La Pasqua del Natale di Cristo

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Nell’incanto dello stupore e col canto della gioia e della gratitudine, Natale celebra la Festa nuziale tra Dio e la sua umanità redenta. Nel Verbo fatto carne, la Gloria di Dio riveste di splendore la povertà dell’uomo. Nel Natale si rivive la perenne effusione dello Spirito del Padre e del Figlio sul nato Bambino, sulla Madre sua e su tutta la Chiesa, Corpo e Sposa di Cristo Signore. La partecipazione alla divina Liturgia ci fa pregustare il Paradiso sceso in terra nel momento dell’Incarnazione quando l’essere umano resta per sempre divinizzato!

 

Vieni,

ti aspettiamo,

o Verbo eterno del Padre!

Tu solo conosci il momento,

Tu solo sai ciò che chiedi ai tuoi servi

e sveli, a colui che ti ama,

il mistero nascosto nei secoli

e a noi rivelato nel tempo.

Vieni,

o incarnata Umiltà di Dio!

Dentro e attorno a noi

si distendono le rovine di morte,

amaro frutto dell’ umano orgoglio.

E noi, dispersi in mille confusi frammenti,

avvizziti come foglie secche

cadute sul suolo d’iniquità,

attendiamo Te,

o Amore increato, che crei e redimi.

Vieni,

o Splendore della Gloria del Padre!

Vieni a rischiarare le nostre tenebre.

Vieni a infiammarci col Fuoco del tuo Spirito:

Gioia divina che sgorga dal cuore,

Unzione crismale che ha fatto di noi

veri figli amati del Padre.

Vieni,

Tu, Sposo e Signore!

Prepara in noi la tua fedeltà

come veste nuziale,

come lampada accesa,

Ti aspettiamo

in quest’ora del nostro vegliare.

Ti aspettiamo

nell’ultima notte del mondo

quando poi ti vedremo

nel giorno radioso pasquale

delle Nozze eterne e beate.

Vieni!

LA GLORIOSA RISURREZIONE

 

Natale ha il suo senso compiuto nella Pasqua, in cui domina l’aspetto dinamico, attivo e completo dell’umana redenzione. Il Verbo, incarnato nel tempo, ci riscatta offrendo la sua umanità sul patibolo di morte, facendola uscire dal sepolcro, viva e trasfigurata primizia e tipo dell’uomo redento e glorificato. Il Natale è l’inizio della Redenzione, la Pasqua è il suo pieno compimento.

Paolo VI, con raffinata espressione, parla del Natale come “liturgia inaugurale, cosmica e ineffabile, che celebra il canto dell’Alleanza nuova tra Iddio dell’eternità e gli uomini della storia, tra il cielo e il mondo, tra la gloria del Regno, ancora per noi invisibile e venturo, e la scena terrestre, splendida e tormentata”. La divina Liturgia è memoria e pregustazione del Mistero di Gloria, dove l’agire umano è per sempre divinizzato.

 

Alla luce del mattino rinasce il mondo!

Stupore d’estasi

per l’Architetto che crea.

All’abbraccio e al bacio del Padre,

con braccia spalancate

con labbra contorte da fiele di dolore

su Croce vivificante,

il Figlio si consegna al Volere

per dare morte alla morte.

S’arrotola la pietra

esplode dal sepolcro la Vita

nella Liturgia inaugurale

dell’Alleanza cosmica e ineffabile

tra Eternità di Dio e storia dell’uomo.

Alla luce dell’Eterno Primo Mattino rinasce il mondo!

Stupore d’estasi

per l’Amore che ricrea, redime e divinizza.

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