La differenza tra i boni viri ed i mali viri spiegata da Fabio Bortolotti

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“In realtà, l’intero corso dell’esistenza si rivela un permanente banco di prova per stabilire se l’uomo intende concentrare i propri sforzi verso la bontà o verso il malanimo e la cattiveria, nel primo caso diverrà vir bonus, mentre nel secondo vir malus. Nel senso comune, si considera vir bonus chi possiede doti di umanità, chi si prodiga per il bene; chi si eleva verso le cose morali e spirituali; chi non cessa di amare il prossimo; chi è leale e onesto; chi mantiene la parola data; chi assume un dignitoso ritegno, etc.

Al contrario, si considera vir malus chi si orienta verso il male; chi è incline al lassismo; chi sceglie la dissolutezza e l’egoismo; chi tende alla cattiveria e all’odio; chi predilige disonestà e slealtà; chi non mantiene la parola data, etc. Per gestire al meglio le proprie aspirazioni, per vivere pacificamente e giustamente, il vir bonus si regola secondo la legge morale universale, l’etica e la spiritualità, mentre il vir malus si sente distaccato da tali idealità, si regola secondo una sua morale individuale, antepone a qualsiasi cosa l’utile e l’egoismo sfrenato”:

così scrive nella prefazione del suo ultimo libro, ‘Boni et Mali’, Fabio Bortolotti, difensore civico del Trentino e docente dei corsi post universitari di abilitazione alle funzioni di Segretario comunale. Tra le numerose pubblicazioni giuridiche è da segnalare l’imponente opera ‘Thesaurus giuridico e dialettico latino-italiano’, per la quale il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di commendatore, ordine al merito della Repubblica Italiana.

Così, dopo l’intervista al suo precedente libro ‘Ipocrisie al potere’, gli abbiamo domandato di spiegarci il nuovo libro: “Sulla figura di vir bonus, dell’uomo onesto e corretto, e su quella di vir malus, dell’uomo disonesto e scorretto, la classicità latina è copiosa. La letteratura di tutti i tempi insegna che i cattivi e i malvagi, i mali viri, sono sempre stati protagonisti della storia e che si sono adoperati in tutti i modi per imporre ai buoni e ai giusti, ai boni viri, di subirla passivamente.

Ai giorni nostri i reiterati comportamenti di disonestà, scorrettezza e slealtà dei mali viri confermano la netta preminenza degli stessi sui boni viri, che vengono sempre a trovarsi in posizione di inferiorità. Alla luce dei precitati preziosi insegnamenti e dell’esperienza maturata, mi è sembrata doverosa una chiarificazione di carattere generale sulla figura degli uni e degli altri. Da qui la genesi e il titolo del libro ‘Boni et Mali’”.

Quali sono le caratteristiche dei boni viri e dei mali viri?
“Lo stile di vita dei boni viri non può che essere contrassegnato da giusti principi, da onestà e rettitudine morale, da rette intenzioni tese al bene e a giustizia, da una condotta conforme a virtù. In ogni ambito e in ogni rapporto individuale i boni viri conservano un comportamento improntato al profondo rispetto dei principi morali, si astengono da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sono scrupolosi e coscienziosi.

Inoltre, si distinguono per alcune salienti caratteristiche: bontà d’animo, di cuore e di carattere; doti e qualità morali; onestà, lealtà e correttezza; sensibilità e comprensione verso gli altri. In virtù di tali caratteristiche, i boni viri si adoperano in tutti i modi per aiutare chi ha bisogno ed in questo modo evitano anche tardivi rimorsi di coscienza per non aver fatto quanto era nelle loro possibilità. I boni viri non possono che trovarsi in perfetta sintonia con lo splendido aforisma della neurologa, premio Nobel per la medicina, Rita Levi Montalcini (1909-2012): ‘rare sono le persone che usano la mente, poche quelle che usano il cuore, uniche quelle che usano entrambi’.

La componente costante e immutabile nello stile di vita dei mali viri è l’indole volta al male, il cattivo stato d’animo, il mal animo che li accompagna ovunque e in qualsiasi circostanza. Lo stile di vita dei mali viri, a differenza di quello dei boni viri, non ha un comune denominatore e non è contrassegnato da valori e da principi oggettivi, ma da fattori e motivi soggettivi derivanti dalla ragione umana.

Questo spiega la diversità tra boni e mali viri, ed anche le notevoli differenze tra l’uno e l’altro dei mali viri, chi più chi meno, fino a notare casi di dissolutezza, condotte di vita moralmente riprovevoli, calpestamento della dignità umana, dell’etica e delle norme morali, impostazione dello stile di vita sulla base di inganni, soprusi e violenze. Il carattere dei mali viri è spesso intriso di prevaricazione, intolleranza, arroganza, frustrazione e insoddisfazione.

La loro cattiveria nasce da un sovvertimento dell’ordine naturale, oltre che da sentimenti negativi come l’egoismo, l’avidità, la superbia, la tristezza e la rabbia. Talvolta, la causa scatenante della cattiveria deriva dalla smania irrefrenabile di perseguire un illecito o disonesto fine personale. In genere, i prodromi della cattiveria nei mali viri si notano già nell’infanzia e si sviluppano durante la crescita sotto l’input o lo stimolo della famiglia, dell’ambiente scolastico e, in prosieguo di tempo, della società”.

Come agiscono in politica queste due categorie?
“Il filosofo romano Severino Boezio (ca. 475-525 d.C.) definisce la politica come arte dei ‘bricconi’, ossia dei furbi, degli scaltri, dei senza scrupoli, degli opportunisti. Oggi più che mai, i mali viri della politica, i ‘bricconi’ come li definisce Boezio, non tardano a rivelare le loro cattive qualità, per cui si può ben dire che il satanico mondo della politica sia fatto di furbastri, di scaltri, di opportunisti.

E’ noto che i mali viri della politica sanno sfruttare al meglio le loro posizioni di forza per compiere ogni genere di nefandezze e riescono anche a sfondare ogni limite ragionevole con molta facilità e disinvoltura. Di più, hanno reso il mondo della politica talmente inestricabile, artefatto e sofisticato, da non lasciare certo ben sperare in futuri sviluppi positivi, quantomeno finché permane l’odierno nefasto sistema di potere.

L’attuale situazione di decadimento politico e morale è ascrivibile all’assenza di qualsivoglia regola di condotta, ad una classe di mali viri della politica limitatasi alla quotidianità e rivelatasi incapace di darsi una vera e seria programmazione. Da qui il motivo dell’improvvisazione, della cattiva politica, dell’immobilismo politico, da una parte, del nepotismo, del clientelismo, del malaffare e della corruzione, dall’altra.

Le molteplici criticità dell’attuale situazione politica non possono che essere la diretta conseguenza delle spregevoli condotte tenute dai mali viri della politica, che rivelano assenza di idealità, di valori e di coscienza morale, oltre che assenza di trasparenza, di senso di responsabilità, di impegno nell’agire politico, di sobrietà negli appannaggi politici. Le ipotetiche figure di boni viri della politica sono persone integerrime e animate da oneste intenzioni, che mirano al bene comune, si ispirano a fini di giustizia, agiscono con lealtà e rettitudine, tengono un comportamento di profondo rispetto dei principi morali.

Le qualità e doti che, idealmente, contraddistinguono i boni viri della politica sono: buona cultura di base, integrità morale, onestà concettuale, concretezza, non faziosità, coerenza, obiettività, equilibrio, forza d’animo, capacità di ascolto. E’ utopia pensare a boni viri della politica in possesso di tali alte qualità? Può darsi, ma comunque non si deve escludere a priori la buona volontà e la capacità dei boni viri di affinare il proprio stile di vita, le proprie qualità e doti morali, al fine di avvicinarsi il più possibile alle idealità in questione”.

Quale è l’insegnamento della Chiesa nel governo della città?
“In Italia e in Europa il cristianesimo non è solo una religione ma anche un secolare patrimonio culturale e di tradizioni, una ricchezza di valori, simboli, tradizioni, feste, rituali e costumi sociali. In breve, nel nostro Paese esiste un’autorità morale largamente riconosciuta, anche se troppo spesso inoperosa, che è la Chiesa, la quale è in grado di arrestare le strumentalizzazioni politiche di corto
respiro, da sempre abusate dai mali viri della politica a danno degli sventurati cittadini.

Nessuno più della Chiesa può, realmente, ottenere ascolto presso la stragrande maggioranza di cittadini e risvegliare le loro coscienze, per cui un intervento mirato da parte della stessa sarebbe provvidenziale, sia nei confronti dei mali viri della politica che dei cittadini”.

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