Nel mondo i cattolici crescono, in Europa diminuiscono

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Crescono i cattolici nel mondo, scendono le vocazioni sacerdotali e si registra il record di diaconi: sono alcuni dei dati contenuti nell’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2015, pubblicato insieme all’Annuario pontificio 2017.

Dall’Annuario pontificio risulta che il numero di cattolici battezzati è aumentato a livello planetario, passando da 1.272.000.000 nel 2014 a 1.285.000.000 nel 2015, con un incremento relativo dell’1%, equivalente al 17,7% della popolazione totale. La dinamica di tale incremento risulta diversa da continente a continente: mentre, infatti, in Africa si registra un aumento del 19,4%, essendo il numero dei cattolici passato, nello stesso periodo, da 186.000.000 a 222.000.000, in Europa invece si manifesta una situazione di stabilità (nel 2015 i cattolici ammontano a quasi 286.000.000 e sono poco più di 800.000 rispetto al 2010 e 1.300.000 in meno rispetto al 2014).

Tale stasi è da imputare alla situazione demografica in Europa, la cui popolazione è in lieve aumento ma di cui è prevista un netto declino per i prossimi anni. Situazioni intermedie sono quelle registrate in America ed in Asia, dove la crescita dei cattolici è certamente importante (rispettivamente, +6,7% e +9,1%), ma del tutto in linea con lo sviluppo demografico di questi due continenti. Poiché tali andamenti sono correlati con quelli demografici, un’informazione migliore può essere ricavata dal rapporto tra i cattolici battezzati e il numero degli abitanti.

In Africa la tendenza alla crescita risulta costante, mentre più contenuta si mostra in Asia e in Oceania. Nei vari continenti il numero relativo di cattolici varia fra dimensioni profondamente differenti: si va, per l’anno più recente, dai 3,2 cattolici ogni 100 abitanti dell’Asia, ai 63,7 dell’America. Tale numero relativo di cattolici è di 19,4 in Africa, di 26,4 in Oceania e di 39,9 in Europa.

Risulta anche confermato l’accresciuto peso del continente africano, i cui fedeli battezzati salgono dal 15,5% al 17,3% di quelli mondiali, e del netto calo, invece, di quello europeo, per il quale l’incidenza scende dal 23,8% del 2010 al 22,2% del 2015; l’America invece rimane il continente cui appartiene quasi il 49% dei cattolici battezzati.

L’incidenza del continente asiatico si mantiene attorno all’11% dei cattolici del pianeta nel 2015. Stabile rimane il peso dei cattolici in Oceania, anche se con una consistenza che non raggiunge lo 0,8% della popolazione cattolica mondiale.

Nel dettaglio territoriale per singolo Paese, il Brasile, nell’insieme dei dieci Paesi al mondo con maggiore consistenza di cattolici battezzati, si posiziona al primo posto (con 172.200.000, che equivale al 26,4% del totale dei cattolici dell’intero continente americano). Il Brasile è seguito, in ordine, da Messico (110.900.000), Filippine (83.600.000), USA (72.300.000), Italia (58.000.000), Francia (48.300.000), Colombia (45.300.000), Spagna (43.300.000), Repubblica Democratica del Congo (43.200.000) e da Argentina (40.800.000).

La consistenza totale dei cattolici, per i Paesi che occupano le prime dieci posizioni, ammonta a 717.900.000, cioè il 55,9% dei cattolici mondiali. Le statistiche indicano anche che il numero dei chierici nel mondo è pari a 466.215, con 5.304 vescovi, 415.656 sacerdoti e 45.255 diaconi permanenti. Inoltre nell’ultimo quinquennio si è registrato un incremento del 3,9%. Tale movimento di crescita si riscontra in tutti i continenti, anche se la variazione si presenta più accentuata per il continente asiatico (+5,4%) e per l’Europa (4,2%) e al di sotto della tendenza generale per l’America (+3,7%) e per l’Africa (+2,3%).

In particolare nel 2015, l’America raccoglie il 37,4% di tutti i presuli, seguita dall’Europa (con il 31,6%), dall’Asia (con il 15,1%), dall’Africa (13,4%) e dall’Oceania (2,5%). Inoltre il 2015 segna un calo del numero dei sacerdoti rispetto all’anno precedente, invertendo così il trend crescente che ha caratterizzato gli anni dal 2000 al 2014.

La diminuzione tra il 2014 e il 2015 è di 136 unità ed interessa in particolare il continente europeo (-2.502 unità), dato che per i rimanenti continenti si registrano, da un anno all’altro, variazioni positive: +1.133 unità per Africa, +47 per America, +1.104 per Asia e +82 per Oceania.

L’ammontare globale dei sacerdoti nel mondo nel 2015, rispetto a quello del 2010, ha subito un aumento di 0,83% (passando da 412.236 a 415.656 unità). Se Africa e Asia mostrano una dinamica sostenuta (rispettivamente, +17,4% e +13,3%) e l’America si mantiene pressoché stazionaria (+0,35%), Europa e l’Oceania registrano, invece, nello stesso periodo, i tassi di variazione decisamente negativi e pari, rispettivamente, al -5,8% e al -2,0%.

Il gruppo dei religiosi professi non sacerdoti costituisce una compagine a livello planetario in contrazione: se ne annoveravano 54.665 unità nel 2010 e sono diventati 54.229 nel 2015. La flessione è da ascriversi, in ordine di importanza, al gruppo europeo, a quello americano e a quello oceanico, mentre in Africa questi operatori si sono incrementati e così come in Asia seppure in misura minore.

Invece le religiose professe costituiscono una popolazione di una certa consistenza: nel 2015 superano del 61% il numero dei sacerdoti di tutto il pianeta e sono attualmente in netta diminuzione. A livello globale, esse passano da 721.935 unità, nel 2010, a 670.320 nel 2015, con una flessione relativa del 7,1%. L’Africa è il continente con l’incremento maggiore delle religiose, che sono passate da 66.375 nel 2010 a 71.567 nel 2015, con un aumento relativo del 7,8% per l’intero periodo e un tasso di accrescimento medio annuo dell’1,6%.

Segue l’area dell’Asia del Sud-Est, dove le religiose professe sono passate da 160.564 nel 2010 a 166.786 nel 2015, con un incremento pari al 3,9% nell’intero periodo ed un tasso di incremento medio annuo di 0,78%. Il sud e l’area centrale dell’America, fra l’inizio del periodo e la sua fine, mostrano un calo: si passa da 122.213 religiose nel 2010, a 112.051 nel 2015, con un decremento globale di 8,3% ed uno medio annuo di -1,7%.

Infine, si annoverano tre aree continentali accomunate da una evidente contrazione: si tratta dell’America del Nord (-17,9% sull’intero periodo e il -3,6% come tasso di variazione medio annuo), dell’Europa (-13,4% e -2,7%) e dell’Oceania (-13,8% e -2,7%). Queste aeree risultano pertanto rilevanti sul dato mondiale. Infine prosegue il calo delle vocazioni sacerdotali: nel 2015 i seminaristi maggiori sono pari a 116.843 unità, contro i 116.939 del 2014, i 118.251 del 2013, i 120.051 del 2012, i 120.616 del 2011 e i 118.990 del 2010. Il tasso di vocazione scende, a sua volta, da 99,5 seminaristi per milione di cattolici nel 2010 a 90,9 nel 2015.

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