Re Magi molto speciali alla mensa di Sant’Eustachio

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Oggi, 6 gennaio, la Chiesa celebra l’”Epifania”, cioè la “manifestazione del Signore”. In Oriente si usa un termine più appropriato: la “Teofania” ad indicare la manifestazione della divinità del Signore.
In questo giorno si ricordano le tre grandi manifestazioni di Cristo-Dio: l’adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù  (spostata alla domenica seguente) ed il miracolo di Cana.

L’episodio dell’adorazione dei Magi narrato dall’evangelista Matteo  ha finito col prevalere diventando in Occidente l’unico tema della festa.
I Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù, il “re dei Giudei” che era nato. Loro erano sacerdoti e venivano chiamati astrologi, indovini, filosofi.  Questi personaggi hanno una posto speciale  per la tradizione cristiana: la ‘primitia gentium’, cioè i Magi furono i primi fra i pagani ad aver riconosciuto e adorato il Signore.  Furono guidati verso la Giudea da una singolare posizione delle stelle che lasciava presagire qualcosa di “strano”e  per nove mesi si sono fatti orientare da una stella per molti riconosciuta successivamente come una cometa, una ‘stella nova’, una sovrapposizione di satelliti.

Il 5 gennaio nella Basilica di Sant’Eustachio,  nell’omonimo Rione romano in pieno centro storico, si è compiuta una specie di “adorazione del Bambino Gesù”: al posto del Bambinello però sono stati “serviti” gli ospiti della mensa di don Pietro Sigurani, rettore di questa chiesa da qualche anno, e al posto dei Magi, a compiere il pellegrinaggio verso questa meta ci sono stati dei ragazzi  che hanno voluto offrire in dono il loro tempo, la loro energia, il loro entusiasmo e il desiderio di condividere qualche ora della propria vita con quella di chi con fatica e disagi vive la sua. 

Alle ore 12.00, come avviene regolarmente tutti i giorni,  la Chiesa si è trasformata in un “ristorante” dove gli ospiti vengono accolti  da tanti volontari.  In passato Sant’Eustachio era una diaconia che si occupava dei poveri e adesso con il rettore don Pietro Sigurani è stata ripresa questa funzione.

Don Pietro è per molti come la “cometa”: attira a sé, lo vuoi seguire, lo vuoi vedere in azione e desideri aiutarlo nelle sue iniziative. Così è stato per Alessia Malfetta, un’insegnante di danza che vide un programma alla televisione nel quale questo sacerdote raccontava la sua esperienza con i “nuovi poveri” e, dal modo con il quale lui parlava, è rimasta profondamente colpita. Da questa impressione è nato il desiderio di incontrarlo  e di farlo incontrare. Lei nel corso degli anni ha sempre cercato di associare la sua passione per la danza in particolare e per lo sport in generale a eventi di beneficenza. Ha condiviso  questo suo desiderio con una sua amica e collega di lavoro,  l’istruttrice di nuoto agonistico Federica Di Luca che sostiene lo slancio per l’educazione verso i valori dello sport e anche l’idea di estendere tali valori (lavoro in squadra, tenacia, sana competizione e desiderio di ottenere dei risultati, volersi superare per il meglio, ecc..) al mondo del quotidiano, nei rapporti con le persone, nella concretezza della vita reale, anche nelle situazioni più disagiate e problematiche. Le due insegnanti insieme, con alcuni ragazzi del nuoto e alcune allieve della danza, il 5 gennaio sono stati i Re Magi intorno alla mensa del ristorante di don Pietro!  Gli  ospiti sono stati serviti in tre turni: ogni turno ha accolto e sfamato otto persone a tavola  accomodate per cinque tavoli. Un pasto speciale servito da questi ragazzi alla vigilia  dell’Epifania, un pasto allietato  dal suono del violino  della violinista Maria Vittoria Iannucci, amica da anni dell’insegnante di danza, che ha accolto con emozione l’idea di suonare  mentre veniva servito il pasto. Due allieve della maestra Alessia, Laura e Miriam,  hanno eseguito un balletto piuttosto intenso quanto a emozioni sulle note delicate e commoventi del film “Mission”. Cosa aggiungere? Una chiesa che diventa il palcoscenico di un’opera d’arte ideata e realizzata dal desiderio di più persone di condividere l’amore per la vita del prossimo: una rappresentazione degna dell’Epifania! E’ stata  sicuramente un’esperienza di condivisione,  di grande emozione e di grande testimonianza! In questo servizio che si realizza ogni giorno ci sono dei volontari fissi che spiegano e coordinano ogni momento di questo convivio e sono la signora Daniela e il giovane tunisino Slim, veramente incredibili nel loro impegno!

Grazie a persone come Alessia Malfetta e alle sue allieve, come Federica Di Luca e alla sua squadra di nuoto Appio 2009, alla dolcissima violinista Maria Vittoria Iannucci e ai tanti volontari che da sempre si dedicano a iniziative come questa, degne di lode e di stima!

Buona Epifania a tutti!

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