Caritas: Roma è povera

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Nei giorni scorsi è stato presentato dalla Caritas diocesana di Roma il rapporto ‘La povertà a Roma: un punto di vista’, elaborato dalla Caritas diocesana, come ha spiegato il presidente mons. Enrico Feroci: “Si tratta di una serie di approfondimenti su alcuni aspetti, forse i più rilevanti, che generano sofferenza ed emarginazione nella città di Roma. Un’umanità perduta che le comunità cristiane incontrano quotidianamente e che cercano di aiutare, quando è possibile, attraverso una rete di volontariato.

Uno strumento che si inserisce nell’ambito del più vasto programma che Papa Francesco ha lasciato da approfondire alla nostra Chiesa per questo anno… E’ un’iniziativa che viene presentata a ridosso della prima Giornata Mondiale dei Poveri voluta da papa Francesco come segno del Giubileo della Misericordia per sostenere le comunità, attraverso la conoscenza, che si impegnano a vivere la carità come basilare valore del cristianesimo e come quotidianità nell’esistenza dei credenti”.

Il Rapporto è un volume di 240 pagine che affronta attraverso dati e testimonianze alcune tra le maggiori emergenze sociali della capitale approfondendo cinque dimensioni: ‘Povertà socio-economica’; ‘Integrazione’; ‘Salute, dipendenze, disabilità’; ‘Educazione e cittadinanza’. Il Rapporto si completa con una rilevazione sui centri d’ascolto delle parrocchie romane riguardanti 22.000 persone in situazioni di disagio.

Dallo studio emerge un malessere della città sempre più palpabile. La mappa del disagio sociale nei vari Municipi mostra concretamente come il disagio dalle periferie si sia esteso anche al Centro della città. Si rileva che, accanto alla povertà più tradizionale e visibile, in particolare quella dei senza dimora, emerge una classe di nuovi poveri che pagano un affitto, che lavorano o hanno lavorato e che però non hanno di che vivere.

Infatti oltre il 45% degli utenti dei centri di ascolto Caritas sono italiani e quasi il 22% della popolazione è composto da anziani, in alcuni municipi gli anziani superano il 43%. Un terzo degli ultrasessantacinquenni di Roma è a rischio povertà. Crescono i comportamenti della disperazione e con essi gli esercizi commerciali legati al gioco d’azzardo e ai Compro oro. Le persone senza dimora censite sono 7.500, ma stime attendibili parlano di 14-16.000. Inoltre in 10 anni il tasso di disoccupazione a Roma è passato da 7,2 % al 9,8 %.

La disoccupazione giovanile è al 40,2 % (15-24 anni). Nei cantieri e nell’edilizia la crisi ha cancellato 35.000 posti di lavoro regolari. Si stimano 308.000 lavoratori irregolari nel terziario. I Neet (not engaged in education, employment or training), giovani che non studiano né lavorano, a Roma sono il 22,5 % nella fascia 15-29 anni.

Per quanto riguarda il problema della casa nella capitale sono oltre 130.000 gli alloggi sfitti; tale emergenza coinvolge più di 30.000 famiglie, tra queste 5.000 persone vivono in case occupate abusivamente, in quanto manca un’offerta abitativa in affitto a prezzi accessibili. La quota degli alloggi in affitto sociale è il 4,3 % a fronte di media europea del 13,7%. A Roma vi è stato uno sfratto per morosità ogni 279 abitanti (media nazionale uno ogni 419 abitanti). Nel 2016 sono state sfrattate con l’intervento della forza pubblica 3.215 famiglie.

Un altro dato riguarda l’immigrazione e nella provincia di Roma: l’incidenza della popolazione straniera residente è pari al 12,5 %, un valore inferiore rispetto a Milano o Firenze. Nel comune di Roma l’incidenza della popolazione straniera è di 377.217 su un totale di 2.877.215 residenti, gli stranieri sono il 13,1% ma va precisato che di questi il 44,3 % sono stranieri europei.

I richiedenti asilo ospitati nel territorio provinciale di Roma sono 4.063. Un capitolo del rapporto è dedicato alla salute mentale: nel Lazio le persone affette da disturbo mentale trattate nel servizio sanitario pubblico sono 68.217. All’inizio del 2017 risultano presi in carico a Roma dalle strutture pubbliche 6.785 utenti per uso di stupefacenti e quasi 1.000 per l’alcool.

Ed è in crescita il traffico di stupefacenti: nello scorso anno le operazioni antidroga effettuate nella provincia di Roma sono state 3.446 con il sequestro di 9.966,7 chili di sostanze. Per quanto riguarda il gioco d’azzardo nel Lazio, la rete di vendita ha movimentato € 7.900.000.000 nel 2016, in aumento rispetto al 2015 quando erano € 7.600.000.000, confermandola seconda regione in Italia per consumo d’azzardo.

Il profilo del giocatore prevalente è maschio, oltre 40 anni, con titolo di studio medio-baso. Il 44% degli studenti abita o frequenta una scuola a pochi passi da un luogo dove si può giocare, quasi il 50 % degli studenti tra i 14 e i 19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno scolastico 2015-2016.

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