enti assistenziali che segna un + 9,7% (contro l’8,3% del 2016 e l’1,3% del 2015).

Nel quinquennio 2013-2017 la richiesta è cresciuta del 27,4%, per il costante aumento di poveri assistiti, come ha osservato durante la presentazione il prof. Luca Pesenti, responsabile dell’Osservatorio Donazione Farmaci del Banco Farmaceutico e ricercatore di ‘Politiche del Welfare’ all’Università Cattolica: “Questo rapporto testimonia come la situazione continui a peggiorare anche se un po’ meno: l’incremento rispetto all’anno scorso è leggermente più basso di quello che avevamo registrato nel 2016 rispetto all’anno prima”.

Tornando ai dati forniti emerge ancora che sono il 12% dei poveri assoluti italiani. La percentuale riferita solo al nord sale al 21%. I dati mostrano che dopo la grande crescita degli ultimi anni (+37,4% solo lo scorso anno), nel 2017 si assiste a un processo di stabilizzazione degli utenti, che in ogni caso sono cresciuti ancora di circa il 4% rispetto al 2016.

Oltre all’aumento degli stranieri (+6,3%) tra i poveri assistiti si rileva l’incremento dei minorenni (+3,2%), gli under 18 del resto rappresentano il 21,6% degli utenti con una crescita maggiore che si evidenzia soprattutto tra i minorenni italiani (+4,5% in un anno, mentre i minori stranieri crescono solo dell’1,5%). Inoltre si registra una riduzione tra gli assistiti degli anziani (-5,2% rispetto all’anno precedente) che sono per lo più italiani. Gli adulti rappresentano la componente maggiore: sono il 65,2% del totale (59% tra gli italiani; 68,9% tra gli stranieri).

Inoltre, un’indagine commissionata da Banco Farmaceutico a Doxa Pharma e condotta su un campione rappresentativo di utenti ha rilevato che un individuo su tre è stato costretto a rinunciare almeno una volta ad acquistare farmaci o ad accedere a visite, terapie o esami. Il 16% ha cumulato tutte le tipologie di rinuncia, ha in pratica rinunciato a farmaci, visiti, terapie ed esami.

Il 23% degli intervistati ha rinunciato almeno qualche volta ad acquistare farmaci, soprattutto tra chi ha un titolo di studio basso (40,85%), chi ha più figli (42,1%) e chi vive al Sud (50,6%). Chi ha rinunciato a farmaci in 4 casi su 10 ha dovuto ridurre in modo molto consistente anche visite, terapie ed esami. Secondo l’Osservatorio sui Medicinali (OsMed) di Aifa le spese farmaceutiche totalmente a carico delle famiglie sono ammontate, nel 2016, ad € 8.165.000.000, cioè il 37,1% della spesa totale (€ 22.058.000.000).

Significa che il Ssn, nonostante assolva in buona parte alla sua funzione universalistica, copre solamente il 62,9% di tale spesa. Tra i poveri assistiti, oltre all’aumento degli stranieri (+6,3%) quello dei minorenni (+3.2%); infatti gli under 18, in particolare, rappresentano il 21,6% degli utenti. La crescita maggiore si evidenzia tra i minorenni italiani (+4,5% in un anno, contro il +1,5% dei minori stranieri).

Nel 2016, Banco Farmaceutico ha raccolto 1.791.042 farmaci, per un valore economico pari ad € 14.890.966. Infine nello scorso anno Banco Farmaceutico è intervenuto anche per rispondere a gravi emergenze sanitarie sul fronte internazionale: su richiesta di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) sono stati consegnati 60.503 farmaci (pari ad € 368.228) in Grecia, all’organizzazione internazionale ‘Doctor of the World’ per rispondere alla mancanza di medicinali degli ospedali del Paese; in collaborazione con il Ministero degli Esteri, e AIFA sono stati inviati 99.533 farmaci (€ 714.408) all’ospedale di Misurata (Libia) e sono stati inviati 5.421 medicinali (€ 49.896 euro) in Venezuela, dove la carenza di farmaci è sempre più drammatica, sia nelle farmacie sia negli ospedali.

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