In Quaresima mons. Mogavero invita a ‘purificare le relazioni’

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“Chi guida un automezzo conosce un cartello denominato ‘inversione a U’. Tale formulazione nel linguaggio corrente potrebbe essere trascritta così: ritorna sui tuoi passi. Mi sembrerebbe questo uno slogan espressivo per scandire il tempo sacro della Quaresima…

Tutti, infatti, abbiamo bisogno di conversione, di ritornare sui passi che hanno segnato il nostro itinerario di sequela del Signore Gesù. Chi più chi meno abbiamo bisogno di riprendere un cammino che ha perso prospettive, motivazioni, entusiasmi, retta intenzione”:

così inizia la lettera quaresimale del vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero ai fedeli. Nel messaggio il vescovo ha invitato ad una attenta lettura del messaggio quaresimale di papa Francesco: “Questa visione del tempo quaresimale dà un carattere suggestivo a giorni che nell’immaginario collettivo rischiano di avere una tonalità plumbea, come il colore delle ceneri che ci vengono imposte sul capo.

E invece è il tempo della riscoperta dell’amore di Dio, riservato a coloro che sanno approfittare e valorizzare l’opportunità del ritorno a lui attraverso il pentimento e la conversione. Il binario su cui scorre questo tracciato è composto dal ringiovanimento del cuore e dalla purificazione delle opere”.

Citando una frase di papa san Clemente I (“basta che vi convertiate di tutto cuore e mi chiamiate ‘Padre’, e io vi tratterò come un popolo santo ed esaudirò la vostra preghiera”), mons. Mogavero ha invitato a compiere opere di misericordia: “Le opere devono rappresentare la traduzione concreta che sgorga da un cuore nuovo, che si è liberato dalle incrostazioni che lo hanno indurito e reso insensibile.

Schematicamente queste sono le opere di misericordia, che ciascuno sa come attuare nelle diverse espressioni della sua vita e delle sue relazioni, senza disdegnare il digiuno, la preghiera e l’elemosina, opere penitenziali tipiche del tempo quaresimale”.

Allora la Quaresima è il tempo adatto per stabilire relazioni e riscoprire l’amore di Dio: “La Quaresima, allora, deve portare alla purificazione delle relazioni, riscoprendone la bellezza nella verità e ridando alle nostre comunità la connotazione di popolo adunato nel nome della Santa Trinità, che svela nel tempo il volto del Signore, crocifisso, morto e risorto.

Percorrendo il deserto della vita, esperienza austera e creativa, piena di insidie e di tentazioni, ci avvicineremo così gradualmente al cuore del mistero pasquale per gustare in pienezza, da riconciliati, la gioia della Pasqua attraverso la via della bellezza del cuore, del corpo, del prossimo, della fede, della conversione, del perdono ricevuto e donato”.

Partendo da questa riflessione il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Nicola Altaserse, nel ricordare le origini storiche del tempo quaresimale, ha proposto alcune azioni da compiere in questi giorni: “Per il tempo quaresimale il parroco potrebbe proporre alla comunità di raccogliere delle offerte ricavate dal digiuno (oggi nella spesa evito di comprare quel alimento e il suo costo lo dono alla parrocchia), per combattere il tempo di crisi che viviamo e così riuscire ad aiutare qualche famiglia più disagiata.

In questo modo si recupera il vero senso ecclesiale del digiuno e della penitenza: la rinuncia non è sterile, fine a se stessa, ma portatrice di frutto per sé e per gli altri”.

Inoltre la Quaresima è un tempo opportuno per riscoprire il significato del battesimo: “E’ fondamentale riscoprire il tema battesimale, durante la Quaresima, perché è lì che si innesta il discorso riguardante la conversione. Noi abbiamo diffuso una visione errata della conversione, identificandola come ‘conversione morale’. Invece la Quaresima ci chiede principalmente una ‘conversione a Dio’, partendo dal rapporto di figliolanza con Lui”.

Tale rapporto privilegiato con Dio è necessario per comprendere il significato di ‘figliolanza’, che si manifesta nelle opere di carità: “Bisogna riscoprire l’importanza del proprio battesimo e verificare la propria condizione di discepolo del Signore: come vivo oggi la mia condizione di battezzato nella Chiesa e nella società? Solo dopo si può parlare anche di conversione morale.

La Quaresima sia un tempo concreto e incarnato nel nostro vissuto esistenziale e comunitario, evitando ogni forma di spiritualismo che ci fa perdere il vero senso di questo itinerario: tempo di ritorno a Dio e di vicinanza al fratello bisognoso attraverso le opere di carità”.

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