Vaticano: scattano le misure per la tutela dell’immagine del Papa

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Attraverso un comunicato della Segreteria di Stato della Santa Sede, mercoledì 22 Febbraio sono state rilasciate delle disposizioni in merito alla tutela dell’immagine del Sommo Pontefice. Per evitare storpiature, contraffazioni e violazioni del messaggio originario del Santo Padre, si è deciso di passare alle vie di fatto.

Come si legge dal comunicato: “La Segreteria di Stato, tra i suoi compiti, ha anche quello di tutelare l’immagine del Santo Padre, affinché il Suo messaggio possa giungere ai fedeli integro e la Sua persona non venga strumentalizzata. Per le medesime – continua la nota – finalità la Segreteria di Stato tutela i simboli e gli stemmi ufficiali della Santa Sede, attraverso appositi strumenti normativi previsti a livello internazionale”.

Un doveroso quanto utile sistema di controllo, reso necessario dall’eco mediatico che l’attuale Vescovo di Roma genera. Le facili speculazioni sulla sua persona – specie in un mondo in cui le informazioni sono reperibili alla velocità di una connessione internet – garantiscono una ulteriore garanzia di veridicità.

Conclude il comunicato: “Per rendere la propria azione di tutela sempre più efficace rispetto agli scopi indicati, e interrompere situazioni di illegalità eventualmente riscontrate, la Segreteria di Stato effettuerà sistematiche attività di sorveglianza volte a monitorare le modalità con cui l’immagine del Santo Padre e gli stemmi della Santa Sede vengono utilizzati, intervenendo all’occorrenza con opportuni provvedimenti”.

I recenti fatti di cronaca, in cui il volto del Primate d’Italia è apparso su dei manifesti offensivi a Roma è forse stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A questi si aggiungono i murales che strizzano l’occhio alla pop art, oltre che a parodie quali: ‘That’s Amore’, che diventa ‘That’s Amoris’, per fare il verso al documento sinodale ‘Amoris Laetitia’, con lo strascico di polemiche a seguito.

L’argomento comunque non è nuovo negli ambienti vaticani. Già nel 2011 è stata prevista una norma che, in continuità con quella esistente, mirava alla salvaguardia dell’immagine, del Successore di Pietro – che all’epoca era papa Benedetto XVI. Come è recita l’art. 3 della legge: “L’immagine del Romano Pontefice non può essere esposta, diffusa o messa in commercio quando ciò rechi pregiudizio in qualsiasi modo, anche eventuale, all’onore, alla reputazione al decoro o al prestigio della Sua persona”.

A pochi giorni dalla sua elezione, anche Papa Francesco è entrato nel merito della questione, confermando una disposizione già in essere. Con l’ulteriore presa di posizione della Segreteria di Stato, si lancia un chiaro segnale: tolleranza zero per tutti coloro i quali abuseranno dell’immagine del Vicario di Cristo.

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