La basilica di San Nicola studiata dalle Università

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Nei giorni scorsi il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, ha sottoscritto con il ‘Politecnico di Torino’ e l’ ‘Università di Nagoya’, che da 15 anni collaborano insieme, occupandosi del monitoraggio di strutture di interesse storico-artistico, con importanti ricadute sul piano della conservazione di tali beni, un Accordo di Cooperazione Strategica, finalizzato ad una attività di studio avente ad oggetto la Basilica di San Nicola ed in particolare il suo monitoraggio a seguito del sisma.

Nell’accordo si stabilisce che il Politecnico di Torino, l’Università di Nayoja e il comune tolentinate ritengono fondamentale sostenere processi di sviluppo fondati sulla conoscenza, anche attraverso lo svolgimento in comune di attività scientifiche, di studio e di ricerca nel pieno convincimento che tali forme di collaborazione contribuiscano alla creazione, sviluppo e disseminazione del patrimonio di conoscenze a beneficio della comunità scientifica ed al trasferimento tecnologico delle stesse sul territorio.

Lo studio della vulnerabilità sismica del costruito storico rappresenta una indubbia priorità per l’Italia; in tale contesto e nell’ambito delle attività coordinate dal prof. Sebastiano Foti, i docenti proff. Takayoshi Aoki (Università di Nagoya), Daniele Costanzo, Renato Lancellotta e Donato Sabia (Dipartimento DISEG del Politecnico di Torino) hanno effettuato una serie di sopralluoghi nelle zone colpite dal sisma dell’agosto 2016 in Italia, allo scopo di individuare strutture di interesse storico-artistico danneggiate dal suddetto evento o potenzialmente vulnerabili, che possano essere oggetto di studi condivisi; tra esse è stata identificata la Basilica di San Nicola.

Il progetto, con finalità meramente scientifiche, ha come scopo l’approfondimento del comportamento delle strutture attraverso tecniche dinamiche di identificazione. Il monitoraggio dinamico sarà eseguito con tecniche non-invasive che non comportano alcuna alterazione permanente dello stato dei luoghi e non presentano impatto visivo significativo. Infatti in questo mese sarà installato nella basilica il monitoraggio dinamico, che, come hanno spiegato gli esperti universitari, è uno degli strumenti più efficaci nello studio delle strutture, soprattutto se si tratta di strutture murarie di una certa complessità, in quanto consente di identificarne il comportamento, mettendo in luce eventuali criticità:

“Se protratto nel tempo, come avverrà per la Basilica di San Nicola, tale monitoraggio permetterà di evidenziare eventuali modifiche del comportamento della struttura, prodotte ad esempio da danneggiamenti indotti da eventi sismici ripetuti, da decadimento delle proprietà dell’apparato murario, da evoluzione di preesistenti punti di criticità e da eventuali altre cause.

L’aspetto peculiare del sistema di monitoraggio che si intende installare, particolarmente rilevante nel caso dei beni tutelati, è costituito dal fatto che si tratta di un sistema non invasivo, sia nei riguardi della struttura, sia nei riguardi dell’apparato decorativo, e risulta totalmente reversibile”.

La Basilica di san Nicola da Tolentino rappresenta una testimonianza significante nell’ambito del patrimonio storico, per i caratteri diretti e indiretti che essa esprime e per i valori autentici in essa contenuti. Basta richiamare gli affreschi di Pietro da Rimini, il portale di Nanni di Bartolo, la ‘Visione di Sant’Anna’ di Giovanni Francesco Barbieri, noto come il Guercino.

Oltre alle attività di monitoraggio, il Politecnico di Torino sta implementando un dettagliato rilievo fotogrammetrico, eseguito con tecniche all’avanguardia dal gruppo di ‘Geomatica’, che consentirà di definire con elevato livello di dettaglio le geometrie e lo stato di danneggiamento apparente dell’intero complesso monumentale.

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