Valencia: i cattolici in piazza contro i manifesti blasfemi

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Dopo il polverone sollevato per le esternazioni pro famiglia, il card. Antonio Cañizares Llovera, è protagonista della convocazione popolare per un pubblico atto di riparazione nel quale si è pregato il Santo Rosario, seguito da una Messa celebrata nella Cattedrale della città.

Il motivo è riconducibile ai deprecabili atti di blasfemia nella città di Valencia, i cui muri sono stati imbrattati da manifesti che ritraggono in un bacio lesbo, la Virgen de los Desamparados e la Virgen de Montserrat, con la frase ‘Contro la sacra oppressione. Ama come ti pare’. Le due Vergini sono molto venerate sia a Valencia che nella Catalogna. L’irrispettoso atteggiamento si somma alle note vicende del card. Llovera, il quale rischia fino a tre anni di reclusione per ‘incitamento all’odio’.

Dalla democratica Spagna arriva un segnale ben preciso: la libertà religiosa è tale sino a che non intacca le lobby detentrici del potere economico. Mettersi contro equivale a inimicarsi l’opinione pubblica, come d’altronde è successo al Porporato. Il suo “ribadire posizioni note e condivise all’interno delle strutture ecclesiali” lo ha posto dinanzi una gogna mediatica che trova nel Parlamento della Comunidad Valenciana, il giudice e il boia del suo destino.

Si ricorda che la critica del Prelato nasce dalla legge che se approvata, obbliga le scuole statali a svolgere corsi di educazione sessuale ai bambini; inoltre, la norma prevede anche il cambio di sesso nei confronti dei minori, mediante percorsi chirurgici e farmacologici. I genitori? Secondo la legge non occorre il loro permesso per il cambiamento sessuale.

Un radicale stravolgimento antropologico che secondo i gruppi Lgbt dovrebbe passare inosservato, come tra le più ovvie procedure del progresso. Durante la manifestazioni in difesa delle immagini mariane, l’Arcivescovo di Valencia è apparso tranquillo e forte dei passi compiuti.

Durante l’omelia della Celebrazione eucaristica, a conclusione del momento di preghiera ha dichiarato: “Devo andare controcorrente anche se questo è politicamente scorretto, come ha fatto Gesù”. Inoltre aggiunge che l’ideologia gender è “peggiore di tutte le ideologie della storia”, perché ha la pretesa di eliminare il concetto di creazione a beneficio di un’autodeterminazione dell’uomo nei confronti della propria natura”.

Ciò che desta perplessità non è tanto l’attacco contro un rappresentante di una componente religiosa bensì quella a delle icone sacre emblema di un’identità culturale locale. Le due ‘Vergini’ hanno una storia riconducibile a quella di Valencia e della Catalogna; non è plausibile cancellare con un colpo di spugna la memoria di un popolo in nome di una ideologia individualista.

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