In Italia proseguono gli incontri dell’Alleanza contro la Povertà

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L’Alleanza contro la povertà in Italia ha incontrata a fine giugno il ministro Giuliano Poletti, il sottosegretario Franca Biondelli e il direttore generale del Ministero, Raffaele Tangorra per dibattere sul ddl c 3594 ‘delega recante norme relative al contrasto della povertà’, in discussione alla Camera.

In tale occasione l’Alleanza ha ribadito la necessità che la misura in discussione sia composta da due elementi: un sostegno al reddito e una contestuale attivazione di percorsi di inclusione sociale. L’accesso alla misura dovrà riguardare una platea di beneficiari selezionata in primis in base alla prova dei mezzi, ricorrendo ad esempio all’Isee ed eventuali altre sue componenti, al fine di determinare la condizione reddituale effettiva. La misura, per la parte di sostegno al reddito, dovrebbe poi essere graduata in base a tali criteri.

Infine, è stata ribadita l’universalità della misura, con conseguentemente superamento delle categorie. L’Alleanza ha sottolineato la necessità di superare l’attuale frammentarietà delle misure, a partire dalla social card, gradualmente riassorbendo i destinatari nella misura unica man mano che viene implementata.

E prepara la ‘battaglia’ per la riapertura del Parlamento a settembre, quando inizierà l’iter legislativo al Senato. In vista di tale passaggio rivolge a tutti i componenti dell’Assemblea di Palazzo Madama un appello alla responsabilità di fronte al problema della povertà, confermato nella sua gravità dai dati Istat.

In particolare l’Alleanza ha chiesto l’estensione universale delle misure adottate contro la povertà, superando un carattere di categorialità, accompagnate da una adeguata copertura finanziaria che dovrà essere confermata, e il più possibile rafforzata, nella prossima legge di stabilità, in modo da consentire il celere avvio di un piano organico e pluriennale di lotta alla povertà.

Infatti l’Istat ha stimato che nello scorso anno in Italia le famiglie in condizione di povertà assoluta sono 1.582.000 e gli individui sono 4.598.000. L’incidenza della povertà assoluta aumenta al Nord sia in termini di famiglie (da 4,2 del 2014 a 5,0%) sia di persone (da 5,7 a 6,7%) soprattutto per l’ampliarsi del fenomeno tra le famiglie di soli stranieri (da 24,0 a 32,1%). Segnali di peggioramento si registrano anche tra le famiglie che risiedono nei comuni centro di area metropolitana (l’incidenza aumenta da 5,3 del 2014 a 7,2%) e tra quelle con persona di riferimento tra i 45 e i 54 anni di età (da 6,0 a 7,5%).

Nel frattempo nelle regioni continuano gli incontri per le presentazioni del progetto. Per esempio nelle Marche Fabio Corradini, Co-Portavoce Alleanza contro la Povertà regionale e Coordinatore Ufficio Welfare e Politiche Sociali delle ACLI Marche, ha ripercorso le tappe regionali dell’Alleanza, che si è costituita il 17 ottobre 2015:

“Il REIS è una misura nazionale rivolta a tutte le famiglie che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta e consiste in un trasferimento monetario adeguato a farle uscire da questa condizione, accompagnato da servizi alla persona per l’attivazione e il reinserimento sociale. Si prevede che la sua introduzione si articoli in un piano quadriennale, che permetta così di suddividere lo sforzo attuativo e di diluire l’impegno finanziario richiesto nel tempo.

Il REIS costituisce un livello essenziale delle prestazioni ai sensi dell’art 117 della Costituzione ed è il primo inserito nelle politiche sociali del nostro paese. Con il REIS si arriverebbe a un aumento medio del reddito del nucleo familiare dell’86%. Il principio guida risiede nell’inclusione sociale: dare alle persone l’opportunità di costruire percorsi che, nei limiti del possibile, permettano di uscire dalla condizione di marginalità”.

Ed a febbraio scorso l’Alleanza contro la povertà ha organizzato un primo seminario di approfondimento d’intesa con la Regione Marche con l’obiettivo di “coinvolgere le reti territoriali di prossimità di emanazione delle nostre associazioni e non solo per aumentare la consapevolezza dei nostri aderenti e la presenza territoriale attiva sul tema della povertà, per poi andare a coinvolgere ulteriori soggetti per lo sviluppo di progetti e lavoro comune sul territorio in iniziative sperimentali a supporto ed integrazione”.

A questo punto Corradini ha affermato che è stato proposto di sperimentare il REIS nella Regione Marche su un campione di 200 famiglie: “L’obiettivo è di allargare il bacino dei possibili beneficiari degli interventi: dalle famiglie con figli minori e figli disabili attualmente tutelate dal SIA, si intende coinvolgere anche altre famiglie sotto la soglia della povertà che rispondono ad altri requisiti come ad esempio famiglie con anziani o con figli non minori.

L’investimento proposto alla Regione Marche è di circa € 1.000.000… Siamo pronti a dare il nostro contributo, come abbiamo fatto storicamente da sempre e continueremo a fare, di idee, proposte e progetti da realizzare mettendo a disposizione le nostre specificità e professionalità!”

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