Papa Francesco ringrazia i giovani del servizio civile

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Sabato scorso papa Francesco ha incontrato, nell’aula Paolo VI, 7000 giovani del servizio civile nazionale, che attraverso alcuni progetti di lavoro hanno contribuito alla riuscita del Giubileo Straordinario della Misericordia: “La gratuità del volontariato anche per un tempo determinato rappresenta una ricchezza non solo per la società e per coloro che godono della vostra opera, ma anche per voi stessi e per la vostra maturazione umana”.

I giovani presenti all’udienza hanno prestato il servizio civile per i progetti: ‘Oasi della Misericordia’, all’interno di 12 Chiese del centro di Roma, garantendo accoglienza, orientamento e informazioni ai pellegrini; ‘Il Pane della Misericordia’, per un progetto di recupero alimentare puntato al contrasto della povertà in tre Chiese del Centro storico di Roma (Santa Croce in Gerusalemme, Santa Maria ai Monti e Santa Maria in Campitelli) e in tre Chiese della Periferia di Roma (Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, San Gelasio I a Casal dè Pazzi e San Pio da Pietralcina a Giardini di Roma);

ed ‘Il tempo dei legami intergenerazionali’, per incoraggiare e sostenere la partecipazione degli anziani e delle fasce deboli della popolazione ai luoghi previsti per le manifestazioni e gli eventi del Giubileo e per contrastare la solitudine prestando servizio presso alcune case di riposo. L’incontro con i ragazzi del Servizio civile è avvenuto in occasione dei 15 anni dalla promulgazione della legge che ha istituito in Italia il Servizio civile e permette di avere una visione diversa della società, come ha ricordato il papa:

“Il progetto di una società solidale costituisce il traguardo di ogni comunità civile che voglia essere egualitaria e fraterna. Esso è tradito ogni volta che si assiste passivamente al crescere della disuguaglianza tra le diverse parti sociali o tra le nazioni del mondo; quando si riduce l’assistenza alle fasce più deboli senza che siano garantite altre forme di protezione; quando si accettano pericolose logiche di riarmo e si investono preziose risorse per l’acquisto di armamenti; o ancora quando il povero diventa un’insidia e invece che tendergli la mano lo si relega nella sua miseria”.

Questo tempo dedicato dai giovani a servizio della società è per il papa una scelta importante per l’Italia: “La gratuità del volontariato, anche per un tempo determinato, rappresenta una ricchezza non solo per la società e per coloro che godono della vostra opera, ma anche per voi stessi e per la vostra maturazione umana. Voi siete una forza preziosa e dinamica del Paese: il vostro apporto è indispensabile per realizzare il bene della società, tenendo conto specialmente dei soggetti più deboli.

Il progetto di una società solidale costituisce il traguardo di ogni comunità civile che voglia essere egualitaria e fraterna. Esso è tradito ogni volta che si assiste passivamente al crescere della disuguaglianza tra le diverse parti sociali o tra le nazioni del mondo; quando si riduce l’assistenza alle fasce più deboli senza che siano garantite altre forme di protezione; quando si accettano pericolose logiche di riarmo e si investono preziose risorse per l’acquisto di armamenti, una piaga attuale; o ancora quando il povero diventa un’insidia e invece che tendergli la mano lo si relega nella sua miseria”.

Infine ha invitato i giovani a proseguire la propria vita nella ricerca del suo senso, ringraziando l’Italia per questa opportunità: “Cari giovani, vi auguro di seguire la via che dà pienezza di significato e di gioia alla vostra vita. Questa via non è uguale per tutti, ma ognuno può trovare quella più adatta alla sua personalità, ai suoi doni, alla sua situazione.

Vi sono tuttavia delle coordinate comuni, al di fuori delle quali non è possibile trovarla, e una di queste coordinate è proprio quella del servizio. Sicuramente la strada del servizio va controcorrente rispetto ai modelli dominanti, ma in realtà ognuno di noi si sente contento e realizzato solo quando è utile per qualcuno”.

Ed in un’indagine svolta da Isfol-Inapp su 1.500 giovani, che hanno svolto il servizio nel 2014-15, è risultato che il 39,3% di essi lavora ed il 12,9% studia e lavora; il 15,2% studia esclusivamente e tra gli occupati il 61% ha un lavoro continuativo con contratto; inoltre il 10% di chi ha un lavoro lo ha ottenuto proprio grazie al servizio civile.

Il 77% utilizza nel proprio lavoro le competenze apprese nel servizio civile. Il 29,1% risiede al Nord, il 21,7% al Centro, il 29,6% nel Sud e il 19,6% nelle Isole. Relativamente ai titoli di studio, il 47% è laureato, il 49% diplomato, il 4% si ferma alla licenzia media. Il 95% di chi ha fatto il servizio civile ritiene di aver accresciuto le proprie competenze, il 97% rifarebbe la scelta compiuta e il 69% considera il servizio civile importante per la vita professionale.

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