I nuovi impegni del Tribunale Vaticano

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E’ il risultato di uno ‘sforzo di grande complessità e imponenza’, giunto ormai a compimento con le riforme volute da Papa Francesco, che consente allo Stato della Città del Vaticano di porsi a pieno titolo sullo stesso livello giurisdizionale degli altri paesi della comunità internazionale, pur mantenendo ben solide identità, sovranità e impermeabilità del suo ordinamento giuridico.

Gian Piero Milano, promotore di Giustizia, ha definito così il sistema giuridico dello Stato della Città del Vaticano scaturito dalle riforme iniziate da papa Benedetto XVI e poi portate a compimento e ampliate da papa Francesco. Nella sua relazione il promotore di Giustizia si è soffermato in particolare sul lavoro svolto in questi ultimi anni seguendo le indicazioni di papa Francesco: per quanto riguarda l’ambito legislativo, le riforme introdotte o portate a compimento nel pontificato di Francesco hanno interessato soprattutto l’ambito penale, più specificatamente le varie forme di criminalità finanziaria, di riciclaggio del denaro frutto di attività illegali e di contrasto al terrorismo internazionale.

Si è trattato di un adeguamento normativo dovuto alla sottoscrizione di convenzioni internazionali cui ha aderito la Santa Sede, anche a nome e per conto dello Stato Vaticano. Un cambiamento piuttosto radicale, al quale non sono state risparmiate critiche sul piano dottrinale. La contestazione più ricorrente ha fatto riferimento a un presunto ‘affievolimento’, se non a una limitazione, dell’indipendenza della Santa Sede:

“Non diversamente è avvenuto per i singoli paesi membri dell’Unione europea, che hanno sostanzialmente delegato al legislatore comunitario il potere di normazione in materia finanziaria. In ogni caso, non se ne può inferire una svolta in senso statualistico dell’ordinamento ecclesiale, ma piuttosto l’emergere, anche a livello giuridico e istituzionale, della sollecitudine della Santa Sede a partecipare in coerenza con la propria specifica missione, a tutte quelle iniziative che coinvolgono la comunità internazionale, dirette a rimuovere le ingiustizie e gli squilibri che si danno negli assetti sociali”.

Inoltre pochi mesi dopo l’inizio del pontificato, papa Francesco, con la legge n. VIII dell’11 luglio 2013 recante ‘norme complementari in materia penale’, aveva fornito un’accelerazione alle riforme penali, in attuazione di obblighi derivanti proprio da trattati internazionali ratificati dalla Santa Sede. Sono state introdotte nuove figure di reato o ampliati specifici settori dell’ordinamento: tra questi vanno anzitutto segnalati i delitti contro la persona, nelle figure della discriminazione razziale, della tratta di persone e della tortura.

Particolare attenzione è stata dedicata anche ai delitti contro i minori, con un’ampia e rigorosa considerazione di varie fattispecie criminose. Nel catalogo dei delitti contro l’umanità si ritrovano poi il ‘genocidio’ (che ricomprende anche le pratiche volte ad impedire le nascite in seno ai gruppi nazionali, etnici, razziali o religiosi), ma anche la sterilizzazione forzata, lo stupro e altre forme di violenza sessuale, l’apartheid, la sparizione forzata delle persone e altri atti inumani diretti a provocare gravi sofferenze.

Sotto il titolo crimini di guerra sono poi catalogati i delitti in materia di terrorismo o eversione. Inoltre tra i ‘delitti contro la sicurezza dello Stato’ è stata inserita la ‘divulgazione di notizie e documenti’, con la quale si sanziona la condotta di chi si procura illegittimamente o rivela notizie o documenti di cui è vietata la divulgazione; al riguardo è prevista un’aggravante nel caso in cui le notizie o i documenti divulgati concernano gli interessi fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede o dello Stato; è stata abolita anche la pena dell’ergastolo, sostituita con la reclusione da 30 a 35 anni.

Per quanto riguarda le riforme strutturali, il promotore ha riproposto innanzitutto l’istituzione dell’Autorità di informazione finanziaria (Aif), titolare di ampi poteri ispettivi ‘interni’ indirizzati alla vigilanza, prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, e di correlati poteri regolamentari e sanzionatori. Sono state poi avviate significative rimodulazioni nel settore finanziario, con la rivisitazione di competenze di organi esistenti e con l’istituzione di nuovi organismi: il Consiglio per l’economia, la Segreteria per l’economia e l’ufficio del Revisore generale.

Inoltre da segnalare i nuovi rapporti con l’autorità finanziaria in Italia, allo scopo di garantire uno scambio di informazioni in ambito fiscale il più ampio possibile. Sempre in attuazione di questo accordo, una serie di soggetti, detentori di attività finanziarie presso enti vaticani, sono stati posti in condizione di ‘adempiere gli obblighi di determinazione e versamento delle imposte sui redditi di capitale e sui redditi diversi di natura finanziaria’, nonché ‘dell’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero’.

La parte finale della relazione è stata dedicata all’attività svolta dagli organi giudiziari vaticani e dalla Gendarmeria Pontificia. Nell’ambito della prima, è stato fatto notare come nel 2016 sia stata portata alla cognizione del tribunale una materia nuova, consistente in una fattispecie di trasporto transfrontaliero di denaro contante. Quanto invece alle attività specifiche di polizia giudiziaria, nello scorso anno sono stati eseguiti due ordini di cattura e 33 fermi.

Accertamenti sono stati disposti su 78 denunce di furto e 126 infortuni, mentre 47 sono state le denunce di danneggiamento e 28 le segnalazioni di tentativi di truffa. Registrati anche 135 contravvenzioni e 59 sinistri stradali. 4, poi, gli arresti effettuati nell’ambito della prevenzione e della repressione del fenomeno dei borseggi, frequente soprattutto nei Musei vaticani e in San Pietro.

Nell’omelia della celebrazione eucaristica per l’apertura dell’anno giudiziario del tribunale dello Stato della Città del Vaticano il segretario di Stato, card. Pietro Parolin, ha sottolineato che anche la giustizia terrena può e deve diventare “grazie allo sforzo onesto e competente dei suoi operatori, come un Tabor… cioè la Legge, la legge naturale, innanzitutto, scolpita da Dio nella mente e nel cuore degli uomini, che a essa naturalmente inclinano, e quella positiva, umana, che alla prima deve ispirarsi e a essa mai opporsi o contrastare”.

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