Ricorda il vescovo Romero e scrive a Celam e al “Grupo Santa Marta”. La giornata di Papa Francesco

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Per Papa Francesco “il martire non è una figura relegata nel passato”; piuttosto “è un nostro fratello una sorella che continua ad accompagnarci nel mistero della comunione dei santi”. Lo ha detto Papa Francesco ripercorrendo la storia del Vescovo Romero e quella di Rutilio Grande, incontrando una delegazione giunta da El Salvador per ricordare la beatificazione del gesuita ucciso nel 1977.

Si vive il martirio “anche dopo aver dato la sua vita”, ha detto Papa Francesco, perché “solo Dio sa la storia delle persone e quante persone che hanno dato la propria vita continuano ad essere lapidate con la pietra più dura del mondo la lingua”.

Nella giornata di oggi il Papa ha anche incontrato i vescovi latinoamericani, consegnando loro una lettera: “Spero che il Celam, avendo come priorità la conversione pastorale e missionaria, sia sempre più partecipe, sostegno e impeto irradiante di questo movimento evangelizzatore verso tutti gli ambiti e i confini”, scrive Francesco.

“È importante – aggiunge – che le nostre comunità siano ‘casa e scuola di comunione’ scrive Francesco -, che attraggano per una sorprendente fraternità fondata sul riconoscimento del Padre comune, e aiutino a mantenere sempre viva nella Chiesa in America Latina la passione per i nostri popoli, l’assunzione delle loro sofferenze e la capacità di discernimento cristiano delle vicissitudini della loro storia presente, per aprire cammini di maggiore equità, pace e giustizia”.

Infine il Papa ha espresso “gioia e soddisfazione pastorale” al gruppo Santa Marta che torna a riunirsi di nuovo nel simbolico Monastero di San Lorenzo del Escorial. In un messaggio, Francesco ha ricordato diverse iniziative che possono contribuire all’azione “benefica” del gruppo, tra le quali, l’incontro di sindaci in Vaticano dello scorso aprile nel quale essi “hanno firmato una dichiarazione in cui si impegnano loro stessi a debellare le nuove forme di schiavitù, che hanno condannato come un crimine contro l’umanità”.

Nel messaggio il Papa chiede “a Dio Onnipotente che doni al Gruppo Santa Marta di portare avanti la propria missione, così delicata, così umanitaria, e così cristiana, di guarire le piaghe aperte e dolorose dell’umanità, che sono anche le piaghe di Cristo”.

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