Dipingere la misericordia

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La piccola, ma intensa, mostra “La misericordia nell’arte. Itinerario giubilare tra i capolavori dei grandi artisti Italiani”  si visita a Roma – nei locali al piano terra de Musei Capitolini nel Palazzo dei Conservatori – fino al 27 Novembre 2016. La mostra è stata promossa da Roma Capitale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e Cultura in occasione del “Giubileo della misericordia” indetto dal Papa Francesco I. Sul piano religioso attuale, il Papa ha invitato a riflettere sul principio della misericordia “in questi tempi di turbolenza spirituale, di odio e di persecuzione”, come difesa della umanità dell’umano  e traduzione pratica dell’amore verso Dio che si esterna nell’amore per l’altro essere umano.

Mettendo a frutto riflessioni di teologia morale, vediamo che il tema della misericordia si pone al centro dell’ etica cristiana come ampliamento e approfondimento della virtù teologale della “carità”. Tutti ricordano l’elenco delle SETTE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE: 1 – Consigliare i dubbiosi, 2 – Insegnare agli ignoranti, 3 – Ammonire i peccatori, 4 – Consolare gli afflitti, 5 – Perdonare le offese, 6 – Sopportare pazientemente le persone moleste, 7 – Pregare Dio per i vivi e per i morti. Come pure ricordano le SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE: 1 – Dar da mangiare agli affamati, 2 – Dar da bere agli assetati, 3 – Vestire gli ignudi, 4 – Alloggiare i pellegrini, 5 – Visitare gli infermi, 6 – Visitare i carcerati, 7 – Seppellire i morti. Ebbene, nell’arte sacra (ma anche in quella profana) numerosi artisti, in ogni epoca, hanno cercato di dare concretezza iconica e narrativa ai doveri che costituiscono il cuore del pensiero cristiano.

Alcuni artisti, tra quelli in mostra, hanno adottato l’icona della Madonna della Misericordia – cioè la Vergine che accoglie sotto il suo mantello il popolo cristiano dei sofferenti – allo scopo di raffigurare il punto di unificazione di tante e differenti prescrizioni caritative. La più nota è il “Polittico della Misericordia” di Piero della Francesca (1444 -1464), che si trova a Borgo San Sepolcro ed è documentato in mostra da un pannello didattico. Altri artisti, invece, hanno preferito – pur ponendo la Vergine come auspice della misericordia – di raffigurare la silloge delle virtù caritative nella loro diversità senza sottometterle esplicitamente ad un principio unificatore. Tra questi vi è il celeberrimo dipinto di Caravaggio “Le opere della misericordia” (1606-1607) che si trova a Napoli al Pio Monte della misericordia e che nella mostra ai Capitolini è ricordato da un pannello fotografico.

I dipinti in mostra sono di varia provenienza e di varia epoca. Vi si vedono: un dipinto del ‘300 attribuito a Taddeo di Bartolo della Pinacoteca Nazionale di Siena, una tavola di Raffaello Botticini della Pinacoteca Nazionale di Bologna, uno stendardo processionale di Niccolò Alunno proveniente dalla Pinacoteca Comunale di Assisi, una tavola dei primi del Cinquecento di Cola da Orte del Museo d’Arte Sacra di Orte, una tela di Jacopo Zanguidi detto Il Bertoja della Galleria Nazionale di Parma, un dipinto di Vincenzo Tamagni proveniente dal Museo Civico e Diocesano di Montalcino.

Vi sono poi i pittori che si sono soffermati su singole azioni misericordiose. Al proposito si vedono in mostra un bassorilievo di Pietro Bernini del Museo Nazionale di San Martino di Napoli che raffigura appunto il santo nell’atti di tagliare il suo proprio mantello, la Carità Romana di Guido Reni delle Gallerie degli Uffizi e di Bartolomeo Manfredi della Galleria Palatina di Palazzo Pitti di Firenze, l’Elemosina di Bartolomeo Schedoni del Museo di Capodimonte, un dipinto di Pierre Subleyras del Museo di Roma, il Buon Samaritano di Mattia Preti proveniente da Cosenza, la Deposizione di Sisto Badalocchio della Galleria Borghese e di Francesco Manno proveniente da Palazzo Chigi di Ariccia.

Una visione laica della misericordia è illustrata dal dipinto di Gioacchino Toma che nel 1874 raffigurò “Luisa Sanfelice in carcere”, imprigionata e in attesa di impiccagione (rinviata perché ritenuta incinta). Era stata condannata a seguito della sua, sia pur indiretta, partecipazione alla Repubblica napoletana del 1799. La mostra è stata curata da Maria Grazia Bernardini e Mario Lolli Ghetti, Il catalogo è edito dalla Gangemi Editore.

Nella foto: Niccolò Alunno, “Madonna della Misericordia”, stendardo processionale, tempera su tela, XV sec., cm 177×118, ASSISI – PINACOTECA COMUNALE, PALAZZO VALLEMANI.

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