JNV,1936-2017. Continua a sorridere, il tweet di Greg Burke

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È venuto a mancare a Roma, a seguito di una lunga malattia all’età di 80 anni, Navarro Vals. Medico spagnolo per molti anni a capo della Sala Stampa Vaticana. La figura di portavoce papale di Paolo VI fu impersonata da padre Romeo Panciroli che in base al suo ruolo si faceva scrupolo di non entrare in confidenza con interlocutori che guardavano alla Chiesa dall’esterno. Quando lasciò la Sala Stampa nel 1984, il nuovo Papa, Giovanni Paolo II chiamò a succedergli il dinamico spagnolo Joaquin Navarro Vals, che aveva un’esperienza diretta nel giornalismo internazionale e che si trovava perfettamente a suo agio davanti alle telecamere, ai microfoni e ai taccuini dei vaticanisti del tempo.

Membro laico della prelatura dell’Opus Dei, ebbe sempre stretti contatti con il fondatore San Josemaría Escrivá de Balaguer. Brillante studente di medicina, psichiatra, giornalista di Nuestro Tempo e di ABC, sempre elegante, irriducibile fumatore fu per 22 anni braccio destro del Papa e suo uomo ombra. Fu nel 1984 che Navarro fu contattato da Papa Wojtyla che gli disse che voleva mettere mano alla comunicazione della Santa Sede proponendogli la direzione. «Si prenda il tempo necessario per pensarci» gli disse Giovanni Paolo II – «quanto?» chiese Valls – «se me lo dice domani mattina va benissimo» rispose il Papa.

Da quel giorno Navarro Vals e Giovanni Paolo II entrarono in simbiosi. «La preoccupazione maggiore era di non deludere la voglia della gente, anche di chi non apparteneva alla grande famiglia cattolica di far conoscere ciò che faceva il Santo Padre», diceva Valls. Si venne a sapere di  un Papa che non disdegnava di sciare sulle montagne d’Abruzzo, che giocava a tennis, che nuotava. Aiutò il Papa ad organizzare nel 1998 il viaggio a Cuba, uno degli ultimi baluardi del comunismo trattando per una intera notte con Fidel Castro gli argomenti da affrontare con Wojtyla. Ha fronteggiato con grande maestria lo scandalo della pedofilia negli Stati Uniti, il caso Milingo, il suicidio-omicidio del comandante della Guardia Svizzera Esterman, della moglie e del soldato Tornay.

L’attentato al Papa in piazza San Pietro lo gestì con incomparabile professionalità. Si ricorda il lavoro svolto negli ultimi mesi di vita di Giovanni Paolo II colpito dal Parkinson, quando la sua competenza di medico si rivelò essenziale per comunicare ai giornalisti le condizioni di salute del Santo Padre. Navarro Valls se ne è andato in silenzio, il male lo aveva minato irreversibilmente ma lui voleva che non se ne parlasse. In sala stampa vaticana molti, dipendenti e giornalisti ricordano quando vi fu l’inaugurazione il 24 gennaio del 1994 con la presenza di Giovanni Paolo II e Navarro Valls che lo scortava nei vari ambienti. Navarro Vals mantenne l’incarico fino a luglio del 2006 quando sul soglio di Pietro era già salito Benedetto XVI il quale accettò le sue dimissioni (chieste ben tre volte a Wojtyla e sempre respinte) e fu sostituito dal gesuita Padre Lombardi (alla sua sinistra nella foto).

Valls continuò a lavorare come presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e della Fondazione Telecom Italia. Dal 1996 era anche professore presso la Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Era nato a Cartagena, in Spagna, il 16 novembre 1936. Studiò presso l’Università di Granada, ottenendo una laurea in Medicina e Chirurgia nel 1961. Altre lauree ad honorem gli sono arrivate nel corso degli anni, così come riconoscimenti in Giornalismo e in Scienze delle Comunicazioni, nonché un master ad Harvard in psicologia.

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