Nella Danza c’è Dio!

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Noi credenti “praticanti” spesso  non abbiamo l’umiltà di accettare la meravigliosa storia che Dio compie in ciascuno di noi, praticanti e non, osservanti e non, cattolici e non.  Quando noi  cattolici ci incontriamo fra “addetti ai lavori”, rischiamo di dimenticarci che non siamo noi ad operare ma è Dio che opera in noi. E la Sua opera, proprio perché è opera Sua, è misteriosa e illumina la vita di tutti, anche di coloro che non lo incontrano, di coloro che non lo hanno ancora conosciuto, di coloro che lo negano.

Rileggendo alcuni brani tratti dalle Confessioni di Sant’Agostino, mi sono soffermata proprio sul progetto di infinito amore che Dio ha per ciascuno di noi. Sant’Agostino,  uomo fortemente travagliato dalle passioni,  ha trovato la quiete abbracciando la fede in  un Dio  che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Una forte e meravigliosa storia d’amore, oserei definirla,  dove ha trionfato la pazienza di Dio che, proprio perché è un Padre misericordioso, attende i suoi figli, li osserva, li prova, li perdona, li ama, tutti  senza aspettarsi nulla  in cambio. Dio conosce l’uomo di tutti i tempi, lui conosce e ama le sue creature così come sono.

Dio è Padre di tutti e aspetta pazientemente. Lui è nel cuore di tutte le sue creature.

E’ affascinante sentir parlare di Dio… C’è chi lo trova nell’Arte, anzi nella danza!

Ho incontrato e parlato di Dio con un famoso ballerino italiano, Raffaele Paganini, artista eclettico,  con una vita dedicata completamente al Teatro, alla danza e alla televisione.

Lui è cresciuto  in una famiglia numerosa : settimo di ben 11 fratelli.  Diciamo che non ha avuto il tempo di frequentare la Parrocchia, pur avendo un curriculum sacramentale regolare, perché da subito si è immerso nel mondo della danza classica raggiungendo un immediato  successo, passando rapidamente da ballerino solista al Teatro dell’Opera di Roma  a ballerino Étoile.  Ospite di numerose compagnie internazionali,  protagonista in diversi Musical, nel 2006 ha fondato  la “Compagnia Nazionale di Raffaele Paganinie tuttora è in tour nei principali teatri italiani.  Premi e riconoscimenti importanti hanno coronato e gratificato il suo talento e le sue capacità artistiche.  Nel 2011 ha fondato, insieme con il ballerino e coreografo Luigi Martelletta,  una scuola di danza a Roma in via della Circonvallazione Appia:  “L’Atelier della Danza”,  una Scuola dove la passione e l’amore di Raffaele  e del suo socio Luigi per la danza hanno trovato dimora per proporsi come un punto di riferimento importante per chi intraprende la professione della danza.

La madre cantante lirica e fedele Testimone di Geova, il padre danzatore classico di fede cattolica. Raffaele Paganini è consapevole che nella sua vita tutto quello che ha avuto è un dono di Dio. Dalla sua famiglia ha ricevuto un’educazione piuttosto rigida e seria, volta al rispetto reciproco e alla valorizzazione dei talenti e delle capacità individuali. Tutto quello che è lo deve ad una scelta del destino che, lui dice, è Dio. “Io non sono sicuramente più bravo di altri… così penso. Molti erano ugualmente meritevoli di farsi strada nel mio settore , ma io sono andato avanti. Perché?  Quello che per me è stato facile, chiaro, praticabile lo devo a Dio. Dai miei genitori ho ricevuto una forte educazione  religiosa ma sono stato libero di scegliere. Nessuno dei miei fratelli ha seguito la religione dei Testimoni di Geova come mia madre. Direi che per scelta naturale, siamo cattolici come mio padre, ma senza imposizioni.  Tutto  quello che ho ricevuto  e che sono è dono di Dio, ne sono sicuro. Diventare Paganini per me non è stata la conseguenza dei miei meriti, ma una questione di fortuna. Però, nella danza,  ho sempre avvertito la presenza benevola di Dio nei miei confronti”.

Ho chiesto a Raffaele Paganini quale è secondo lui il legame o la differenza tra la religione e la fede. Lui mi ha risposto: “La religione è un dato oggettivo, cioè siamo ciò che nasciamo: il luogo, la famiglia, l’educazione determinano la nostra religione di appartenenza. La fede, invece, si conquista!”.  Vista l’attenzione che Paganini dimostrava al nostro colloquio, ho proseguito con altre domande tipo: cos’è la felicità? Lui mi ha detto: “Volere bene, capire il bene dell’altro, dei nostri figli. Noi siamo deboli, di creta e non riusciamo in realtà ad amare come si dovrebbe…”.  E che rapporto ha con la preghiera, ho domandato: “Sicuramente non mi sono mai dedicato alla preghiera, lo ammetto, né sono un fedele praticante. Però, a Pasqua e a Natale ci riuniamo tutti noi fratelli e sorelle con le rispettive famiglie e facciamo di tutto per non perdere  questo appuntamento e per me questa è una gioia immensa.  Sono contento perché tutti sentiamo l’importanza di questo incontro”.

L’aspetto più interessante della conversazione è stato sicuramente, come lui stesso mi ha confermato, il suo richiamo verso Dio e il suo piacere a parlarne. Per lui  sarebbe meraviglioso un incontro con Papa Francesco verso il quale ha una grande  attrazione spirituale, riconoscendo vere tante sue argomentazioni sull’uomo e sulla vita. Parlando con Raffaele Paganini si avverte tutta la sua disponibilità e semplicità di una creatura che riconosce l’esistenza di Dio nella sua vita e, grazie alla danza, si eleva da terra.. Lui mi ha confessato: “Sono stato un egoista perché ho messo tutto me stesso  nella danza, mi ci sono immerso completamente ma… non ho mai dimenticato il mio legame con Dio, forse intimistico, non indottrinato, ma Dio è con me e nelle cose che faccio, che amo, alle quali dedico la mia vita”.

Prima di congedarmi da lui, ho voluto sapere quale fosse stato il motivo che lo ha spinto a fondare anche una scuola ,“L’Atelier della Danza”,  e lui: “Non per una necessità economica e neanche per la necessità di affermare ancora la mia immagine: non ne ho certamente bisogno. Il mio desiderio è quello di offrire un luogo dove chi ha talento o semplicemente voglia di provarsi nella danza possa avere questa possibilità. Insieme al mio socio Luigi e agli insegnanti della scuola cerchiamo di trasmettere la bellezza di questa forma di arte insegnando di non seguire un’ambizione per il successo. Crediamo nella formazione della persona che possa esprimersi anche attraverso la dimensione della danza. E’ per questo che abbiamo accolto  anche un ragazzo con alcuni handicap e siamo sempre disponibili ad aprire le porte dell’Atelier a chiunque voglia sperimentarsi nella danza”.

Nel corso della mia conversazione con Raffaele Paganini, ho avuto il piacere di avere davanti a me una persona che è rimasta una persona, disponibile ad ascoltare, semplice, non gonfio di superbia per la sua fama, non alterato dal successo: una persona consapevole dei grandi doni che Dio ha fatto alla sua vita.

Dio è Padre di tutti e aspetta pazientemente. Lui è nel cuore di tutte le sue creature.

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