Papa Francesco: “mansuetudine, umiltà, tenerezza” vs. “superbia, intolleranza e durezza”

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Contrapporre “mansuetudine, umiltà e tenerezza” a “superbia, intolleranza e durezza”. È la ricetta di Papa Francesco all’Angelus. Una ricetta che viene direttamente dallo “Spirito Santo”, e che viene data ai fedeli nel giorno del Battesimo del Signore. Alle 9.30, Papa Francesco ha celebrato messa nella Cappella Sistina – l’altare con alle spalle l’imponente “Giudizio Universale” di Michelangelo, gli affreschi che includono anche il Battesimo di Gesù del Perugino – e come da tradizione ha concluso il tempo del Natale battezzando neonati. Erano in 26, quest’anno, 13 bambine e 13 bambini. E il filo rosso delle due celebrazioni – Messa ed Angelus – è proprio il senso del Battesimo di Gesù.

Un Battesimo che “va testimoniato tutti i giorni”, dice Papa Francesco durante l’Angelus. Nell’omelia della Messa, al mattino, ha invitato i genitori a conservare la fede chiesta per i bambini all’inizio della celebrazione. “Alla fine – dice il Papa – non dimenticate che la più grande eredità che voi potete dare ai vostri bambini è la fede. Cercare che non venga persa. Farla crescere e lasciarla come eredità. (…) Vi auguro che siate capaci di far crescere questi bambini nella fede. E che la più grande verità che loro ricevono da voi sia proprio la fede”.

È un giorno importante, quello del Battesimo. Dalla finestra dell’Appartamento nel Palazzo Apostolico, Papa Francesco rinnova ancora una volta l’invito (il “compito per casa”) di andare a cercare la data del Battesimo, di ricordarla, perché il Battesimo ci eleva ad una “dignità stupenda” quella di “essere figli di Dio”. Questa dignità, però, “comporta la responsabilità di seguire Gesù, il Servo obbediente, e riprodurre in noi stessi i suoi lineamenti: mansuetudine, umiltà e tenerezza”. Una sequela non facile, in un mondo in cui c’è tanta “intolleranza, superbia, durezza”.

Eppure, “con la forza dello Spirito Santo, tutto è possibile,” perché questo – “ricevuto per la prima volta nel giorno del nostro Battesimo, ci apre il cuore alla verità, a tutta la verità”.

Spiega Papa Francesco: “Lo Spirito spinge la nostra vita sul sentiero impegnativo ma gioioso della carità e della solidarietà verso i nostri fratelli. Lo Spirito ci dona la tenerezza del perdono divino e ci pervade con la forza invincibile della misericordia del Padre. Non dimentichiamo che lo Spirito Santo è una presenza viva e vivificante in chi lo accoglie, prega in noi e ci riempie di gioia spirituale”.

C’è anche, nelle parole del Papa, lo spirito missionario della Chiesa. Il Papa sottolinea che “il Battesimo si riceve una volta sola, ma va testimoniato tutti i giorni”, in quanto “è vita nuova da condividere e luce da comunicare, specialmente a quanti vivono in condizioni non degne dell’uomo e camminano su sentieri tenebrosi”.

Una testimonianza che la Chiesa dà su tutti i fronti. Sono molti i battezzati perseguitati per la sola ragione della loro fede. Il cristianesimo risulta essere la religione più perseguitata del mondo. Parlerà forse anche di questo Papa Francesco l’11 gennaio, di fronte al Corpo Diplomatico Accreditato presso la Santa Sede. È il primo discorso ufficiale dell’anno, e rappresenta un po’ il riepilogo della situazione mondiale. Rappresenta anche parte dell’impegno missionario della Chiesa, che anche attraverso la sua attività diplomatica testimonia quella “vita nuova da condividere e luce da comunicare, specialmente a quanti vivono in condizioni non degne dell’uomo e camminano su sentieri tenebrosi” di cui ha parlato Papa Francesco.

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