In Italia i corridoi umanitari raddoppiano

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Con l’arrivo all’aeroporto di Fiumicino di 120 profughi siriani dal Libano, è stato raggiunto il ‘tetto’ massimo dei mille beneficiari previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto tra gli enti promotori e il governo italiano.

Si tratta di 47 nuclei familiari, sia musulmani sia cristiani, tra cui 54 minori (il più piccolo ha un mese e mezzo), accolti dal vice ministro degli Esteri, Mario Giro, dal presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, da Paolo Naso, della Comunità valdese italiana, e da rappresentati del ministero dell’Interno, oltre che dai volontari e dal personale di Aeroporti di Roma.

Per loro anche il commosso benvenuto di familiari ed amici siriani, già integrati in Italia ed arrivati con i primi dei 16 voli complessivi dall’inizio del progetto umanitario. A tal proposito il viceministro Giro ha assicurato la continuazione del progetto: “I corridoi umanitari continueranno, sono un’eccellenza italiana e europea”.

I beneficiari sono stati accolti dal presidente della Comunità di sant’Egidio, prof. Marco Impagliazzo, che li ha salutati: “Vi accogliamo come fratelli e sorelle! Questo progetto continuerà, perchè ha unito tutti. Le porte restano aperte, perchè l’integrazione funziona con i corridoi umanitari!” Inoltre il prof. Impagliazzo ha sottolineato la validità del progetto:

“Siamo molto felici che oggi, arrivando alla quota simbolica di 1000 arrivi, si chiuda una prima fase del progetto ma non è l’ultima fase: le porte non si chiudono ma restano aperte. Gli italiani hanno apprezzato un progetto umanitario che li ha uniti e non divisi, come in ogni campagna elettorale. Umanità e sicurezza vanno insieme in questo progetto d’integrazione che funziona. Ora tanti bambini finalmente potranno andare a scuola, il loro futuro.

Abbiamo raccolto l’impegno di tanti italiani, famiglie, parrocchie, associazioni, che, toccati dalla situazione drammatica che si vive ancora in Siria, hanno deciso di accogliere, a loro spese e volontariamente, i profughi. Il Governo ha avuto il merito di credere in questa iniziativa e di far si che, in futuro, sia replicabile con un nuovo protocollo per altri 1000 profughi”.

Paolo Naso, a nome della Federazione delle Chiese evangeliche, ha ribadito: “Oggi raccontiamo una bella storia italiana. Quando due anni e mezzo fa, insieme, abbiamo pensato a questo sogno, nessuno di noi sperava che si potesse realizzare. Invece, il progetto è diventato una realtà, e lo è diventato grazie agli operatori in Italia e in Libano, alle istituzioni, alle autorità italiane, alla polizia di frontiera, e a tutti coloro che hanno dato una mano. Una realtà da poco replicata anche in Francia.

Mentre sul fronte europeo, solo pochi giorni fa, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha annunciato che intende proporre un progetto analogo per far giungere, attraverso nuovi ‘corridoi umanitari’, 40.000 persone. Questa è per tutti noi una piccola grande vittoria politica a dimostrazione che si possono realizzare flussi governabili…

Quando due anni e mezzo fa cominciammo a ragionare su questo progetto nessuno credeva che questo sogno si sarebbe realizzato grazie agli operatori, ai nostri consolati ed ambasciate, abbiamo oggi raggiunto un traguardo con la speranza che il sogno continui con altri 1000 arrivi”.

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