Siria: a Sadad i cristiani ritornano a casa

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A cinque anni dall’inizio dell’infinita guerra civile in Siria, buone notizie sul fronte della città di Sadad. Si registra infatti una controtendenza: il ritorno invece che la fuga di famiglie cristiane, pronte a ricominciare.

La paura per un conflitto feroce e senza regole, in una lotta senza esclusione di colpi da parte dell’Isis, verso chi non è il linea con il loro credo mortifero, ha costretto all’esodo di massa nella speranza di un sicuro ritorno. Sembra proprio che quel giorno sia arrivato.

Come riferisce il sindaco della città siriana, Suleiman al Khalil: “I cristiani che avevano lasciato la Siria per l’Europa cominciano a tornare a Sadad e anche in altre città”. Ad incentivare il contro esodo in patria, suggerisce il primo cittadino, è la “fiducia suscitata dal successo delle operazioni militari sostenute dalla Russia e dalla perdurante tenuta del cessate il fuoco concordato a Monaco di Baviera il 12 febbraio”.

Prima del conflitto bellico, Sadad era una cittadina di 12.000 abitanti, quasi prettamente a matrice cristiana e siro ortodossa. Per la sua composizione religiosa è stata presa di mira dalle forze jihadisti, con atti vandalici e angherie di sorta. Nel cuore della guerra, erano in migliaia i cristiani ad abbandonare le proprie dimore, compreso l’Arcivescovo Selwanos Boutros Alnemeh, Metropolita siro-ortodosso di Homs e Hama.

Con la temporanea conquista della città avvenuta nell’ottobre del 2013 ad opera del califfato, le atrocità e i massacri dei civili sono stati tra i più feroci. A confermarlo sono i ritrovamenti di fosse comuni nelle quali erano accatastati i cadaveri. Anche a Novembre dello scorso anno i jihadisti dello Stato Islamico Daesh hanno provato l’offensiva contro il blocco dell’esercito locale.

Purtroppo, nonostante l’esito della guerra interessi per motivi diversi numerosi Stati nella regione e nel mondo, solo alcuni si sono schierati combattendo in Siria. Grazia al miglioramento della situazione geopolitica, riferisce Suleiman al Khalil “negli ultimi tre mesi, almeno cento cristiani di Sadad fuggiti fuori dalla Siria hanno fatto ritorno alle proprie case, e si attende presto il rientro di altri duecento”. Dal punto di vista culturale, sociale e religioso, la zona in cui si trova la cittadina è di notevole rilevanza.

A circa 14 chilometri dalla strada che unisce Damasco a Homs, è ricca di Chiese cristiane, il cui numero si attesta a 15 edifici di culto. Preservare la storia e la tradizione di un popolo è un dovere che aldilà del credo religioso, deve essere garantita dalle agende politiche degli Stati che si possono definire ‘civili’.

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