Comincia l’Anno Santo. Papa Francesco apre la Porta Santa, il primo pellegrino è Benedetto XVI

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Il primo pellegrino ad attraversare la Porta Santa è il Papa emerito Benedetto XVI. Attende nell’atrio della Basilica di San Pietro, seduto, e quando Papa Francesco arriva si mette in disparte, dietro lui, leggermente spostato a destra, a fianco all’Arcivescovo Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia e suo segretario particolare. Papa Francesco dice la formula di rito, apre la Porta Santa, entra in Basilica, e subito dopo di lui, con passo incerto e sguardo fermo, entra Benedetto XVI, sorretto dal suo segretario. Appena entrato, il saluto e l’abbraccio tra Papa e Papa emerito: si apre così l’Anno Straordinario della Misericordia.

Papa Francesco lo ha voluto aprire nel segno di Maria, nel giorno dell’Immacolata Concezione. Ed è, da tradizione, una giornata romana per Papa Francesco, che da sempre si è voluto far definire vescovo di Roma. Nel pomeriggio, si reca al monumento dell’Immacolata Concezione in Piazza di Spagna (in realtà, piazza Mignanelli, appena adiacente) e poi davanti all’icona di “Maria, Salus Populi Romani” in Santa Maria Maggiore, che lui conosce bene: va a venerarla all’inizio e alla fine di ogni viaggio apostolico.

È un Anno Santo Straordinario con varie novità. Innanzitutto, non sembra legato ad una ricorrenza particolare. Quando Pio XI ne promulgò uno nel 1933, e poi quando Giovanni Paolo II ne proclamò un altro nel 1983, si celebrava il 1900esimo e il 1950esimo anniversario della morte e Resurrezione di Cristo. Si parla dunque di un Giubileo tematico. Ma in realtà, una ricorrenza c’è: l’8 dicembre 1965 il Beato Paolo VI chiudeva il Concilio Vaticano II. A cinquanta anni da quella assise, Papa Francesco proietta dunque la Chiesa nell’anno della misericordia. Un anno che terminerà il 20 novembre 2016, Solennità di Cristo Re.

E il Concilio è ben presente nell’omelia di Papa Francesco, che chiede di entrare nell’Anno Santo con lo spirito del Buon Samaritano. Chiede, il Papa, uno slancio missionario, come nel Concilio Vaticano II, che era stato “un vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo. Un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa ad uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in sé stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario. Era la ripresa di un percorso per andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro… dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo”.

Papa Francesco spiega nell’omelia che l’Anno Santo è “dono di grazia. Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia. Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia! Sì, è proprio così. Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma”.

Il Papa si è poi concentrato sulla festa dell’Immacolata Concezione, una festa che “esprime la grandezza dell’amore di Dio. Egli non solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a prevenire la colpa originaria, che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo. E’ l’amore di Dio che previene, che anticipa e che salva”.

Certo, ammonisce il Papa, c’è sempre “la tentazione della disobbedienza, che si esprime nel voler progettare la nostra vita indipendentemente dalla volontà di Dio. E’ questa l’inimicizia che attenta continuamente la vita degli uomini per contrapporli al disegno di Dio. Eppure, anche la storia del peccato è comprensibile solo alla luce dell’amore che perdona. Se tutto rimanesse relegato al peccato saremmo i più disperati tra le creature, mentre la promessa della vittoria dell’amore di Cristo rinchiude tutto nella misericordia del Padre”.

Il tema dell’Immacolata Concezione è stato ripreso poi nell’Angelus, che il Papa ha tenuto come tradizione sul balcone del Palazzo Apostolico. Ad ascoltarlo, i fedeli che non avevano attraversato la Porta Santa dopo Papa, Papa emerito, cardinali e delegazioni (tra cui il presidente della Repubblica Mattarella).

Dice Papa Francesco all’Angelus che il male in Maria “è stato sconfitto prima ancora di sfiorarla, perché Dio l’ha ricolmata di grazia”, e così “l’Immacolata è diventata icona sublime della misericordia divina che ha vinto sul peccato. E noi, oggi, all’inizio del Giubileo della Misericordia, vogliamo guardare a questa icona con amore fiducioso e contemplarla in tutto il suo splendore, imitandone la fede”. Sottolinea Papa Francesco che la solennità dell’Immacolata Concezione “ci ricorda che nella nostra vita tutto è dono, tutto è misericordia.” E la misericordia è – aggiunge il Papa – “il tratto fondamentale del volto di Cristo: quel volto che noi riconosciamo nei diversi aspetti della sua esistenza: quando va incontro a tutti, quando guarisce gli ammalati, quando siede a tavola con i peccatori, e soprattutto quando, inchiodato sulla croce, perdona; lì noi vediamo il volto della misericordia divina”.

Al termine dell’Angelus, dopo aver salutato vari gruppi tra cui l’Azione Cattolica, il Papa dà appuntamento al monumento dell’Immacolata di Piazza di Spagna, dove va il pomeriggio per affidare “la Chiesa e l’intera umanità, in modo particolare la città di Roma”.

Per l’occasione, Papa Francesco ha composto personalmente una preghiera per la Madonna. Arriva in piazza di Spagna poco prima delle 16 del pomeriggio, e ci sono già ad aspettarlo 100 disabili portati dall’UNITALSI (che al mattino sono stati anche all’apertura della Porta Santa), mentre prima di lui ha reso omaggio al monumento – anche questa una tradizione – una delegazione delle ACLI.

Il monumento all’Immacolata di Piazza di Spagna fu inaugurato da Pio IX nel 1857. Fu questo Papa, devotissimo della Madonna, a proclamare il dogma dell’Immacolata Concezione nel 1854. Pio XII usava mandare una corona di fiori in omaggio alla Vergine nel giorno dell’Immacolata, e tuttavia fu Giovanni XXIII il primo Papa che, l’8 dicembre 1858, uscì dalla mura vaticane per andare personalmente a deporre ai piedi del monumento un cesto di rose bianche, e poi andò a Santa Maria Maggiore. Da lì, cominciò la consuetudine della visita dei Papi a piazza di Spagna e Santa Maria Maggiore.

Nella preghiera da lui composta, Papa Francesco si rivolge alla Vergine, dice di essere venuto “a nome delle famiglie, con le loro gioie e fatiche; dei bambini e dei giovani, aperti alla vita; degli anziani, carichi di anni e di esperienza; e in modo particolare vengo a te da parte degli ammalati, dei carcerati, di chi sente più duro il cammino”. Papa Francesco si fa anche portavoce di quanti “sono arrivati da terre lontane in cerca di pace e lavoro”, ovvero i migranti, una attenzione costante di questo pontificato.

Il Papa dice a Maria che sotto il suo manto “c’è posto per tutti, perché tu sei la madre della Misericordia” e “il tuo cuore è pieno di tenerezza per tutti i suoi figli”. Papa Francesco sottolinea che guardando a Maria si riconosce “la vittoria della divina misericordia sul peccato e su tutte le sue conseguenze” e “si riaccende in noi la speranza in una vita migliore, libera da schiavitù, rancori e paure”.

Prosegue il Papa nella preghiera: “Tu dici a tutti: ‘Venite, avvicinatevi fiduciosi; entrate e ricevete il dono della misericordia.; non abbiate paura, non abbiate vergogna; il Padre vi aspetta a braccia aperte per darvi il suo perdono e accogliervi nella sua casa, venite tutti alla sorgente della pace e della gioia’.”

Quindi, dopo un bagno di folla (alcuni sono un po’ delusi perché non è arrivato in Papamobile), Papa Francesco si è recato a Santa Maria Maggiore.

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