Marche sempre più solidali: volontari in crescita

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A conclusione dell’indagine-censimento del 2015 sulle organizzazioni di volontariato marchigiane, è stato presentato il ‘Rapporto 2016 sul volontariato nelle Marche’, curato da Regione Marche, Osservatorio regionale Politiche sociali dell’Ars e CSV Marche, da cui risultano attive 1.434 organizzazioni di volontariato, per la maggioranza (74%) nei settori socio-assistenziale e sanitario, composte da 44.600 volontari, che per il 66,5% si impegnano in maniera continuativa.

Con tali cifre la regione si conferma sempre più solidale e il volontariato continua ad essere una risorsa insostituibile per le comunità locali. Dal 2008 (anno della precedente rilevazione) infatti, le associazioni hanno registrato un incremento del 17%, cresciute di oltre 200 unità, e i volontari dell’11,3%. Dal rapporto emergono alcuni cambiamenti che negli ultimi anni hanno interessato il settore, e le caratteristiche peculiari del volontariato marchigiano, che rappresentano al tempo stesso opportunità e rischi.

Nella grande maggioranza dei casi (l’82%) operano con regolarità e continuità, potendo contare su volontari ‘sistematici’, e di fatto coprono tutti i settori di attività e servizi. Il primo macro settore di attività è il socio-assistenziale (55% delle Odv), al secondo posto c’è la sanità (19% delle Odv), poi la valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale (10%), la tutela dell’ambiente (6%), la protezione civile (6%) e la tutela e protezione animali (4%). Operano perlopiù a livello locale (il 42% in ambito comunale), e per il 43% erogano servizi attraverso rapporti formalizzati con istituzioni pubbliche territoriali.

Tra i volontari c’è una quasi parità tra uomini (49,6%) e donne (50,4%); però quanto all’età, complessivamente, si osserva un ‘invecchiamento’ anche nei volontari: la maggior parte hanno dai 30 ai 64 anni (il 64,2%), un quinto di essi è anziano (il 20,9% ha più di 64 anni), mentre i più giovani, fino a 29 anni, sfiorano solo il 15% per un impegno medio di 7 ore a settimana.

Infine le associazioni si dividono tra utenza indiretta (56%) e utenza diretta (43%) e quest’ultima è pari a quasi 178.000 unità (mediamente circa 115 utenti ogni 1.000 residenti). Le 1.434 associazioni risultano per l’87% iscritte al Registro regionale delle Organizzazioni di volontariato.

La distribuzione territoriale per provincia evidenzia come il maggior numero di Odv iscritte al registro regionale del volontariato sia nella provincia di Ancona (421); la più alta percentuale di iscritte si rileva nella provincia di Pesaro-Urbino (91%), nella provincia di Fermo si riscontra sia il minor numero di associazioni iscritte al registro regionale, sia la percentuale più bassa di iscrizioni (80%).

Nelle Marche il 42% delle Odv opera in ambito comunale, il 33% su un territorio che va dal sovracomunale al provinciale e il 17% a livello regionale. Solo 8 Odv su 100 hanno una operatività nazionale (4%), europea (1%) o extraeuropea (3%), dato superiore al livello nazionale registrato nell’indagine CSVnet, che vede i valori attestarsi al 4% per il bacino nazionale e solo all’1% per quello internazionale, comprensivo della dimensione europea e extraeuropea.

Le risorse umane impiegate nelle organizzazioni di volontariato attive nelle Marche sono stimabili pari a 48.700 unità, circa 6.000 persone in più rispetto alla stima derivante dalla rilevazione svolta nel 2008 (risultavano circa 42.000 persone). Quasi 21.000 individui, che rappresentano il 43% del totale, sono impegnati nelle organizzazioni del settore ‘Assistenza sociale’, che è quello che raccoglie anche il maggior numero di organizzazioni (il 37,9%); quasi 12.000 unità, ossia il 24%, sono impiegate in organizzazioni del settore ‘Sanità’.

Di simile ampiezza, in termini di risorse umane impiegate, sono i settori ‘Valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale’ e ‘Protezione civile’, che impiegano circa 3.500 persone ciascuno (la quota è pari al 7%), i settori ‘Tutela e valorizzazione dell’ambiente e della natura’ e ‘Attività aggregative e ludico ricreative e sportive’ con circa 2.200-2100 persone, corrispondenti a una quota pari al 4,6% e 4,4% delle risorse umane complessive; di dimensione leggermente inferiore, con una quota del 3,8% e circa 1.800 operatori è il settore ‘Tutela dei diritti’. Infine operano intorno a 1.400 unità (quota del 3% e 2,7%) rispettivamente nei settori ‘Istruzione’ e ‘Tutela e protezione animali’.

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