Papa Francesco alla FAO chiede di debellare la fame

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Il segretario di stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha annunciato che papa Francesco visiterà il 16 ottobre prossimo per la seconda volta la sede romana dell‘Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura: “Vorrei ufficialmente annunciare che il prossimo 16 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione chiamata quest’anno a riflettere sul tema ‘Cambiar el futuro de la migración’, papa Francesco verrà qui alla FAO”.

Nell’occasione il card. Parolin ha ricordato anche il tema della prossima Giornata Mondiale dell’Alimentazione: ‘Cambiare il futuro della migrazione’. Ad invitare il Pontefice è stato il direttore generale della FAO, l’agronomo brasiliano José Graziano da Silva. Nel messaggio alla sessione inaugurale della 40^ Conferenza generale dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura papa Francesco ha ricordato che i partecipanti sono chiamati “a dare risposte precise al settore agricolo e alimentare, dalle quali dipendono le attese di milioni di persone”.

In questa occasione il papa ha ribadito l’impegno della Santa Sede nell’eliminazione della fame e della malnutrizione: “Tutti siamo consapevoli che non basta l’intenzione di assicurare a tutti il pane quotidiano, ma è necessario riconoscere che tutti ne hanno diritto e ne debbono quindi usufruire. Se i continui obiettivi proposti restano ancora lontani, dipende molto dalla mancanza di una cultura della solidarietà che non riesce a farsi strada nelle attività internazionali, che rimangono spesso legate solo al pragmatismo delle statistiche o al desiderio di un’efficienza priva dell’idea di condivisione”.

Per debellare la malnutrizione il papa si è appellato a ciascun Paese per mettere in atto strategie appropriate: “L’impegno di ciascun Paese ad aumentare il proprio livello di nutrizione, a migliorare l’attività agricola e le condizioni delle popolazioni rurali, si concretizza nel dare impulso al settore agricolo, nell’incremento della produzione e nell’attivare un’efficace distribuzione degli alimenti.

Ma questo non basta. Infatti, tali obiettivi richiedono di considerare ogni giorno che il diritto di ogni persona ad essere liberata dalla povertà e dalla fame dipende dal dovere dell’intera famiglia umana di venire concretamente in soccorso di quanti sono nel bisogno. E allora, quando un Paese non è in grado di dare risposte adeguate perché non lo permette il suo grado di sviluppo, le sue condizioni di povertà, i cambiamenti climatici o le situazioni di insicurezza, è necessario che la FAO e le altre Istituzioni intergovernative siano messe in grado di intervenire specificamente per intraprendere un’adeguata azione solidale. A partire dalla consapevolezza che i beni affidatici dal Creatore sono per tutti, occorre urgentemente che la solidarietà sia il criterio ispiratore di ogni forma di cooperazione nelle relazioni internazionali”.

Infine ha analizzato la situazione mondiale attuale, sottolineando che le guerre non sono frutto di casualità, ma il risultato di scelte precise: “Si tratta di un meccanismo complesso che colpisce anzitutto le categorie più vulnerabili, non solo escluse dai processi produttivi, ma spesso costrette a lasciare le loro terre alla ricerca di rifugio e speranza di vita.

Come pure sono determinati da decisioni assunte in piena libertà e coscienza i dati relativi agli aiuti verso i Paesi poveri, che appaiono sempre più ridotti, nonostante gli appelli che si susseguono di fronte alle situazioni di crisi sempre più distruttive che si manifestano in diverse aree del pianeta”.

Quindi ha invitato a prendere coscienza che la libertà deve essere coniugata con la solidarietà: “In proposito, anche spinto dal desiderio di incoraggiare i Governi, vorrei unirmi con un contributo simbolico al programma della FAO per fornire sementi alle famiglie rurali che vivono in aree dove si sono sommati gli effetti dei conflitti e della siccità.

Questo gesto si aggiunge al lavoro che la Chiesa porta avanti secondo la propria vocazione di stare al fianco dei poveri della terra e di accompagnare il fattivo impegno di tutti in loro favore. Questi impegno ci viene oggi richiesto dall’Agenda per lo sviluppo 2030, quando ribadisce il concetto di sicurezza alimentare come obiettivo non più rinviabile. Ma solo uno sforzo di autentica solidarietà sarà capace di eliminare il numero delle persone malnutrite e prive del necessario per vivere. È una sfida molto grande per la FAO e per tutte le Istituzioni della Comunità internazionale. Una sfida in cui anche la Chiesa si sente impegnata in prima fila”.

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