La novena dell’Immacolata, una festa tutta romana

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A Roma il Natale inizia con la Solennità dell’ Immacolata. Per questo i giorni che precedono questa festa che celebra un dogma sono particolarmente importanti nelle diocesi del Papa. Quando i Francescani Conventuali arrivarono ad officiare la Basilica dei Santi XII Apostoli, nel 1453, trovarono con gioia che il culto dell’Immacolata vi era già stato introdotto dal Card. Bessarione che ne aveva fatto anche dipingere una bella raffigurazione della Madonna “concepita senza peccato” e che ancora oggi si trova in Basilica. La proclamazione del Dogma dell’Immacolata, fatta da Pio IX nel 1854, diede il via alla solenne “Novena” dell’Immacolata che ormai richiamava ai Santi Apostoli tutti i fedeli. Il Papa stesso, fino al 1969, veniva a presiedere la funzione la sera del 7 dicembre, mentre in ognuna delle altre sere era presieduta da un cardinale. E fu il Francescano Conventuale P. Borroni compose il celebre canto “Tota Pulchra”. Ogni anno tutte le sere della novena alle ore 18.30 la Messa è presieduta da un Cardinale. L’Omelia è tenuta da Mons.Giancarlo Corsini, ministro provinciale. Si alternano i cardinali Salvatore De Giorgi Arcivescovo emerito di Palermo, Velasio De Paolis Peter Kodwo Appiah Turkson, Paul Poupard Francis Arinze , Dario Castrillon Hoyos, José Saraiva Martins, William J. Levada, Mauro Piacenza, Giovanni Battista Re. Il parroco, Padre Mario Peruzzo, ci spiega che “la Novena dell’Immacolata, proposta con grande solennità dai francescani conventuali, custodi della Basilica dei Santi XII Apostoli, è diventata sempre più un incontro importante per i romani e per molti turisti, che in questi giorni si trovano a Roma.

Naturale conclusione della Novena è l’Omaggio Floreale all’Immacolata in Piazza di Spagna l’8 dicembre 2011, la cui animazione religiosa è stata affidata propria alla Basilica. Di fronte alle profonde trasformazioni già avvenute e a quelle che si profilano imminenti nella nostra società secolarizzata e frammentata, la via mariana sembra un cammino privilegiato e ancora percorribile per educare alla fede e annunciare Gesù Cristo. Il Tema di quest’anno è “ Maria Madre e discepola del Figlio e Icona della Chiesa”, perchè è stato scelto?  “A quasi cinquant’anni dal Concilio Vaticano II (1962-2011), il predicatore il MRP. Giancarlo Corsini, OFM. Conv., riprenderà il messaggio conciliare, completando con qualche approfondimento ulteriore. Il Concilio ha privilegiato la via di una “mariologia narrativa”, saldamente ancorata alla Parola biblica, offrendo quasi una sorta di breve, ma incisiva “lectio divina” del mistero di Maria, nella quale contemplare la bellezza della sua umanità, la peculiarità della sua esistenza di donna e di donna ebrea, la ricchezza esemplare della sua esperienza di fede, contribuendo non poco a far percepire il significato della sua vita per noi, nell’insieme del disegno di Dio.

Il predicatore affronterà il vissuto della fede di Maria, discepola di suo Figlio, intimamente relazionata sia all’unicità del mistero di Cristo, come “una forma particolare dell’essere-in  Cristo”, sia alla vita della Chiesa, nell’ordine simbolico proprio di una “mariologia ecclesiotipica”, (icona della Chiesa), recuperando così la grande tradizione patristica.

In tal modo la Vergine appare come uno “specchio”che riflette il volto della sposa di Cristo, e nel quale la sposa-comunità contempla il suo mistero e il suo futuro eterno. Nella Madre di Gesù, infatti, questo nesso ecclesiologico fontamentale acquista una particolare rilevanza iconica, in cui si disvela pienamente, insegna il Concilio, il volto della Chiesa, perchè essa “riunisce in sè e riflette in piena luce i grandi valori della fede cristiana (Lg 65).” Nel 2011 si ricordano anche i 70 anni del martirio di Massimiliano Kolbe, apostolo dell’ Immacolata. “La predicazione mariana, svolta in Basilica, non può ignorare il pensiero e la testimonianza di S. Massimiliano Kolbe. Tanto più che quest’anno si ricordano i 70 anni della sua morte eroica nel campo di sterminio di Auschwitz. S. Massimiliano è testimone coraggioso di amore nelle trame oscure della storia; è nello stesso tempo presenza amorosa di Dio nei lager della morte. In un’omelia il beato Giovanni Paolo II lo ha definito “patrono dei nostri difficili tempi”.

Massimiliano stesso, conversando con i suoi confratelli, afferma che “l’odio distrugge, solo l’amore crea e costruisce”. P. Kolbe (1894 – 1941), grande innamorato  e apostolo dell’Immacolata, ci aiuti con la sua intercessione a lottare contro il male con le armi dell’amore e della preghiera; ci aiuti inoltre a incarnare la presenza di Maria Immacolata nella nostra quotidianità, accogliendola con amore filiale e piena disponibilità, come l’apostolo Giovanni sotto la croce, nella celebrazione della santa messa, memoria del sacrificio sul calvario.”

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