La pedofilia è reato

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«Puoi dire di no, ma puoi anche dire di sì” dice al bambino che è suo diritto “potere scegliere”. “Se ti senti di fare qualcosa  hai il diritto di farlo. Non importa ciò che ti ha detto il tuo insegnante”.» Iniziava così la letteraTheslurp del Fronte di liberazione dei pedofili (una struttura ben organizzata, non solo in Italia, anche all’estero) dove si promuoveva la ‘liceità e la normalizzazione dei rapporti tra adulti pedofili e bambini ‘forzatamente consenzienti’ (non si dimentichi  che i pedofili desiderano avere rapporti con prepuberi, sotto i 12 anni circa).

Alcuni esponenti furono arrestati per aver anche ideato un tentativo di ‘eliminazione’ con la ‘brigata pretoriana’ al sottoscritto, ma anche ad un magistrato e uno delle forze dell’ordine. Era il 1997 quando, chi scrive, la scoprì e la denunciò, ponendo in essere una serie di interessamenti istituzionali. Alzando il velo su ciò che ‘tanti’ conoscevano ma che con silente sordità sottovalutavano. Fu un susseguirsi di denunce e segnalazioni, fino ad oggi. Ma anche di ‘minacce’. Vere e proprie organizzazioni, a volte piccoli gruppi e persone singole (di qualunque estrazione sociale e professionale) che tentavano di ‘giustificare la normalizzazione della pedofilia, fino alla celebrazione dell’IBLD (Giornata internazionale dell’orgoglio pedofilo) – sia maschile che femminile (Alice Day).

Meter ha sempre e costantemente denunciato queste ‘ideologie’ e contaminazioni pericolose’ a danno dei minori. Ma dall’altra parte anche una certa forzatura pseudoscientica dichiara che c’è il ‘buon pedofilo’, che ha solo un orientamento sessuale – dove la società lo reprime, e quindi non si sente ‘perseguitato’ come accadde durante il nazismo, il fascismo e i regimi totalitari. L’elenco è lungo (che possiamo fornire!), come esistono i ‘cristiani boylover’, o ‘i boylover israeliani’ e di altre e multiformi ‘confessioni religiose, anche di sette’. Tutto debitamente denunciato e che le autorità preposte conoscono e in alcuni casi, data la gravità, hanno indagato e alcuni arrestato. Per non generare equivoci, è bene che si sappia che il virgolettato è documentabile.

L’apologia e l’istigazione pedofila è reato, non solo in Italia. Infatti: la nuova fattispecie (Convezione di Lanzarote, 1 ottobre 2012) punisce con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni, e salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, con qualsiasi mezzo e con qualsiasi forma di espressione, pubblicamente istiga a commettere, in danno di minori.

Non è la prima volta che si chiede di intervenire, alle forze di Polizia, ma anche al buon senso e alla mobilitazione sociale. Alla assunzione di responsabilità di tutti. L’ennesimo e ultimo caso del prete trentino (o per ignoranza, o per leggerezza, o per stupidità, o manipolazione della informazione) che giustificava e banalizzava la pedofilia e le sue conseguenze sui bambini, non è isolato. Non perché lo dice un prete (che fa sempre più scalpore ed è condannabile), la diocesi di Trento è intervenuta con fermezza ‘revocando l’incarico di collaboratore pastorale e la facoltà di predicare’ (per chi è prete sa cosa significa questo provvedimento). Vicenda comunque da accertare approfondendo la stessa difesa del sacerdote.

Dobbiamo tutti vigilare e stare attenti a non banalizzare, o farci condizionare dalle informazioni globalizzate, soprattutto quando riguardano i diritti e la tutela dei bambini; di tutti gli uomini che già vivono una situazione di povertà, debolezza e sono influenzabili e vulnerabili. La pedofilia è uno dei crimini e reati gravi e che genera un indotto di produzione pedopornografica senza precedenti. Le ‘lobby pedofile’ sempre più alleate con le ideologie fluidestanno cercando di imporre la ‘normalizzazione e la giustificazione’, a tal punto che ‘gli stessi bambini possono scegliere, anche se diventare pedofili, o il proprio partner adulto’. Del resto dicono ‘ che c’è di male’. Testimonio che c’è molto di male, c’è orrore.

Avola (Sr), 07/10/2015

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