Aumenta la droga tra i giovani italiani

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Nei giorni scorsi sono stati presentati due interessanti studi sul consumo di droga in Italia, che evidenziano l’aumento negli ultimi anni, totalmente cambiato, come ha sottolineato il dott. Riccardo C. Gatti, responsabile SIAPAD e Direttore Dipartimento dipendenze ATS Milano, curatore del primo studio organico sul consumo di sostanze psicoattive illegali e altre dipendenze in Lombardia, che prende in esame la fascia dai 15 ai 64 anni:

“Attraverso Internet nascevano nuovi modi di relazionarsi, di comunicare ma anche di costruire informazioni, di vendere prodotti e di consumarli. Così viviamo ormai il paradosso di considerare le droghe ‘quelle di una volta’, mentre il rapporto che abbiamo con l’alterazione voluttuaria dello stato mentale è completamente cambiato. Non è più necessariamente devianza, non più stile di vita e forse nemmeno fenomeno di consumo, inteso come qualcosa di determinato da chi vende.

Apparentemente le relazioni tecniche ci parlano di fenomeni che numericamente sembrano stabili nel tempo. In realtà, attraverso questi fenomeni passano milioni di persone. Alcune, attraversandoli, si spostano verso condizioni di dipendenza patologica, altre no ma attraversano per fasi della loro vita condizioni di rischio pesante per la salute fisica e psichica. Spesso non ne sono consapevoli perché pensano che l’aver scelto un particolare tipo di alterazione, senza esserne dipendenti sia, in qualche modo, protettivo.

Anche ‘l’opinione pubblica’ in generale sembra aver sviluppato una sorta di tolleranza rispetto a situazioni di consumo che sono molto diffuse e, d’altra parte, diversi Paesi si trovano ‘spiazzati’ da una tendenza diffusa e di non facile lettura che vede lo spostamento continuo verso l’utilizzo di sostanze lecite (farmaci compresi) per alterarsi o per modulare il proprio stato mentale. Il confine tra ‘droghe’ (illecite), farmaci e sostanze in grado di alterare lo stato mentale, non essendo considerate droghe, è diventato molto sottile.

Insomma, come dicevamo all’inizio, il ‘fenomeno droga’ è cambiato e contiene al suo interno situazioni vecchie e nuove in rapida mutazione”. Nel rapporto è evidenziato che il 12,7% dei cittadini lombardi tra i 15 e i 64 anni ha assunto droga nell’ultimo anno (uno su quattro aveva meno di 24 anni); oltre il 15% si è ubriacato, un terzo consuma abitualmente tabacco mentre un quarto ha giocato d’azzardo. Ecco i dati salienti della ricerca.

Per quanto riguarda le droghe a dichiarazione di consumo ‘almeno una volta negli ultimi dodici mesi’ di una sostanza psicoattiva illegale riguarda circa 820.000 persone con un andamento decrescente rispetto al crescere dell’età. Di questi, circa 700.000 ne hanno dichiarato il consumo anche negli ultimi trenta giorni. Nel campione di chi dichiara di aver consumato almeno una volta, negli ultimi dodici mesi, una sostanza psicoattiva illegale, 1 intervistato su 4 ha un’età inferiore ai 24 anni e 1 su 5 un’età fra i 25 e i 34 anni. Le ricerche confermano la cannabis quale sostanza più diffusa. La ricerca sulla popolazione generale conferma la diffusione del consumo.

L’11% degli intervistati dichiara di averne fatto uso. Anche in questo caso le fasce di età più giovani sono più interessate al consumo, in particolare tra i 15-24 anni si accentua maggiormente l’utilizzo con il 29% di utilizzatori che dichiarano un consumo di almeno una volta l’anno. Oltre l’80% di chi ha dichiarato un consumo almeno una volta nell’anno ne dichiara anche un consumo negli ultimi 30 giorni (il 24% sul totale degli intervistati). Nel 2014, anno dell’ultima rilevazione, l’8% degli studenti di 11 anni ha dichiarato l’uso di cannabis ma nella fascia d’età dei 15 anni la percentuale sale al 26,6%.

Per quanto riguarda la diffusione dell’alcol tra i cittadini lombardi compresi tra i 15 ed i 64 anni, circa un milione di persone (15- 64 anni) dichiara di essersi ubriacato nell’ultimo anno; nella fascia più giovane, tra i 15 ed i 24 anni, si è ubriacata una 1 su 3. Osservando anche un’altra ricerca condotta nella popolazione scolastica lombarda di età compresa tra 15-19 (ESPAD) emerge che il 66,5% dei ragazzi di 15 anni ha utilizzato alcol negli ultimi 12 mesi. Osservando un’altra fonte HBSC, che osserva la popolazione scolastica di 11-13 e 15 anni si nota che cambiano gli stili di consumo (diffusione di modalità binge e ricerca dell’alterazione mentale).

Per il gioco D’azzardo risulta negli ultimi 30 giorni un cittadino su quattro ha giocato d’azzardo (videopoker, casinò, slot machine, lotto/superenalotto, gratta e vinci, Video lottery). Inoltre più di 700.000 cittadini lombardi hanno usato cannabis: nella fascia di età tra i 15 ed i 24 anni, il numero è pari a quasi un terzo della popolazione intervistata; invece il consumo di ecstasy è attorno all’1,2% sulla popolazione generale lombarda con modesto aumento negli ultimi anni.

Il consumo di ecstasy, o meglio di tutte le sostanze che rientrano in questo nome commerciale dopo un picco nel 2007 e una graduale caduta sino al 2011 sembra ora, purtroppo, in ripresa anche a livello nazionale. Ancor più della cannabis, il consumo di ecstasy coinvolge tipicamente le fasce più giovanili under 24 anni. E’ un consumo frequente nei fine settimana. HBSC rileva il consumo di ecstasy anche fra i 15enni (1,2%) con una prevalenza fra le femmine (1,4% femmine e 0,7% maschi).

Anche dalla Comunità di San Patrignano arrivano segnali preoccupanti, come ha dichiarato il coordinatore del Comitato sociale della comunità, Antonio Tinelli, in conferenza stampa a Bologna: nel 2015 “ci sono stati 468 ingressi, con un aumento del 20% rispetto al 2014, e quest’anno, stando ai numeri dei primi mesi, prevediamo un ulteriore 20% in più di ingressi”.

Nel dettaglio, i nuovi arrivati sono stati 391 ragazzi (età media 29 anni) e 77 ragazze (età media sui 26 anni), di cui 30 minorenni. Gli stranieri sono 35, di cui 18 extracomunitari, e provengono da tutti i continenti, esclusa l’Oceania. Altro dato significativo è quello dei tossicodipendenti di seconda generazione: oltre il 27% dei ragazzi entrati in comunità nel 2015 ha uno (130 ragazzi) o entrambi (30 ragazzi) i genitori con qualche dipendenza, principalmente alcol o eroina.

Nel 24% dei casi (111 ragazzi) si tratta del padre), e nel 9% (44 ragazzi) della madre. Tra le droghe, la più utilizzata è la cocaina, usata da 395 persone, oltre l’86% del totale. Segue l’hashish all’84% (385 persone), mentre il 58% ha fatto uso di ecstasy (265) o eroina (267). Tra le altre sostanze particolarmente utilizzate, spiccano le anfetamine (40%), gli allucinogeni (38%) e la ketamina (33%).

Quella da eroina rappresenta comunque la dipendenza primaria per il 40% dei neo-entrati a San Patrignano, che sono per il 92% poliassuntori, vale a dire che hanno fatto uso di più di uno stupefacente. Appena 37, invece, quelli che hanno provato solo una sostanza: per 24 di loro si tratta della cocaina, per 10 dell’hashish e per tre dell’eroina. Tra i 468 entrati in comunità nel 2015, il 58% non ha mai fatto uso di droghe per via iniettiva, anche se il 40% dei consumatori di cocaina arriva a farne uso proprio iniettandosela.

Molto simili anche le storie delle dipendenze dei ragazzi: tutti hanno iniziato a fare uso di droga intorno ai 14-15 anni, di solito fumando hashish, per poi passare alle droghe sintetiche verso i 16-17 anni, e alla cocaina e all’eroina arrivati a 18 anni. Solo verso i 21 anni, invece, si inizia a fare uso di droga iniettandosela.

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