Giovani da tutto il mondo per festeggiare don Bosco

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In questa settimana fino al 16 agosto sono convenuti a Torino 4.500 giovani del Movimento Giovanile Salesiano per il grande appuntamento del confronto mondiale, il ‘Sym don Bosco 2015’. Molto rappresentata è l’Europa, in virtù della vicinanza geografica; ma il valore e la portata del confronto mondiale, uniti al desiderio di festeggiare il 200° compleanno di don Bosco proprio là dove tutto è iniziato, hanno motivato a partecipare consistenti gruppi di giovani di tutte le latitudini: ci sono ragazzi dal Sudafrica e da Hong Kong, dall’India come dal Messico e anche da paesi che stanno vivendo giorni molto difficili, come l’Ucraina.

Dalla Corea del Sud sono giunti 32 giovani, come hanno sottolineato i Salesiani dell’Ispettoria coreana: “Sono giovani scelti dopo colloqui individuali durante l’anno e ai quali sono stati offerti due incontri di formazione appositi nello scorso giugno. Abbiamo spiegato loro che non si tratta solo di un viaggio internazionale per incontrare altri giovani, ma di un pellegrinaggio alla ricerca di Dio. Subito prima della partenza, ai primi di agosto, faremo un ritiro per arrivare preparati spiritualmente. Tutti noi speriamo che quest’esperienza possa rappresentare un punto di svolta nella loro vita cristiana”.

Dall’Uruguay sono giunti 80 giovani, che si sono preparati con grande cura, attraverso incontri in prossimità delle feste di Don Bosco e di Maria Ausiliatrice, il corso ‘Conoscendo Don Bosco’, poi condividendo pensieri e riflessioni digitalmente, ma anche realizzando esperienze che li hanno visti primi protagonisti, coma la messa in scena dello spettacolo ‘Giovannino’ sull’infanzia e la storia vocazionale di don Bosco:

“Oltre all’entusiasmo, tra i ragazzi regna un senso di gratitudine a Dio per poter partecipare all’incontro e così rappresentare le loro comunità… Sperano di vivere una forte esperienza di spiritualità, dove possano collegare la loro ricerca di senso della vita a Gesù Cristo e alla Spiritualità Giovanile Salesiana. E magari arricchirsi nello scambio con altri giovani e altre forme vocazionali”.

Aprendo l’appuntamento il Rettor maggiore, don Angel Fernandez Artime, ha affermato il valore della famiglia: “In sintonia con la Chiesa anche la Famiglia Salesiana riserva una particolare attenzione alla famiglia, soggetto originario dell’educazione e primo luogo dell’evangelizzazione. Anche Don Bosco ha molto da dire oggi alla famiglia: la sua storia, il suo sistema educativo e la sua spiritualità si fondano sullo spirito di famiglia che a Valdocco è nato e si è sviluppato attraverso l’affidamento a Maria…

All’Oratorio si viveva infatti una vita di famiglia alla buona, scarsa di risorse e piena di sogni; spesso don Bosco doveva uscire di casa o per procurarsi i fondi per gestire, anche se con semplicità, un pensionato sempre più numeroso o per trovare un po’ di pace e scrivere i suoi libri nella biblioteca del Convitto o altrove. Mamma Margherita lo sostituiva nell’assistenza dei ragazzi, oltre a badare ai lavori domestici ordinari, in cucina di giorno e rattoppando i loro vestiti di notte…

Come tratto carismatico caratteristico viviamo lo spirito di famiglia; come missione prioritaria l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani; come opzione metodologica educativa, lavoriamo ricreando nei nostri ambienti lo spirito di famiglia”.

E lo stesso Rettor maggiore ha anche annunciato il titolo della prossima ‘strenna’ (tema generale) su cui i salesiani rifletteranno: ‘Con Gesù, percorriamo insieme l’avventura dello Spirito!’, che si incentrerà sull’anno della misericordia’, tracciando alcune idee, in quanto “la vita è il luogo dove tutto si gioca.

Tutti conosciamo bene questa esperienza, con la varietà di cammini e di opzioni che ci si presentano. Ed è precisamente nel cammino della vita dove lo Spirito agisce e, in libertà, bussa alla porta di ogni cuore umano. In una maniera o nell’altra tutti abbiamo anche l’esperienza di essere dei viaggiatori, capitando delle giornate in cui abbiamo percorso lunghe distanze. Questa esperienza del cammino ci illumina nel capire che cosa può significare percorrere un’avventura nello Spirito”.

Proprio perché questo cammino è affascinante ed aiuta a crescere nella Misericordia e nella dimensione fraterna della vita, don Artime ha ringraziato i giovani per aver vissuto questo Bicentenario e chiede loro di proseguire insieme questo cammino: “Percorriamo questo cammino insieme!

Impariamo insieme, facciamo esperienza insieme, perché questo ci farà molto bene a tutti. E in questo ‘tutti’, pensiamo alla Famiglia Salesiana, nelle sue diverse espressioni, come destinataria prioritaria della Strenna, ma pensiamo anche a voi, tante migliaia e migliaia di giovani, che siete in ogni genere di paesi, culture e presenze salesiane, animatori di altri giovani, che li accompagneranno in questa avventura, in questo cammino da percorrere accompagnati da Lui, lo Spirito di Dio che sorprende, stimola, provoca, entusiasma, affascina e accompagna”.

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