Sostituire al possesso la contemplazione. Prima giornata mondiale per la Cura del Creato

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Condividendo con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo le preoccupazioni per il futuro del creato, ed accogliendo il suggerimento del suo rappresentante, il Metropolita Ioannis di Pergamo, (intervenuto alla presentazione dell’Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune), Papa Francesco ha istituito, il 6 agosto scorso, la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”, che verrà celebrata il 1° settembre di ogni anno, così come già da tempo avviene nella Chiesa Ortodossa. Inizia così la Lettera del Pontefice per l’istituzione di questa inedita giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato, frutto di un’ecumenica collaborazione con il mondo ortodosso.

Questo – dichiara ai microfoni di Radio Vaticana l’arcivescovo Gennadios, metropolita ortodosso d’Italia e Malta – è un grande appello all’unità, un’occasione proficua per testimoniare la crescente comunione con i fratelli ortodossi, «un’occasione per pregare insieme con il popolo ortodosso, con tutti i fedeli, per il Creato che deve essere di pace, di serenità, rispettato e dare speranza a tutti i cristiani ma anche ad ogni uomo di buona volontà».
A sancire questo particolare impegno comune, fra cattolici e ortodossi, l’Enciclica «Laudato si’» recentemente pubblicata da Papa Francesco. Un’analoga ricorrenza – promossa dalla Conferenza episcopale italiana – è già alla sua decima edizione, e prende le mosse quest’anno, dal punto di vista tematico, proprio dall’Enciclica di Papa Francesco e da altre importanti ricorrenze che la Chiesa vivrà a breve: «Quest’anno, – si legge nel documento della Cei – a dare un particolare significato alla Giornata per la custodia del creato, vengono a convergere tanti elementi, a partire dall’Enciclica Laudato si’ che Papa Francesco ha dedicato alla questione ambientale. Assume poi un forte rilievo il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale (“In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo”, Firenze, 9-13 novembre 2015), così come il Giubileo della misericordia che si aprirà l’8 dicembre 2015».

La prima giornata di preghiera mondiale per la Cura del Creato è stata celebrata oggi, in Vaticano, con una liturgia della Parola presieduta da Papa Francesco, alla presenza dei delegati delle chiese orientali ortodosse. A dettare l’omelia il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa. «La fede in un Dio creatore e nell’uomo fatto a immagine di Dio non è una minaccia, ma piuttosto una garanzia per il creato. L’uomo – afferma padre Cantalamessa – non è padrone assoluto delle altre creature deve rendere conto di ciò che ha ricevuto. La terra è il talento che tutti abbiamo ricevuto. Tutto è vostro ma voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio, dice san Paolo». La mappa dell’inquinamento – ha spiegato Cantalamessa – «non coincide affatto con quella della diffusione della religione biblica o di altre religioni, ma coincide piuttosto con quella di una industrializzazione selvaggia, volta solo al profitto, e con quella della corruzione che chiude la bocca a tutte le proteste e resiste a tutti i poteri».
Il predicatore della Casa Pontificia ricorda anche che la “gerarchia di importanza” scandita dalla Bibbia, «è la gerarchia stessa della vita e che vediamo inscritta in tutta la natura». «Questa gerarchia è per la vita, non contro di essa. Essa viene violata, per esempio, quando si fanno spese pazze per gli animali, mentre si lasciano morire di fame e di malattie milioni di bambini sotto i propri occhi. […] Qualcuno vorrebbe abolire del tutto la gerarchia tra gli esseri, posta dalla Bibbia e insita nella natura. Ci si è spinti addirittura a ipotizzare e auspicare un universo futuro senza più la presenza in esso della specie umana, ritenuta dannosa per il resto del creato».
Poi, con toni ancora più forti, Cantalamessa ricorda che Gesù «non ha mai condannato la ricchezza per se stessa», piuttosto «la ricchezza disonesta, la ricchezza accumulata a spese del prossimo, frutto di corruzione e speculazione, la ricchezza sorda ai bisogni del povero: quella, per esempio, del ricco epulone della parabola che oggi, tra l’altro, non sta più per un individuo, ma un emisfero intero».

“Sostituire al possesso la contemplazione”. È questa la logica conclusione vissuta dal Poverello d’Assisi e ricordata da padre Raniero nel corso della sua omelia. San Francesco ha scoperto un modo diverso di godere delle cose che è quello della contemplazione, anziché del possesso. «Il possesso esclude, la contemplazione include: il possesso divide, la contemplazione moltiplica; […] la contemplazione permette di possedere le cose senza accaparrarle».

La celebrazione di questa prima Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato termina con la solenne benedizione del Papa, mentre l’eco delle parole pronunciate nel corso dell’omelia offre ai presenti l’opportunità di un’attenta e seria riflessione.

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