Banco Alimentare: molto più di un’iniziativa di beneficienza

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Papa Francesco, nell’udienza dello scorso ottobre concessa ai volontari del Banco Alimentare, ha elogiato l’iniziativa, che ogni anno nell’ultimo sabato del mese si svolge nei supermercati italiani:

“Ogni giorno dobbiamo confrontarci con questa ingiustizia, mi permetto di più, con questo peccato, in un mondo ricco di risorse alimentari, grazie anche agli enormi progressi tecnologici, troppi sono coloro che non hanno il necessario per sopravvivere; e questo non solo nei Paesi poveri, ma sempre più anche nelle società ricche e sviluppate. La situazione è aggravata dall’aumento dei flussi migratori, che portano in Europa migliaia di profughi, fuggiti dai loro Paesi e bisognosi di tutto…

Condividendo la necessità del pane quotidiano, voi incontrate ogni giorno centinaia di persone. Non dimenticate che sono persone, non numeri, ciascuno con il suo fardello di dolore che a volte sembra impossibile da portare. Tenendo sempre presente questo, saprete guardarli in faccia, guardarli negli occhi, stringere loro la mano, scorgere in essi la carne di Cristo e aiutarli anche a riconquistare la loro dignità e a rimettersi in piedi.

Vi incoraggio ad essere per i poveri dei fratelli e degli amici; a far sentire loro che sono importanti agli occhi di Dio. Le difficoltà che sicuramente incontrate non vi scoraggino; piuttosto vi inducano a sostenervi sempre più gli uni agli altri, gareggiando nella carità operosa”.

Riprendendo le parole del papa è stata presentata la 19° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, in programma sabato 28 novembre: ‘Condividere i bisogni per condividere il senso della vita’. Il crescente successo delle precedenti edizioni, ha spiegato, nel saluto introduttivo, Andrea Giussani, Presidente della Fondazione, è stato dato dall’offrire ai partecipanti l’occasione non solo di rispondere ad un’esigenza concreta per tanti, quella di cibo, ma soprattutto di aprire un confronto sul bisogno più grande per tutti, la ricerca di senso e di felicità nella vita.

La proiezione di video testimonianze di partecipanti alla Giornata e alle altre attività del Banco Alimentare ha dato modo a Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, di sottolineare i punti di forza dell’iniziativa, che ‘merita di esser sostenuta, per la capacità di rispondere ad un bisogno essenziale, con un progetto nazionale che mobilita centinaia di volontari’; mentre Fausto Bertinotti ha affermato che “il lavoro può contribuire al libero sviluppo della persona, e costruire solidarietà e unità.

Nell’era postindustriale, che sempre più spesso nel lavoro aliena e sfrutta gli uomini, occorre riportare lo sguardo sulla persona che lavora e sul suo ruolo nella società… La persona è un processo di costruzione, che si realizza attraverso la relazione.

Diviene pericolosa, dunque, la contrapposizione tra popolo ed individuo, in un’Europa e un Occidente che valorizzano esponenzialmente l’individuo, costruendo un paradigma di individualismo competitivo e consumistico, che nega, però, la persona. Io penso che la persona vive se vive la comunità e anche il popolo e, come ci ricorda la tragedia dei migranti, in cui ognuno di noi deve specchiarsi, se vive nell’umanità”.

Concludendo la presentazione don Juan Carron ha sottolineato: “La felicità non è legata al lavoro, ma all’amore con cui uno lavora. La legge della vita è in un donarsi, non conta se con più o meno entusiasmo, in una solidarietà al bisogno dell’altro, che sola ci fa scoprire una dimensione veramente profonda di noi stessi. Questo va al di là del nostro tentativo perché nel donarci riceviamo più di quel che diamo…

Una delle sfide più grandi del presente, che coinvolge le istituzioni come i singoli è ridestare la coscienza di sé delle persone, nonché quella del valore dell’altro. Ed è una sfida che non si costruisce con le teorie, ma in un rapporto. Perciò uno degli aspetti più commoventi dell’esperienza del Banco Alimentare è che negli incontri si rende la persona consapevole del suo valore, anche se non si possono risolvere tutti i suoi problemi:

si mette di nuovo l’uomo in campo, affinché non riceva soltanto un’assistenza, ma diventi protagonista della sua liberazione. E’ un cammino, una strada, una sfida bella, perché ci sarà un popolo solo se è un popolo di persone: non c’è un popolo di individui, ma di persone coscienti di sé”.

Ed i dati della scorsa Giornata della Colletta Alimentare sono chiari: 5.500.000 di donatori, 135000 volontari, 11000 punti vendita coinvolti. Però aumentano anche coloro che chiedono sempre più aiuti alimentari, come ha rilevato l’analisi ‘Food Poverty Food Bank. Aiuti alimentari e inclusione sociale’ di Giancarlo Rovati e Luca Pesenti: sempre più persone non possono permettersi un pasto con una componente proteica ogni due giorni, e questo dato è più che raddoppiato dal 2007, passando dal 6% delle famiglie al 14%.

Il 65% degli Enti convenzionati con Banco Alimentare ha dichiarato un aumento tra moderato e forte dei propri assistiti, in particolare adulti italiani, persone disoccupate, indebitate e separate o divorziate che chiedono di poter ricevere un pacco alimentare. L’analisi è confermata dalla presentazione del Bilancio sociale 2014 del Banco Alimentare della Lombardia: nel 2014 nella regione le persone in questa condizione sono state 568.000, di queste Banco Alimentare ne ha assistito quasi 248.000 (il 43% dei poveri stimati).

Dal 2009 al 2014 gli assistiti sono aumentati dell’88%, con un incremento degli alimenti distribuiti solo del 19%. I minori sono quasi 76.000, ovvero il 31% del totale degli assistiti dal Banco Alimentare, un dato che non deve far stupire se si considera che dal 2007 ad oggi l’incidenza della povertà nelle famiglie numerose con più di un bambino è cresciuta del 250% a livello nazionale.

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