Messaggio per il Giubileo e Veglia per la Cura del Creato. La giornata di Papa Francesco

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Assoluzione per l’aborto e amnistia per i carcerati. Ma anche l’invito un invito a convertirsi, perché “l’esperienza della misericordia diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato. Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare”, estendibile anche ai defunti: “come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei Santi, pregare per loro, perché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa stringerli a sé nella beatitudine che non ha fine”.

Questa mattina Papa Francesco ha inviato una lettera al Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione all’approssimarsi del Giubileo Straordinario della Misericordia.

Nel messaggio l’annuncio di Francesco che ha “deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”.

L’aborto, spiega il Papa, “è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza. Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre”.

Quindi il Papa ha parlato di ammalati, persone anziane e sole e carcerati. Sono queste le tre categorie di persone a cui il Papa si rivolge, dopo i singoli fedeli che faranno il pellegrinaggio verso la Porta Santa o le Porte della Misericordia nelle varie diocesi. “Penso a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa”, scrive Francesco nella lettera sull’indulgenza: “Per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla Santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare”.

Per i carcerati la parola si è fatta più particolare. “Il Giubileo – ricorda Francesco – ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto. A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono”.

“Nelle cappelle delle carceri – continua il Papa – potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”.

Il Papa infine si rivolge anche a coloro i quali partecipano alle celebrazioni dei “sacerdoti della Fraternità San Pio X”. Nell’Anno Giubilare chi si confesserà “presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati”

Di questo pomeriggio invece la liturgia della Parola in San Pietro per la prima Giornata mondiale per la Cura del Creato. Papa Francesco ha solo guidato l’azione liturgica. Il commento alla Parola è invece stato affidato al Predicatore della Casa Pontificia.

“La terra è il talento che tutti insieme abbiamo ricevuto e di cui dobbiamo rendere conto”, ha detto Padre Raniero Cantalamessa.

Nella preghiera di introduzione Papa Francesco ha pregato perchè Dio illumini” i padroni del potere e del denaro perchè non cadano nel peccato dell’indifferenza, animino il bene comune, promuovano i deboli e abbiano cura di questo mondo che abitiamo. I poveri e la terra stanno gridando: Signore prendi non con il tuo potere e la tua luce per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore affinché venga il Tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza”.

Padre Cantalamessa, tra le altre riflession, ha commentato il Cantico delle Creature: “Francesco è la prova vivente dell’apporto che la fede in Dio può dare allo sforzo comune per la salvaguardia del creato”, ha detto.

E “Francesco canta la bellezza delle creature quando non è più in grado di vedere nessuna di esse e anzi la semplice luce del sole o del fuoco gli procura atroci dolori! Il possesso esclude, la contemplazione include; il possesso divide, la contemplazione moltiplica”.

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